Dalla sua riscoperta nel 1998, lo studio-giardino alla periferia di Vienna di Gustav Klimt occupato dal 1912 fino alla sua morte nel 1918 ha lasciato ai critici e conservatori un enigma. Spogliato dei suoi contenuti e sepolto all’interno di una villa in stile neo-barocco, lo studio a livello di aspetto e di atmosfera è stato compromesso, eppure ciò che resta rappresenta lo stile di vita e la pratica di lavoro del grande artista.
La Gustav Klimt Memorial Society è stata costituita nel 1999 per garantire la conservazione dello studio ed è riuscita a convincere il governo a concedere € 2 milioni per finanziare la sua ristrutturazione. Questo compito è stato completato e lo studio, ancora racchiuso nel suo guscio neo-barocco ha riaperto il 30 settembre.
Fortunatamente lo studio e i suoi giardini circostanti sono perfettamente documentati e descritti in forma scritta da parte dei clienti o stretti collaboratori dell’artista, tra cui Egon Schiele, che fece un appassionato appello per la conservazione dello studio. Ci sono anche tre fotografie d’epoca di Moritz Nähr, che ha donato il suo archivio alla Biblioteca Nazionale Austriaca nel 1943. Una fotografia, risalente al 1915, mostra una vista sul giardino del lato sud dello studio, circondato da alberi e arbusti in fiore.