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“L’arte, il diritto e il mercato”, primo volume

E’ stata presentata ieri, 6 Febbraio 2013, presso l’Accademia di Brera, la nuova collana “IL DIRITTO DELL’ARTE” edita da SKIRA, curata dall’Avv. Gianfranco Negri-Clementi. Il primo volume si intitola “L’arte, il diritto e il mercato.”
Per l’occasione sono intervenuti Salvatore Carrubba, Gianfranco Negri-Clementi, Massimo Vitta Zelman, Stefano Pizzi, Mario Boselli, Giacomo Campora, Silvia Stabile.

Un libro nato per passione e per l’amore dell’arte. L’esperienza di una vita messa a disposizione degli addetti ai lavori, degli appassionati, dei collezionisti. Per far capire che l’opera d’arte deve essere condivisa, deve essere uno stimolo di convivenza per avvicinarsi a una sorta di serenità che solo l’arte è in grado di trasmettere, in un sistema troppo bellicoso ormai, in tutti gli ambiti. Ed è stato bello sentir uscire queste parole proprio da degli avvocati, di solito agguerriti, che lottano per le proprie cause quasi all’ultimo sangue. Il nostro paese è un museo a cielo aperto. Possediamo un tesoro inestimabile che dovremmo provvedere a conservare, restaurare e anche i presenti in sala si sono augurati che i prossimi governi facciano caso a questo, che capiscano che bisognerebbe partire dalla cultura per salvare le nostre sorti. Perché “il principale Diritto dell’arte dovrebbe essere quello della centralità”, ma nessuno sembra aver fatto nulla in questo ambito da trent’anni a questa parte. Avremmo bisogno di un nuovo Rinascimento e dovremmo smetterla, una volta per tutte, di vivere di rendita sulle spalle del nostro glorioso passato, altrimenti sarà impossibile guardare avanti e pensare a una rinascita dell’Italia, economicamente parlando e non solo.

Il volume “L’arte, il diritto e il mercato” tratta i vari settori artistici, tra cui anche il cinema, il teatro, la moda, che spesso si ispira all’arte. Indaga i rapporti tra collezionisti, gallerie, musei. E’ uno strumento pratico e un documento di servizio messo a disposizione di tutti, utile anche agli artisti stessi. Sono presenti anche molti dati nel libro, come quelli relativi alla crescita esponenziale dell’arte contemporanea e delle fiere, un settore che dal ’66 al 2010 si è evoluto in maniera impressionante. Un giro d’affari, quello relativo al contemporaneo (basti pensare ai risultati degli ultimi anni raggiunti dalle case d’asta in questo settore per rendersi conto della rilevanza) che ha attirato l’attenzione di investitori, collezionisti, privati, musei, e a quanto pare anche degli avvocati ma non dei nostri politici, sempre presi ad alzare tasse anziché agevolare i cittadini o per esempio le gallerie stesse.

Perché l’artista è l’interprete della nostra umanità, ma la sua utilità sociale, in questo paese, non sembra essere presa minimamente in considerazione. L’artista di oggi è trattato come un hobbista, non più come generatore di bellezza, pronto ad arricchire anche il nostro patrimonio culturale. Il punto è che non si è capito che l’arte potrebbe essere fonte di richezza vera e propria, oltre che spirituale. Forse è questo che bisognerebbe spiegare meglio. Ma questo volume viene in aiuto finalmente e forse in un momento propizio. Sotto elezioni. Magari a qualche politico potrebbe venire anche in mente di sfogliare un libro ogni tanato invece di fare solo propaganda televisiva basata sulla demagogia. Dato che non se ne parla neanche di scendere per le strade a capire in che condizioni versa seriamente la popolazione. La rabbia riguardo questi argomenti è scaturita più volte in sala da parte degli ospiti. Una sorta di rassegnazione e di amara tristezza è uscita da alcuni interventi. Da persone appartenenti alla vecchia generazione che non ci sta a vedere il declino di questo grande paese.

Ma non divaghiamo. Questo primo libro cartaceo (i prossimi usciranno come ebook) tratta il tema della circolazione dell’arte, della moneta del mercato dell’arte, scritto da Giulio Sapelli. Il tempo e luogo. Opera d’arte e norma giuridica come prodotto collettivi, di Alessandro G. Montel. La libertà di espressione e la creazione artistica, di Davide Sangiorgio. Il sistema dell’arte contemporanea, scritto da Stefano Baia Curioni. L’investimento di opere d’arte da parte di imprese e professionisti. Primi profili contabili e fiscali, di Massimo Saita e Roberta Provasi. L’arte e il diritto d’autore, di Gianfranco Negri-Clementi e Silvia Stabile. La tutela dei diritti e la risoluzione delle dispute, a cura di MariaCarla Giorgetti.

Insomma, ce ne è per tutti i gusti. Perchè il sistema giuridico è complesso e quest’opera prima vuole aiutare a fare chiarezza, spiegare, regolare, proteggere e facilitare l’esistenza dell’opera creata.

I prossimi volumi affronteranno argomenti come la circolazione delle opere d’arte, i profili economici finanziari del mercato dell’arte, la protezione del patrimonio artistico, la risoluzione delle dispute in arte, i beni culturali e l’etica nel mondo dell’arte.

In un mondo dove bisognerebbe rivedere il sistema burocrazia in ogni settore, “L’arte, il diritto e il mercato” vi spiegherà come districarvi in questa giungla con una scrittura semplice e diretta e non rivolta soltanto agli addetti ai lavori, anzi. Il volume vi permetterà di conoscere a fondo l’arte stessa e capire dove, come e quando è nato il mercato dell’arte, da Caravaggio a Gaugain. Perché oggi non si compra più l’artista stesso e non si acquista più un’opera per possederla per sempre (a parte i collezionisti). Si compra perché con l’arte si fanno anche dei gran bei soldi, per chi ancora non lo avesse capito e perché il mercato dell’arte è diventato assolutamente un bene rifugio. Forse IL bene rifugio per antonomasia.

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Il testo di presentazione del volume

“Il “diritto dell’arte” è un neologismo che vuole indicare un sistema giuridico complesso: si interessa della disciplina di ogni rapporto che abbia a che fare con l’opera d’arte e la sua circolazione o con l’artista o con le varie vicende che possono riguardare tali oggetti o tali soggetti.

È forse il settore del diritto che più abbraccia la totalità delle discipline giuridiche (civilistiche e commercialistiche, associativistiche,
pubblicistiche e tributarie; aprendosi anche agli scenari del diritto penale e dei diritti di proprietà intellettuale e della personalità).
Il “diritto dell’arte” si propone di regolare, proteggere e facilitare l’esistenza dell’opera creata, e la creazione in sé, come anche la circolazione e il godimento dell’oggetto artistico. Gli interessi giuridici coinvolti sono complessi e differenziati, spesso in conflitto tra loro: così una penetrante visione della funzione educativa e sociale del prodotto artistico può talora scontrarsi con gli istituti rivatistici che tutelano la proprietà, come elemento di patrimonio individuale. E questo significa che le problematiche potranno trovare talora soluzioni differenziate, a seconda che prevalga nello studioso o nel legislatore l’atteggiamento pubblicistico o quello privatistico.
Sebbene l’arte, nel senso più ampio del termine, includa ogni elevata creazione umana (cinema, teatro, musica, letteratura e così via), il “diritto dell’arte”, come usualmente inteso, riguarda prevalentemente le opere delle arti figurative, plastiche, tattili, visive (scultura, pittura, grafica, disegno, fotografia, computer art, video art eccetera). Inoltre, il “diritto dell’arte” è strettamente legato e, in alcuni casi, si sovrappone al “diritto d’autore” e al “diritto dei beni culturali”, che sono temi specifici cui dedicheremo una speciale trattazione.”

Varia
Il Diritto dell’Arte
L’arte, il diritto e il mercato
(vol. 1)
a cura di Gianfranco Negri-Clementi
2012, Skira / Negri-Clementi Studio Legale Associato
16,5 x 24 cm, 248 pagine, 52 colori e 10 b/n, cartonato
ISBN 978-88-572-1741-3
€ 60,00

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