Il 25 gennaio è mancato Shozo Shimamoto, l’artista giapponese fondatore del Movimento Gutai.
Il 24 settembre 2011, in occasione dell’inaugurazione della mostra “Shozo Shimamoto. Opere 1950/2011. Oriente e Occidente” a Palazzo Magnani, tenne una perfomance di grande impatto, dall’alto di una gru liberò i suoi colori su un’ampia tela, sotto lo sguardo rapito ed emozionato dei molti presenti.
SHŌZŌ SHIMAMOTO fu co-fondatore, con Jirō Yoshihara, del movimento Gutai, Associazione d’Arte Concreta nata nel 1954 con l’intento di rinnovare la tradizione artistica giapponese. Ma Shimamoto fu anche uomo di pace. La Fondazione Palazzo Magnani, sempre nel settembre 2011, volle tributargli un riconoscimento per il suo impegno umanitario e civile a favore della Pace. Shimamoto svolse da sempre iniziative filantropiche legate alla condizione dei disabili e si fece promotore della pace nel mondo attraverso numerosi appelli e performance pubbliche. In particolare nelle sue performance titolate “Un’arma per la pace” il Maestro contro ogni violenza, armato solo di “pittura”, scagliava vita e colori, gioia e amore su tutto e su tutti in un caleidoscopio di emozioni positive e solidali. Shimamoto nel 1996 venne candidato al “Premio Nobel per la Pace”.
Il maestro Shimamoto era inoltre legato a Reggio Emilia per l’amicizia, personale e lavorativa, con Rosanna Chiessi, reggiana fondatrice, insieme a Giuseppe Morra, dell’Associazione Internazionale Shozo Shimamoto