Dal 24 novembre al 16 dicembre 2012 sarà presentata, per la prima volta in Italia nelle sale di Palazzo Venezia, una mostra dello straordinario Maestro della scultura contemporanea cinese Wu Weishan. In mostra le più importanti figure della cultura cinese ritratte dal Maestro, la rappresentazione dell’individuo e le emozioni del genere umano nel rapporto con la storia, fra Oriente e Occidente.
Wu Weishan è tra i più importanti scultori della nuova generazione cinese, giunto alla sua maturazione artistica in seguito all’apertura della Cina negli anni ’80. Dal 1998, le sue sculture sono state esposte in Gran Bretagna, Stati Uniti, Canada, Olanda, Corea del Sud, Tokyo, Hong Kong, Macao e Taiwan. Precursore di un nuovo stile di scultura a mano libera, la sua tecnica è aperta a sperimentazioni e ibridazioni; come dice l’artista stesso “con la scultura tento di portare avanti lo spirito della cultura cinese attraverso forme dʹarte più innovative”.
Wu Weishan respira, fin dai primi anni della sua vita artistica, le influenze delle tecniche occidentali mischiando queste suggestioni alle sue tradizioni. Durante i suoi soggiorni in Europa e in America approfondisce gli studi avvicinandosi in particolare ad alcuni grandi maestri come Michelangelo (1475‐1564), Giovanni Lorenzo Bernini (1598‐1680), Marino Marini (1901‐1908) e Giacomo Manzù (1908‐1991). Il suo è uno stile che unisce le tecniche antiche dell’espressionismo cinese, dalla scultura delle grotte all’arte popolare, dalla calligrafia alla pittura tradizionale, con il realismo e l’espressionismo moderno occidentale. Un metodo assolutamente originale che fonde i piani, i corpi, la forma con le linee delle montagne per modellare le figure, portando la scultura in uno spazio più ampio. La sua attenzione è rivolta allʹequilibrio della massa, al senso di spiritualità che essa invoca, che ottiene attraverso l’abbandono delle strutture fisiologiche e prestando attenzione alla sola proporzione dei pesi.
Nel corso dei suoi vent’anni di carriera, Wu Weishan ha creato oltre 500 sculture rappresentando una vasta scelta di soggetti. L’opera principale del Maestro Wu è la scultura di ritratti di personaggi famosi appartenenti sia al passato che alla storia moderna. Nel corso degli anni ha realizzato sculture di oltre 200 celebrità cinesi e straniere, fra cui quelle di Qi Baishi, tra i più importanti e riconosciuti artisti della pittura moderna cinese, di cui alcune opere sono state esposte proprio a Palazzo Venezia nel 2011, Chen N ng Yang, premio Nobel per la Fisica, Shiing‐shen Chern, illustre matematico, fino ad arrivare ai grandi personaggi del mondo occidentale come
Leonardo da Vinci, con una sua scultura in mostra, la Regina Beatrice dei Paesi Bassi, che nel 1996 invita il Maestro Wu a recarsi in Olanda desiderosa di essere ritratta in una scultura.
La mostra Wu Weishan. Scolpire l’anima di una Nazione espone un’accurata selezione di 23 opere scelte tra le centinaia prodotte dal Maestro Wu Weishan, dal 1992 ad oggi, e si articola in tre importanti sezioni Dialogo con i grandi Maestri, Dialoghi con la realtà, Dialogo con il popolo sofferente.
Nella prima sezione Dialogo con i grandi maestri sono esposti i ritratti dei personaggi celebri. Trai più suggestivi in mostra, Leonardo Da Vinci e Qi Baishi in sogno: l’autore dà forma alla materia immaginando una “conversazione” tra il maestro rinascimentale Leonardo Da Vinci e il pittore moderno cinese Qi Baishi. L’autore rende omaggio ai due grandi maestri e al dialogo tra Cina e Italia entrambi paesi con una lunga tradizione culturale. In un’altra opera molto interessante troviamo due personaggi della cultura cinese, Confucio chiede il Tao a Laozi, qui si racconta la sapienza antica della Cina. Nella seconda sezione Dialogo con la realtà troviamo il senso dell’artista rispetto al mondo degli affetti, in particolare egli indaga i sentimenti dell’infanzia rappresentando le figure dei bambini; in mostra Bambino dormiente, con cui il Maestro, nel 2003, vince il Premio Pangolino diventando membro della Società Reale degli Scultori Britannici e che la Regina Beatrice dei Paesi Bassi commenta così: “Le statue di bambini del professor Wu evocano l’essenza di innocenza. Questo lavoro incarna tutto ciò che vuol dire essere un bambino.” La terza sezione Dialogo con il popolo sofferente, l’invocazione dell’umanità – Gruppo di sculture delle Vittime nel Massacro di Nanchino ‐ La Fuga mostra una serie di sculture dei cinesi vittime del Massacro di Nanchino del 1937: l’autore si immerge nella storia e scolpisce la memoria delle vittime in una preghiera di bronzo e marmo, dura e potente. Il gruppo di sculture Vittime del Massacro di Nanchino è tra le opere più conosciute di Wu Weishan per il messaggio di pace di cui è divenuto simbolo.
L’esposizione curata dall’artista, ha il patrocinio del Ministero della Cultura della Repubblica Popolare Cinese, l’Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese in Italia insieme al Ministero per i Beni e le Attività Culturali, ed è organizzata dall’Accademia Nazionale d’Arte Cinese, la Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della Città di Roma, in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Roma, l’Università di Nanchino e con il supporto del Museo Nazionale della Cina, ’Associazione degli Artisti Cinesi
ed il Museo Nazionale d’Arte della Cina (NAMOC).
Nelle parole del rettore dell’Accademia di Belle Arti di Roma, Gerardo Lo Russo: “L’arte del professore Wu Weishan ci mostra come un artista orientale rappresenta il mondo e l’umanità con l’arte figurativa e le arti visive moderne, come scolpisce l’anima con la terra e il bronzo. Il Maestro Wu mi ricorda un grande scultore italiano del XX secolo, Giacomo Manzù (1908‐1991) anche lui narratore appassionato, attraverso la scultura, delle crudeltà della guerra. Wu costruisce l’eternità della vita nelle forme poetiche, acconta la tragedia della sofferenza del popolo cinese con i tratti concisi e dinamici della scultura. Un dialogo tra l’arte orientale e occidentale come questo, ci fa credere che l’arte sia la Bibbia di tutti.”
Visitando questa mostra il pubblico non solo potrà ammirare lo stile adottato da uno dei più grandi maestri della scuola moderna cinese, ma potrà anche aprire una riflessione interculturale: Italia e Cina sono due paesi che hanno grandi tradizioni artistiche, Scolpire l’anima di una nazione, è non solo una nuova partenza, ma anche un processo di rinnovazione artistica che si estende verso il futuro dimostrando maggiori possibilità e grande vitalità.
Roma, Palazzo Venezia
dal 24 novembre al 16 dicembre 2012