Ci siamo tornati nel week end, proprio perché dopo un’inaugurazione come quella da noi descritta non si poteva non andare a controllare la situazione. Nel week end l’afflusso di gente è notevolmente aumentato, senza dubbio, ma i galleristi non hanno dimostrato grande ottimismo. C’è crisi, la gente ha paura. ArtVerona sembra un po’ una sagra di paese, di “facce da collezionisti” davvero poche, neanche Lombroso avesse designato il tipico volto da collezionista..
Ad ogni modo oggi si chiude la fiera e ci si augura che almeno qualcuno sia riuscito a vendere delle opere.
ArtsLife vi propone qui sotto le dichiarazioni di qualche gallerista e di due gallery indipendenti, quest’ultima una categoria che sembra aver riscosso un incredibile successo anche grazie alla capacità di coinvolgere il pubblico. Alla fine del nostro giro tra gli stand abbiamo incontrato anche Sara Benedetti, organizzatrice di ArtVerona, alla quale abbiamo chiesto un parere sull’inaugurazione e sull’andamento della fiera.
Ecco le parole di Giovanni Bonelli della Galleria BonelliArte di Canneto sull’Oglio (MN): “C’è molto interesse da parte del pubblico, aldilà nel numero di persone. Ci sono stati molti curiosi e molte persone intenzionate anche a concludere affari. La trattativa rispetto al passato è molto più complicata ma qualcosa siamo già riusciti a fare. ArtVerona è una fiera sempre interessante ed è la prima fiera che inaugura il secondo semestre dell’anno, quindi è importante partecipare per capire quali sono le tendenze e per capire come il mercato sta reagendo ad una crisi economica generale che sta toccando anche l’arte. Le gallerie che hanno dei progetti ben evidenti e che investono sugli artisti da molto tempo, certamente avranno delle difficoltà, ma supereranno più velocemente degli altri questo momento di depressione.”
Le dichiarazioni di Manuela Composti di Ca’ di Fra’, Milano: “L’inizio è stato un po’ lento ma i collezionisti ci sono e soprattutto sembrano interessai. Non c’è una paralisi totale come temevamo. L’importante è sempre la qualità del prodotto, perché è quello che riscuote interesse da parte del pubblico. Ma aspettiamo Lunedì quando i giochi saranno chiusi per tirare le somme.”
Claudio Poleschi della Gallerie d’arte Poleschi, Milano: “L’atmosfera è quella di tutte le altre situazioni. Una crisi che si sente, una preoccupazione che c’è. Pochi scambi. La gente sta un po’ a guardare, si informa, guarda il mercato ma prima di spendere ci pensa molto. Rispetto agli altri anni va molto peggio, come in ogni ambito. Non siamo né a Londra né a New York. Siamo in Italia e viviamo la nostra crisi che non è la crisi dell’arte ma una crisi generale, di pensiero, di preoccupazioni, di politica, di valori, il tutto, messo insieme, si riflette in ogni ambito.”
Giampaolo Paci della galleria Paci Contemporary di Brescia: “L’inaugurazione è stata un po’ più sotto tono rispetto agli altri anni. Nel week end di gente se ne è vista molta di più ma tireremo le somme Lunedì, mai in corsa d’opera. I pessimisti, i “corvacci” bisogna lasciarli fuori. Bisogna diffondere positività. La gente è interessata, chiede. Io non amo mai parlare durante la fiera, vedremo quello che succederà.”
Le parole di Davide Mazzoleni di Mazzoleni Galleria d’Arte di Torino: “Sta andando abbastanza bene, non benissimo ma non ci possiamo assolutamente lamentare. Oggi è un momento in cui l’arte è un bene rifugio reale e non mi fa preoccupare per niente questa situazione, ArtVerona è la fiera più importante del triveneto e questa è una delle regioni più ricche d’Italia per cui per ora noi non ci possiamo lamentare.”
Galleria Ghelfi di Luca Ghelfi Verona: “Nel week end si sta vedendo gente, i due giorni precedenti, rispetto agli anni precedenti è partita un po’ sotto tono. Lunedì tireremo le somme come tutti gli anni, il pubblico è interessato, molti curiosi ma per quanto riguardo le trattative vedremo verso la fine.”
Gerardo Giurin per la Galleria Spirale, Accademia di Torino e Arte &Co un’associazione di tre gallerie che collaborano da diverso tempo. Spirale si occupa delle installazioni e mostre pubbliche -Transavanguardia a Palazzo Reale, Alda Merini e Mimmo Rotella, tra le altre- mentre con Art & Co collaborano molto con il privato: “L’afflusso è aumentato nel week end ma c’è molta, molta pura. Se l’obiettivo del Governo Monti era mettere paura alla gente ce l’hanno fatta, indubbiamente. C’è interesse, attenzione, curiosità, si chiede la tecnica dell’artista, la quotazione ma la paura regna sovrana. Il problema è che all’atto pratico c’è quella riflessione eccessiva, che c’è sempre stata, ma che ora si ritrova anche nelle persone che si vede che sarebbero già convinte dell’acquisto, che magari l’avevano già notata l’anno precedente, ma che hanno paura, non c’è nulla da fare. Ci sono molti visitatori che potrebbero permettersi di comprare opere anche costose ma non sono nello spirito, forse anche perché si è creata una situazione che li fa credere che non sia molto bello comprare opere d’arte in un periodo del genere e li possiamo anche capire, io oggi non farei una vacanza che magari avrei fatto cinque anni fa.”
Ma ecco le dichiarazioni degli Independents, che ci hanno detto la loro sorridenti e abbastanza spensierati. Per noi Maddalena Rinaldi di Vr_Art Curator: “Siamo per la prima volta ad ArtVerona, abbiamo vinto un bando per giovani curatori e il nostro collettivo si chiama Vr_Art Curator ed è formato da me e dalla mia collega Alessia Vergari. Ci occupiamo dell’organizzazione di mostre ed eventi culturali nel centro Italia tra Roma e l’Umbria. Siamo molto soddisfatte per l’organizzazione perché non è una fiera solo commerciale, solo per le gallerie ma che dà spazio a tutto ciò che ruota intorno all’arte contemporanea. Giovani curatori, critici, artisti. C’è stata un’affluenza di pubblico maggiore in questo week end rispetto ad un’apertura sotto tono secondo noi, rispetto ad altre fiere come quella di Roma per esempio, ma ci è piaciuto molto lo spirito di questa fiera. Il pubblico è molto incuriosito, viene qui per guardare gallerie e quadri appesi ai muri ma noi abbiamo fatto un’esposizione di opere molto concettuali che hanno destato parecchia curiosità. Fanno foto, chiedono, a volte sono scettici ma chiedono eccome!”
Stefania Dell’Aquila di Utilità Manifesta/design for social di Terni: “ Utilità Manifesta/design for social è l’attività per la quale siamo stati invitati ad entrare a far parte dell’iniziativa di ArtVerona. Il pubblico si sta ponendo molto bene nei nostri confronti. Dal giorno dell’inaugurazione fino a oggi ci sono stati dei momenti di lentezza e di noia ai quali fortunatamente sono seguiti momenti di forte fermento e interesse da parte dei visitatori e siamo rimasti stupiti del fatto che molti ci riportino l’informazione che la nostra sezione Independents è quasi diventato il motivo principale per venire ad ArtVerona. E’ il secondo anno che siamo qui come attività creativa indipendente con un progetto differente dall’anno scorso, di natura diversa, ma che sta attirando notevole riscontro. Quest’anno i visitatori li abbiamo notati più interessati all’interazione, hanno voglia di essere coinvolti. L’anno scorso ci siamo dovuti sforzare un po’ di più nell’invitare a scoprire quello che proponevamo, invece quest’anno c’è un movimento intellettuale più vivo, il pubblico viene, ci chiede cosa facciamo, chi siamo, come possono partecipare, quindi questo ci aiuta molto anche a comprendere in che direzione il visitatore vuole essere portato e ci aiuterà a preparare l’installazione del prossimo anno.”
E poi lei, Sara Benedetti, organizzatrice di ArtVerona. Il suo parere dopo quello dei galleristi e dei soddisfatti Independents: “A Verona le giornate del giovedì e del venerdì sono sempre un po’ timide perché siamo nel nord est che lavora e la gente tende a venire nel week end in fiera ma l’abbiamo fatta inaugurare lo stesso di giovedì perché tutte le fiere hanno una durata dal giovedì al lunedì. Il pubblico però oggi mi sembra numeroso e anche vivace, un pubblico che interagisce con le opere, c’è un arte partecipativa che mi piace molto anche nelle aree independents. Una bella vivacità in un anno indubbiamente complesso. Siamo la prima fiera del secondo semestre dell’anno che apre il mercato d’autunno, avevamo anche qualche timore ovviamente, però mi sembra che ci sia una vitalità ben augurante. La cosa interessante è che sabato hanno venduto gallerie giovani, il che è un bel segnale anche di un collezionismo giovane che guarda alle proposte emergenti e che quindi sa riconoscere anche gli artisti di domani. Rispetto agli altri anni la fiera, invece, è leggermente contenuta ma ribadisco, più vivace ed è questo il risultato più bello per noi ma Sabato e domenica sono state le giornate più attive, senza dubbio.”