Print Friendly and PDF

Tesori Nascosti di Brera. I Tarocchi in mostra alla Pinacoteca

Nicola di maestro Antonio - 10 di coppe, 1490 ca

 ALCHEMICA PINACOTECA

Nicola di maestro Antonio – 0. MATO, 1490 ca

13 novembre 2012 – 17 febbraio 2013, Pinacoteca di Brera. Milano

Tesori nascosti di Brera“, la pinacoteca svela le sue carte: il mazzo Sola Busca al completo, prima mano di una serie di cicli espositivi sui “tarocchi di casa”. In tempi di crisi, ormai eterni per l’accademia, si tira fuori dal cassetto polveroso quel che si ha via da secoli sperando in una giocata vincente. Intanto sembra non risolversi mai l’infinita commedia all’italiana in cui versa il museo milanese. Che fine farà Brera, la Grande Brera tanto millantata? Che ne sarà della gestione, finirà ad una fondazione privata o rimarrà in mani pubbliche? Purtroppo i tarocchi non ci sveleranno nulla perché di origini rinascimentali. Solo nella Francia settecentesca cominceranno a predire il futuro, chiedere per conferma alle creative cartomanti a due passi dalla pinacoteca.

Va bene che non ci son soldi e in tempi grami ci si accontenti di qualsiasi cosa però gli “alchemici tarocchi” dovrebbero essere la cornice di qualcosa d’importante non l’unica carta da giocare per una istituzione del genere, due sale nel percorso museale tra Crivelli e squarcioneschi “ermeticamente” custoditi nelle pareti color pesca. Senza nulla togliere a quelle opere d’arte in miniatura chiamate “triumphi“, “tarocchi” dal 1505, ottimi eventi collaterali, Brera merita di più.

Le teche coi tarocchi tra pale squarcionesche e pareti color pesca (1) (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)
Le teche coi tarocchi tra pale squarcionesche e pareti color pesca (2) (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)

Nel 2009 il Ministero per i Beni e le Attività Culturali compra il “gioco” intero destinato alla Pinacoteca Braidense andando così ad aggiungersi al prezioso mazzo tardo-gotico realizzato per il duca di Milano. 78 carte, 22 “trionfi”, le figure simboliche, e 56 carte dei quattro semi tradizionali italiani (denari, spade, bastoni e coppe): il mazzo di tarocchi italiano completo più antico del mondo, straordinario prodotto dell’umanesimo italiano, noto come mazzo “Sola Busca” dai nomi dei precedenti possessori. Svaghi intellettuali destinati all’élite di corte ben diversi dai deplorevoli giochi di carte praticati nelle osterie e sanzionati dalla legge.

Di più, nella maggior parte dei casi sulle carte erano raffigurate figure religiose che fomentavano le ire dei predicatori del tempo. Angeli, Virtù cardinali, Imperatore e Papa e perfino Dio Padre raffigurati in un gioco profano. Intollerabile. L’inventore del mazzo non poteva essere che il Diavolo, colpevole di trascinare l’uomo nel vizio. Perfino un santo come San Bernardino da Siena stigmatizzò l’uso blasfemo delle carte in un famoso sermone tenuto a Bologna nel 1423, dopo il quale fu acceso un rogo per bruciare mazzi di carte, dadi ed altre vanità.

Nicola di maestro Antonio – 13. OLINPIA, regina di spade, 1490 ca

Il 10 di Coppe ha il faccione orientale di Ermete Trismegisto, padre dell’alchimia, Olimpia Regina di Spade spadroneggia in abito viola sul trono, un giovane spensierato dai boccoli biondi fa il Fante di Bastoni. I Tre di Spade infilzano un cuore e i Tre di Bastoni infilzano il viso paffuto di un angelo. La carta migliore, il Matto, suona la piva guardando l’uccellaccio nero sulla spalla, figura bizzarra. E i Denari? Si differenziano completamente dagli altri semi: ogni carta allude alle diverse fasi della lavorazione dei metalli. Così il 4 di Denari rappresenta la Terra madre dei metalli e il 5 raffigura l’elemento maschile: l’alchimista che ingravida la terra per ottenere il lapis philosophorum. Quella mitica “pietra” elisir di lunga vita vaneggiata per secoli da scienziati e stregoni, l’oro dei filosofi farmaco di ogni male. Come farebbe comodo a questa Brera una pietra filosofale, un briciolo di magia per convertire il metallo più scarso in oro zecchino.

Nicola di maestro Antonio – 6 di denari, 1490 ca

ULTERIORI INFORMAZIONI

Lo stile delle carte, fin qui giudicato di area ferrarese, a una più attenta analisi condotta sulla base di alcune carte sciolte dello stesso mazzo da una serie non miniata e su diverse incisioni già avvicinate dalla critica alla stessa mano ha portato, proprio in occasione di questa mostra, a identificare l’artista con il pittore anconetano Nicola di maestro Antonio, noto finora per una raffinata produzione su tavola.

Materiale dei tarocchi: stampe su carta da incisioni a bulino, montate anticamente su cartoncino, miniate ad oro e colori.

Il ciclo delle mostre di Brera proseguirà poi per tutto il 2013 con altre due iniziative: la prima (primavera-estate) dedicata alla collezione di autoritratti appartenuti a Cesare Zavattini e recentemente acquisiti dalla Pinacoteca; la seconda (autunno-inverno) al fondo di pittura lombarda del Seicento, conservato quasi completamente nei depositi.

Per agevolare le visite del pubblico a questo importante ciclo di mostre, e per favorire una maggiore fidelizzazione alla Pinacoteca, è stato istituito un abbonamento, al costo di 22,00 euro, che permetterà il libero accesso al Museo e alle mostre fino alla conclusione dell’ultima iniziativa programmata, e dunque fino al dicembre 2013.

Bastoni (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)
Nicola di maestro Antonio – 10 di coppe, 1490 ca

Foto e testo: Luca Zuccala © ArtsLife

INFORMAZIONI UTILI

TESORI NASCOSTI DI BRERA: TAROCCHI DEL XV SECOLO
Il segreto dei segreti.
I tarocchi Sola Busca e la cultura ermetico-alchemica tra Marche e Veneto alla fine del Quattrocento
a cura di Laura Paola Gnaccolini
13 novembre 2012 – 17 febbraio 2013
Pinacoteca di Brera
Via Brera, 28 – Milano
Catalogo: SKIRA EDITORE
Informazioni
Ufficio mostre ed eventi, tel. 02 72263.257
Orari
8.30-19.15 da martedì a domenica
(la biglietteria chiude alle 18.40)
chiuso lunedì
Biglietti
Intero: € 10,00
Ridotto: € 7,00
Abbonamento per la Pinacoteca e le mostre: € 22,00 (valido fino a dicembre 2013)
Gruppi: prenotazione obbligatoria, € 2,00 a persona
Scuole: prenotazione obbligatoria, € 10,00 a classe

 

 

 

Commenta con Facebook

  • Povera Pinacoteca di Brera mia,da una parte i privati che vogliono mangiarla,dall’altra lo Stato negligente.In mezzo i tarocchi.Ci mancava solo questa.Ottimo servizio Artslife,azzeccata la parte sulla lapis philosophorum per risanare il museo.

leave a reply

*