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Proroga della mostra “IL TIZIANO MAI VISTO”

Doveva chiudere il 2 dicembre, ma grazie alla generosa concessione del Museo Statale Ermitage l’importante
mostra in corso a Venezia alle Gallerie dell’Accademia – “Il Tiziano mai visto. La fuga in Egitto e la grande pittura veneta” – resterà aperta fino
al 9 dicembre. Una sola settimana in più per permettere, a quanti non lo hanno ancora fatto, di vedere il gigantesco telero con cui un giovanissimo
Tiziano contribuisce – se non addirittura dà il via – alla grande rivoluzione del paesaggio nell’arte.

L’esposizione, che superato ormai i 90.000 visitatori con una media giornaliera di poco superiore al migliaio, ruota infatti intorno
all’eccezionale arrivo a Venezia, dopo 12 anni di restauri da parte del Museo Statale Ermitage e 250 anni circa dal suo arrivo a San Pietroburgo,
dell’imponente opera “La Fuga in Egitto” che può considerarsi il primo capolavoro di grandi dimensioni di Tiziano (204 × 324 cm)
e il più grandioso “paesaggio” delle pittura veneziana del Cinquecento (1507 circa).

Un evento, che ha dato modo anche a molti studiosi di confrontarsi con un’opera che pochi avevano visto dal vivo – descritta nel
dettaglio e con ammirazione dallo stesso Vasari che la vede e documenta a Palazzo Loredan a pochi anni dalla sua realizzazione e poi dal Boschini e da altri – dopo un restauro
accompagnato da analisi, radiografie e indagini dettagliate che hanno contribuito a svelarne segreti e curiosità.

Ne sono scaturiti dibattiti sulla paternità dell’opera, messa in dubbio da alcuni con ipotesi diverse, nonostante la ricca documentazione storica
che da sempre l’accompagna e nonostante i dati sulla tecnica pittorica emersi dalle indagini;
dibattiti di grande rilevanza per riflettere sul cruciale momento artistico vissuto da Venezia in quegli anni e
sul rapporto tra artisti – Tiziano, Giorgione, Sebastiano del Piombo – impegnati nella medesima congiuntura a lavorare fianco a fianco, in uno stesso contesto
e “omologati da un intento univoco di committenza”; dibattiti che hanno riconfermato il ruolo chiave e l’importanza storico-artistica del grande telero.

Il dipinto, che per il Natale russo deve fare il suo rientro nel museo sulla Neva (ove è custodito dal 1924 dopo vari peregrinazioni tra palazzi imperiali),
è stato iscritto dall’Ermitage tra le opere inamovibili per delicatezza delle condizioni e dimensioni e dunque, una volta riposizionato
nella sale del museo di San Pietroburgo, non potrà più essere concesso in prestito.

Saranno questi davvero gli ultimi giorni per poterlo vedere in Italia e per poterlo ammirare a Venezia – la città in cui è stato concepito – accanto
agli artisti e alle opere più significative del tempo sul paesaggio: Bellini, Giorgione, Tiziano, Cima da Conegliano, Sebastiano del Piombo, Dürer, Bosch ecc. in un percorso
studiato dai curatori – Giuseppe Pavanello e Irina Artemieva – grazie a prestiti eccellenti dalla National Gallery di Londra, dallo stesso Museo
Statale Ermitage, dalle Gallerie degli Uffizi, da Castel Sant’Angelo e da altre prestigiose collezioni.

Un’occasione unica.

La mostra prodotta da Venezia Accademia e Villaggio Globale International è promossa dal Museo Sttale Ermitage congiuntamente alla Soprintendenza Speciale per il Polo Museale di Venezia, alla Città e alla Fondazione Musei Civici di Venezia, con la collaborazione della National Gallery di Londra e della Fondazione Ermitage Italia.

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Informazioni

Sede
Gallerie dell’Accademia
Dorsoduro, 1050
30100 Venezia

Info e prenotazioni
Tel. 041 5200345
www.gallerieaccademia.org
info@gallerieaccademia.org

Periodo apertura
29 agosto – 9 dicembre 2012

Orario mostra
lunedì: 8.15 – 14
da martedì a domenica: 8.15 – 19.15

Biglietti
Biglietto unico comprendente mostra temporanea, visita alle Gallerie dell’Accademia
e Palazzo Grimani
Intero: €14
Ridotto: €11 (cittadini UE di età compresa tra 18 e 25 anni, insegnanti)
Gratuito (cittadini UE minori di 18 anni e over 65, iscritti alle Facoltà di Lettere e Conservazione
dei Beni Culturali delle Università Italiane o laureandi con
indirizzo storico artistico, giornalisti e soci ICOM)

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