E’ nell’aria dallo scorso maggio l’idea di cambiare collocazione alla Pietà Rondadini di Michelangelo (che si trova al Castello Sforzesco). E’ stata approvata questa mattina la proposta dell’assessore alla cultura del Comune di Milano, della Giunta Pisapia, Stefano Boeri, di collocarla temporaneamente a San Vittore, al centro del da cui partono i sei raggi del carcere milanese e dove ogni domenica si celebra la Messa.
Così dichiarava Boeri al Corriere della Sera (8 maggio 2012): «Da qualche settimana ho deciso di proporre una discussione ampia, al fine di inaugurare una nuova fase di vita della Pietà Rondanini. Di chiedere ad alcuni artisti e pensatori contemporanei di realizzare in sequenza, a distanza di un anno l’uno dall’altro, un allestimento temporaneo della Pietà Rondanini. Di usare il dialogo di alcuni grandi contemporanei con Michelangelo per sperimentare nuove forme di percezione della scultura […] Ho cominciato a verificare questa idea e oggi sto lavorando perché dall’aprile del 2013 la Pietà Rondanini torni a vivere e a chiamare attorno a sé l’attenzione del mondo intero».
La collocazione attuale, in una nicchia creata dal Gruppo BBPR negli anni Cinquanta, è stata nel corso degli anni più volte criticata. L’idea Boeri è dunque di collocarla temporaneamente in un luogo, come il carcere di San Vittore, che ha una forte valenza simbolica: portarla in una prigione è un gesto eclatante, un tentativo di puntare l’attenzione su un problema più volte ignorato e dimenticato anche dall’opinione pubblica, ovvero il sovraffollamento delle carceri e la vita disumana a cui sono costretti molti detenuti in Italia.
L’esposizione sarà, come detto, a tempo determinato e la scultura sarà comunque visitabile, forse con qualche difficoltà in più, come ad esempio la prenotazione obbligatoria. Ma per un buon fine, si può sicuramente superare qualche piccolo disagio.