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Dall’UNIFICATO svolta nella catalogazione dei foglietti

Negli ultimi anni il proliferare di minifogli travestiti da foglietti si è allargata a macchia d’olio anche tra le più importanti amministrazioni postali mondiali, con una sola parola d’ordine: aumentare il fatturato delle nuove emissioni! Nella maggior parte dei casi, sono stati semplicemente aggiunti testi e/o immagini sui margini di minifogli in cui il medesimo francobollo appare ripetuto più volte.

Considerato l’aumento del costo annuale delle collezioni, spesso derivante proprio dal moltiplicarsi di questi oggetti, i collezionisti hanno iniziato a provare nei confronti di tali emissioni un certo senso di opposizione, che potrebbe portare a decisioni, anche drastiche, che andrebbero a ripercuotersi negativamente sull’intero mercato filatelico.

Ecco perché, nel tentativo di arginare la produzione di queste costose emissioni, l’Unificato ha deciso di stabilire dei precisi criteri per la classificazione dei Foglietti (BF); criteri che saranno applicati a partire dalla prima emissione del 2013 di tutti i Paesi per i quali l’Unificato utilizza una propria numerazione. Per le novità degli altri Paesi che non prevedono la numerazione Unificato continueranno a utilizzarsi i criteri di catalogazione usati dalla Michel. Naturalmente, per non sconvolgere il mercato filatelico, rimarrà invariata la classificazione presente nei cataloghi, di edizioni esistenti e future, per le emissioni fino al 31 dicembre 2012, comprese quelle pubblicate sulla rivista mensile L’Arte del Francobollo.

Nella nuova catalogazione sarà considerato FOGLIETTO (BF con numerazione propria) solamente il foglio, di qualsiasi dimensione, carta e caratteristiche dei bordi, non proveniente da libretto, contenente un unico francobollo o una sola serie di francobolli diversi fra loro.

Ciò non toglie che i collezionisti e gli operatori filatelici saranno liberi di decidere quali siano i pezzi di loro interesse, ma questo fuori da ogni possibile condizionamento, compreso quello derivante dai termini usati dalle Amministrazioni postali nei loro comunicati.

Crediamo a questo punto di avere fatto chiarezza nell’interesse principale dei collezionisti e di tutto il mercato filatelico, come più ampiamente dimostra Paolo Frontini nell’articolo che figura sul n. 22 de L’Arte del Francobollo.

E ci auguriamo che altri editori europei, e tutti i soci ASCAT, possano condividere la nostra iniziativa volta a tutelare il collezionismo filatelico. Il quale ha bisogno di molte cose, fuorché di politiche commerciali miopi che antepongono l’aspetto commerciale a quello culturale, componente essenziale e determinante per il futuro del collezionismo filatelico.

Milano 28 gennaio 2013

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