MAGICO MONDO TIEPOLESCO
dal 15 dicembre 2012 al 7 aprile 2013
Villa Manin. Passariano di Codroipo (UD)
C’è davvero tutto in quest’ultima monografica su Tiepolo: pale d’altare e teleri, riprese urbane e paesaggi, pensieri a penna dedicati alle opere e disegni su carta azzurra con gesso rosso e bianco di studi anatomici, bozzetti per documentare i cicli di affreschi (uno di ben due metri per uno!), incisioni ad acquaforte e materiali che illustrano le frequentazioni dell’artista con mecenati e intellettuali del tempo.
In più una serie di restauri ad hoc realizzati per l’evento e una selezione di opere dall’estero per la prima volta in Italia. Non male per questa nuova antologica su Giambattista Tiepolo quindici anni dopo la “bellezza che annunciò la tragedia“, ultima esposizione sull’artista del 1996 a Ca’ Rezzonico.
Quattro anni di preparazione, 145 opere e una sede meravigliosa: Villa Manin a Passariano di Codroipo, 1800 metri quadrati di eleganza in 350 stanze nelle terre magiche e dimenticate del Friuli. Storia, arte e natura in un tutt’uno armonioso.
Immersa in un parco secolare di diciotto ettari la villa fu eretta nel Seicento per celebrare la potenza della Casata Manin. Ospitò per breve tempo Napoleone Bonaparte ma soprattutto fu la dimora dell’ultimo Doge della Repubblica Veneziana. Maestosa, raffinata, superba, gli aggettivi si sprecano. Unico handicap: è lontana, lontanissima, fuori dai giri tradizionali. Quasi 400 km da Milano, 250 km da Bologna e 350 km da Firenze, solo un centinaio da Venezia. La macchina è quasi d’obbligo anche perché la stazione di Codroipo dista qualche chilometro.
Ma non poteva esser scelto luogo migliore: nel 1971 per i duecento anni della morte del Tiepolo la villa fu sede di una grande antologica curata da Aldo Rizzi che contribuì in modo decisivo alla sua fortuna critica totalizzando tra l’altro 325 mila visitatori. Da allora è cambiato tanto: studi, ricerche, approfondimenti e saggi. La definitiva consacrazione di uno dei più grandi artisti di sempre. Non c’è collezione d’arte antica completa senza un Tiepolo.
Giovanni Battista, nato a Venezia nel 1696, fu il “desiderio artistico” di principi e sovrani di tutta Europa. Girò molto, dipinse moltissimo. Cinquant’anni di carriera dove sperimentare di tutto: stili, tecniche e materiali differenti. Fu artista teatrale e spettacolare, divenne celebre per i suoi grandiosi affreschi, le finte architetture e le imprese monumentali. Tutto pervaso da una luce infinita che esplose in soffitti allegorici, pale d’altare e decorazioni in villa.
Mezzo secolo di parabola artistica, quattro mesi (dal 15 dicembre 2012 al 7 aprile 2013, sperando in una proroga fino a maggio) nel magico mondo tiepolesco. Si comincia con un Tiepolo ventenne che lancia una sfida ideale al passato (Apelle che dipinge Campaspe da Montreal) per raggiungere la completa maturità pittorica nel Salone Centrale della villa con la “Liberazione di Este dalla peste” uscita eccezionalmente dal Duomo di Este chiuso per restauri. La peste fu quella di manzoniana memoria. Era il 1630, annus horribilis: l’infame pestilenza decimò le genti e i lupi invasero le terre della Serenissima.
Tra i vari capolavori non poteva mancare “La Verità svelata dal Tempo“ da Vicenza famoso per la posticcia copertura del seno voluta dall’immacolato Berlusconi per la sala stampa di Palazzo Chigi.
Conclude tutto un’ultima e drammatica “Fuga in Egitto” realizzata a Madrid per Carlo III. Nella capitale spagnola Tiepolo trascorse gli ultimi due anni di vita. Aveva quasi settant’anni ed era consapevole di morire. Una piccola (come dimensioni) “fuga” che evoca lontananza e ricordi rivelando tutta la nostalgia per la sua terra. Un’opera in cui “la pittura par essersi fatta pura emozione”.
INFORMAZIONI UTILI
Giambattista Tiepolo
Villa Manin, Passariano di Codroipo – Udine
15 dicembre 2012 – 7 aprile 2013
A cura di Giuseppe Bergamini, Alberto Craievich e Filippo Pedrocco