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In uscita i libri “Studio azzurro teatro” e “Il sogno del giardino”

Il volume Il Sogno del Giardino presenta il lavoro del fotografo Vincenzo Cottinelli, che racconta un giardino pensile, quasi segreto, realizzato agli inizi dell’800 sopra i terrapieni delle mura medievali di Brescia, ora all’interno di un vecchio palazzo.
Cottinelli è noto da tempo per i suoi ritratti di scrittori, per copertine illustri (Meridiani Mondadori), per aver fotografato anni di amicizia con Tiziano Terzani, ma anche per storie e reportage sociali. Questa sua è un’opera fotograficamente e poeticamente preziosa, realizzata in bianco e nero, con vecchie fotocamere analogiche di medio formato. Ogni immagine rivela la pellicola che l’ha generata, i suoi bordi spesso irregolari, i fasci di luce abusivamente penetrati nella camera obscura, gli scatti contigui uniti nella stessa stampa.
Le fotografie di Cottinelli non ci danno descrizione botanica, ma trascrizione di emozioni visive. Anzi, di emozioni quasi oniriche: sono avvolte da un alone sonnolento, ombroso e di contrasti profondi ma non violenti. Parlano di un luogo speciale, a volte selvatico, a volte addomesticato.

Il volume non segue la scansione delle quattro stagioni, ma l’alternanza dei toni, delle forme e delle atmosfere che il giardino assume nello scorrere del tempo: dalla vivacità della fioritura, alla nevicata furibonda, a pomeriggi di calore mediterraneo, al rigoglio di forze vegetali in movimento. Ma c’è anche il giardino come luogo di lettura, cultura e meditazione, dove nasce il racconto fotografico della giardiniera che sembra sognare se stessa come ombra intenta a curare il giardino. L’autore ha colto il raro combinarsi di ombre vegetali e umane, e ha fatto proprie le “licenze poetiche” causate dagli errori delle vecchie fotocamere.
Il libro Il sogno del giardino è impreziosito da una poesia del portoghese Antònio Ramos Rosa (Faro, 1924), tradotta e presentata da Alessandra Mauro, e da un poemetto di Francesco Scarabicchi (Ancona, 1951) composto per l’occasione.

www.vincenzocottinelli.it

“STUDIO AZZURRO TEATRO”, a cura di Noemi Pittaluga e Valentina Valentini, presenta gli spettacoli musicali, teatrali, di danza di Studio Azzurro, un gruppo di ricerca artistica fondato nel 1982 che si esprime con i linguaggi delle nuove tecnologie. I lavori qui raccolti rappresentano una significativa selezione della articolata produzione di trenta anni di lavoro. La struttura portante del volume è data da una rigorosa ricostruzione degli spettacoli basata sui documenti conservati negli archivi di Studio Azzurro (schizzi, storyboard, testi, immagini fotografiche, recensioni, locandine) e sulla memoria diretta degli autori.

La produzione di Studio Azzurro (videoambienti, ambienti sensibili e interattivi, performance teatrali, film e video) è stata presentata in contesti nazionali e internazionali. Oltre che in opere sperimentali, l’attività del gruppo si lega ad esperienze più divulgative come la progettazione di musei e mostre tematiche, attraverso cui costruisce un contesto comunicativo che prevede una significativa partecipazione dello spettatore all’interno di un impianto narrativo, ispirato a una ipertestualità e ad una continua oscillazione tra elementi reali e virtuali.

Il lavoro di Studio Azzurro si legge all’interno dei nuovi paradigmi connessi al mutamento che la scienza, le nuove tecnologie, l’estetica vanno elaborando a partire dagli ultimi tre decenni del XX secolo e oltre.
Molte domande attraversano i testi, in particolare: l’uso di dispositivi tecnologici ha narcotizzato o amplificato la dimensione teatrale? Una drammaturgia che ha come dispositivo costruttivo le nuove tecnologie è stata in grado di reinventare il medium teatro?

Noemi Pittaluga, nata a Genova nel 1985, ha pubblicato il saggio Un’identità incerta tra vita e morte, in Collettivo Curatoriale Gruntumolani, Master per Curatore museale e di eventi performativi (a cura di), Singolarità mobili che abitano uno spazio nomade. Identità italiane in video, Editoria e Spettacolo, Roma, 2012, e diversi articoli per Exibart. Dal 2010 lavora come assistente e curatrice per la Galleria Gallerati di Roma.

Valentina Valentini insegna arti performative, elettroniche e digitali ed è Direttore del Centro Teatro Ateneo de “La Sapienza”, Università di Roma. Studiosa dei problemi dello spettacolo nel Novecento, tra le sue pubblicazioni si ricordano: Il dibattito sul teatro negli USA: Schechner e TDR (1974); La teoria della performance (1985), Dopo il teatro moderno (1989), La tragedia moderna e mediterranea (1991), Il poema visibile (1993), Mondi, corpi materie. Teatri del secondo Novecento (2007). Fa parte del comitato di redazione della rivista Biblioteca Teatrale, Performance Research (Routledge), Imago e dirige la collana Audio-Videoteca teatrale (Bulzoni).

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