Quello del 2012 sarà un Natale artistico per Michele Chiarlo, storico marchio di vini piemontesi che produce pregiate etichette tra Langhe, Monferrato e Gavi, sotto la guida dell’enologo Stefano Chiarlo, figlio del fondatore e che quest’anno aprirà anche durante il periodo invernale e le feste natalizie, fino al 29 gennaio- su prenotazione- il suo parco artistico tra i vigneti “Orme su La Court” (www.lacourt.it), a Castelnuovo Calcea (Asti). Un percorso di sculture in vetro soffiato, legno, rame e ceramica raku, ispirato ai quattro elementi fondamentali della natura: terra, aria, acqua e fuoco, nato per promuovere l’area della Barbera e tanti artisti, del territorio e non, da Giancarlo Ferraris, direttore creativo del sito e presidente dell’Associazione Orme che ha contribuito alla realizzazione del progetto, a Peppino Campanella, da Dedo Roggero-Fossati a Marcello Manuzza. Con un omaggio particolare al creativo genovese, Emanuele Luzzati, scomparso cinque anni fa, scenografo, ceramista e pittore del parco, nonché autore dei personaggi fiabeschi ad altezza d’uomo posti sull’aia della cascina: il Re, la Regina, il Menestrello e il Drago che fanno da preludio a un cammino costellato di opere che si snodano tra i filari. Itinerario che parte dalle piccole sculture lignee, sospese a sottili fili d’acciaio, ideate dal Centro Del Mutamento, per arrivare al luogo del “Fuoco”, rappresentato da una girandola, antico simbolo alchemico dove le Fiamme di Fabio Cavanna fanno corona al sole di Luzzati, al sito dell’ ”Acqua”, con la sirena in terracotta di Marcello Manuzza e la piramide vitrea di Peppino Campanella e a quello dell’ “Aria”, con teste segnapalo, poste come guerrieri medievali a difesa dell’uva, prezioso tesoro, secondo la mitologia classica.
«Ho concluso da pochi anni il mio libro “Michele racconta” che vuole essere, dopo la realizzazione del Parco artistico Orme su La Court, il tassello ulteriore di un impegno che ambisce a portare l’arte sulle nostre colline, tra filari e cascine» afferma Stefano Chiarlo. «E’ un volume che racconta l’ormai lungo percorso della nostra azienda, contestualizzandolo con approfondimenti su epoche, luoghi e personaggi e illustra, con immagini, dove nascono i nostri vini e i momenti del lavoro agricolo. Il tutto per lasciare una traccia, ma anche per indicare una strada». Strada segnata da un indelebile legame tra il mondo della creatività e l’azienda Michele Chiarlo che- non a caso- ha chiamato Giancarlo Ferraris (autore anche delle etichette dei vini della casa piemontese) per decorare, con opere differenti, le nove suite del suo Palas Cerequio, inaugurato da un anno: il primo relais dedicato ai cru del Barolo. Lo stesso Giancarlo Ferraris che ha avuto per questo Natale l’idea di affidare a bambini, maestri e maestre della scuola materna Carlo Alberto dalla Chiesa di Canelli la realizzazione dell’etichetta delle bottiglie della Barbera di Michele Chiarlo. L’opera, chiamata “piccoli filari”, è stata sviluppata con l’aiuto creativo di Paola Nano, capo dell’ufficio stampa di Slow Food e il sostegno della Banca del Vino di Pollenzo, società cooperativa nata con lo scopo di conservare la “memoria storica” del vino italiano e nella cui sede, nelle cantine ottocentesche dell’Agenzia di Pollenzo, sarà conservato un esemplare di questa bottiglia firmata da artisti in erba.
E dopo il Natale, Michele Chiarlo – la cui Barbera d’Asti Superiore Le Orme è stata piazzata al 47° posto nella classifica dei 100 migliori vini al mondo (di cui 16 italiani) di Wine Spectator e consigliata dal New York Times per festeggiare il Giorno del Ringraziamento – si prepara a un’avventura estiva che si ripete ogni anno: il festival creativo tra i vigneti del parco, con la partecipazione di nuovi artisti intorno a un tema. Quello del 2012 è stato “Humour in vigna, risate tra i filari”. Ancora top secret il soggetto del 2013.