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Un lavoro certosino verrebbe da pensare. Opera di un sarto o di uno scultore?
Probabilmente in entrambe i casi ci si trova di fronte ad un artista il quale ha come obiettivo la continua ricerca del giusto equilibrio tra caos e ordine. Un artista americano, di Miami precisamente, Augusto Esquivel, da qualche anno a questa parte si cimenta nella difficile impresa di sistemare, riordinare, predisporre a suo piacimento dei semplicissimi bottoni. Cerchi variopinti si alternano caoticamente senza una logica apparente. Sospesi su di un filo da pesca, se guardati da vicino, queste sculture sembrano solo uno sciame di colori. La magia arriva agli occhi solo quando la si osserva dalla giusta distanza. Forme geometriche tridimensionali, ritratti famosi come “La Gioconda” di Leonardo da Vinci, strumenti musicali, dolciumi e tanti altri, prendono vita regalando agli spettatori stupore e curiosità. Esquivel paragona le sue opere a “una festa allegra per gli occhi” in cui illusione e realtà sono legate da un tenue pensiero di fragilità.

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