Le arti e gli oggetti del vivere quotidiano una volta erano sposi, poi si sa come vanno certe cose: hanno cominciato a litigare.
Lei, l’arte, pretendeva di essere superiore a Lui, il design, che invece era quello che sistemava le cose di casa, aggiustava le sedie rotte, preparava i vasi per l’acqua, i profumi per Lei, i vasi per i defunti… Insomma, Lui si dava da fare mentre Lei pensava alla propria
bellezza, passava le giornate davanti allo specchio a farsi e rifarsi il trucco e cresceva in virtù e bellezza.
I capelli avevano, nonostante gli anni, un colore fiammante, mentre quelli di Lui, ormai relegato ad un ruolo minore di artigiano, erano radi e grigi. Un giorno Lei chiese la separazione per crudeltà mentale. Lui voleva tirarla verso il basso, a decorare le sue suppellettili, mentre Lei voleva volare alto. Si separarono, non senza problemi e per anni non ebbero più rapporti. Arrivarono i barbari un giorno sfortunato e vedendo tanta bellezza a loro incomprensibile, trovandola oltre a tutto emblematica di una civiltà nemica che volevano sconfiggere, presero di mira propro Lei, che certo non se l’aspettava: venne fatta a pezzi e dispersa. Invece Lui se la cavò passando inosservato, con i suoi mobili, le sedie, i vasi canopi sottoterra; l’artigiano artista passò quasi indenne nella
bufera. Si ritrovarono con le ossa rotte nel Rinascimento italiano e si rimisero assieme come un vieux couple che cerca di aggiustare
i cocci di un’esistenza. Lui faceva cassettoni e bauli per i corredi e Lei li dipingeva.
Lei le dorava e decorava. Lui costruiva spinette e organi per le chiese e Lei seguiva con magnifiche scene.
Insomma poco a poco i due rimisero in piedi una unione, che oramai era più una ditta, un’impresa, e da allora impararono anche a scambiarsi i ruoli, confondendo i rispettivi àmbiti.
Fino ad arrivare al nostro secolo dove oramai tutto è mixato e nei musei d’arte si vedono le sedie di Mies, i tavoli di Judd, i tappeti di Gilardi, gli specchi di Barry, le lampade di Tiffany, i neon di Fontana, i mobili fluorescenti di Garutti, le cabanes di Buren, i padiglioni di Dan Graham, le poltrone ricamate di Ghada Amer….
INAUGURAZIONE GIOVEDÌ 15 NOVEMBRE 2012 ORE 18.30
Visita guidata di Massimo Minini ore 19.30
Via Ventura 6, Lambrate, Milano
La mostra sarà visitabile fino al 2 febbraio 2013
Lavori di: Mario Airò, Marco Bagnoli, Robert Barry, Letizia Cariello, Jota Castro,
Jan De Cock, Maurizio Donzelli, Ian Hamilton Finlay, Alberto Garutti, Piero
Gilardi, Dan Graham, Willi Kopf, Bertrand Lavier, Eva Marisaldi, Mathieu Mercier,
Sabrina Mezzaqui, Gerwald Rockenschaub, Nedko Solakov, Haim Steinbach,
Franz West.