Eccolo qui il nome più atteso degli ultimi giorni. Bartolomeo Pietromarchi, nato a Roma nel 1968 è critico e curatore d’arte. Dal 2002 al 2007 è stato Direttore Artistico della Fondazione Adriano Olivetti e ad oggi, da poco più di un anno, è Direttore del Macro di Roma. I Direttori dei musei associati ad AMACI – l’Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani si sono detti certi che la sua visione sarà in grado di rappresentare davvero il ruolo dell’arte italiana sotto l’aspetto contemporaneo. Dopo le infinite polemiche scaturite l’anno scorso per il Padiglione Italia “L’arte non è cosa nostra”, curato da Vittorio Sgarbi, ci si chiede cosa sarà in grado di fare Pietromarchi. Le aspettative saranno tante e soprattutto dovranno riscattare un Padiglione Italia 2011 quasi da dimenticare. Ma in questo caso almeno avremo a che fare con un professionista che proviene dal mondo museale e la scelta, da parte del ministro dei Beni culturali Lorenzo Ornaghi, sembra essere caduta proprio su di lui dopo un’accurata valutazione basata sui progetti scientifici da lui presentati che si sono rivelati migliori e incisivi rispetto agli altri sette candidati, tra cui anche tre donne, che non ce l’hanno fatta neanche questa volta, Letizia Ragaglia responsabile del Museion di Bolzan, la direttrice dei programmi culturali del Museo della Zecca di Parigi Chiara Parisi e la direttrice del Castello di Rivoli Beatrice Merz. Neanche Gianfranco Maraniello, direttore del museo Mambo di Bologna e Vincenzo Trione dello Iulm di Milano ce l’hanno fatta. Francesco Manacorda, direttore della Tate di Liverpool invece, avrebbe addirittura rinunciato alla candidatura.
Ucci ucci si sente odore di intrallazziucci.
Sara’ mica parente dell’ambasciatore Enrico?
Senza dimenticare il ruolo di Vice Direttore Generale degli Affari Economici al Ministero degli Esteri
Sara’ il figlio di…