L’Africa, culla dell’umanità, è la terra più antica del mondo rimasta ancora oggi a parlarci della Natura e dei suoi indispensabili valori di appartenenza. Seguendo questo filo rosso la mostra di Matteo Guzzini, a cura di Moreno Gentili, indaga usi e costumi dei Samburu, una delle ultime grandi tribù semi-nomadi africane del Kenia centro-settentrionale.
Attraverso una selezione tra migliaia di scatti realizzati in Kenia da Matteo Guzzini, il progetto, edito da Skira Edizioni, presenta un inedito percorso a più stadi che rievoca, senza mai cedere al facile folclore o all’esotismo di uno sguardo occidentale, un tessuto antropologico antichissimo fatto di tradizioni e conoscenze intrecciate alla vita pratica, indagando nei caratteri somatici, nelle usanze alimentari e nel carattere nomade della popolazione Samburu.
Le fotografie, che non sono state ritoccate dall’autore, costituiscono esse stesse un viaggio che parte dagli sguardi di alcuni “eroi” e dai loro bellissimi volti, fino nei luoghi della loro quotidianità, tra la natura e i villaggi, mostrando la loro realtà e i loro rituali. Matteo Guzzini restituisce così quella realtà fatta di infiniti spazi aperti, di gesti e sguardi che portano il senso dell’istinto, della luce, dei colori e degli odori.
Sono immagini che toccano temi e valori che hanno insegnato al mondo la bellezza e l’ineluttabilità della natura, fornendo una preziosa occasione per tornare a discutere sulle tradizioni universali da cui la stessa umanità proviene secondo codici millenari.
Il lavoro fotografico di Guzzini induce anche alla considerazione di quanto il nucleo incorrotto della storia dei Samburu e della loro relazione con l’ambiente si vada confrontando oggi con le sollecitazioni del mondo occidentale. Nello scenario generale di antropizzazione del territorio africano attraverso modelli destabilizzanti di consumo a discapito dell’ambiente e dell’identità di culture ancestrali, gli antichi guerrieri di Matteo Guzzini continuano tutt’oggi a resistere a quelle formule di dissoluzione della cultura africana di cui buona parte dell’Occidente é responsabile, continuando a rappresentare un modello avvincente ed emozionante di perfetta simbiosi tra Arte e Natura.
Al progetto collabora AMREF Italia, come spiega il direttore Tommy Simmons: “AMREF è lieta di partecipare alla pubblicazione dello splendido libro di Matteo Guzzini, che sposa appieno lo spirito della nostra organizzazione, nata per portare una sanità migliore e cure mediche proprio a comunità remote come i Samburu. Fin dalle sue origini AMREF interviene dove esistono infrastrutture fatiscenti, dove l’assenza di risorse umane in ambito sanitario impediscono del tutto l’accesso alla sanità da parte delle comunità rurali più isolate. In particolare il progetto di Matteo Guzzini è finalizzato alla costruzione di una scuola presso il clan Samburu Lorokushu presso Lolmolok.
Il programma Mudima dedicato all’Africa, continuerà con la mostra africana a cura di Achille Bonito Oliva e Sarenco dal 23 aprile al 24 maggio 2013.
Matteo Guzzini
Recanati 1972. Laureato in scienze politiche a Macerata, si occupa di Finanza Operativa e di Arte contemporanea. Nel 2000 sviluppa un interesse attivo per la Fotografia e decide di dedicarsi a questa attività in modo definitivo.
Tra le sue esposizioni “Morbì”, Ancona 2000. Palazzo Camerata, Ancona 2001. “Graphola, Recanati, 2004. “Degenerative Art”, Milano 2004. Museo Mapp, Milano 2011. Galleria Galica, Milano 2011.
Ha pubblicato immagini in diversi volumi tra cui “Po Box, Kenya, Africa”, 2010, edizioni Mondadori. “MTerritorio”, 2011,Edizioni Ancona University Press. “Le Marche, battito della mia terra”, 2012, Edizioni Arti Grafiche Picene,nuovo libro ufficiale della Regione Marche. Come inviato ha lavorato con Stella Pende nel corso di un reportage in Africa per la trasmissione televisiva “Professione Reporter” affrontando il tema della veloce islamizzazione nell’Est Africa.
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MATTEO GUZZINI
African Heroes
Samburu-Masai
Skira Edizioni
a cura di Moreno Gentili
21 marzo – 21 aprile 2013
Inaugurazione della mostra: giovedì 21 marzo 2013 – ore 18,30