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Ceretto e Valerio Berruti

Storia di un amore per le Langhe

Roberta Ceretto

A unirli è stato l’amore per la loro terra, le Langhe e l’assoluta dedizione per le proprie vocazioni: vino e arte. La famiglia Ceretto e Valerio Berruti inaugurano, il prossimo 24 maggio, il primo appuntamento di un progetto che si svilupperà, a scadenza biennale, tra i vigneti di proprietà della famiglia piemontese. Si parte con la personale dell’artista albese “Dove il cielo s’attacca alla collina”, curata da Gail Cochrane, direttrice della Fondazione Spinola Banna per l’Arte. La location di questo primo anno è la Cantina Bricco Rocche che si erge su di uno dei Cru più pregiati delle colline del Barolo a Castiglione Falletto; il lavoro espositivo di Berruti nasce dal dialogo delle sue opere con questo suggestivo spazio che a sua volta è immerso nel più ampio e straordinario paesaggio langarolo.

Quattro imponenti lastre in ferro, alte due metri e posizionate nel vigneto in corrispondenza dei punti cardinali, compongono l’opera “Dove il cielo s’attacca alla collina”. Il titolo è una frase tratta da “Il Partigiano Johnny” di Beppe Fenoglio, scrittore simbolo delle Langhe, che interpreta la giocosità dell’installazione che, con un escamotage percettivo, unisce cielo e terra. All’interno di ogni stele è ritagliata una figura infantile che dà la possibilità allo spettatore di immergersi, attraverso l’arte, nel panorama delle vigne circostanti. L’installazione si avvale di una sonorizzazione appositamente realizzata dal noto compositore e direttore d’orchestra Aldo Brizzi. La mostra prosegue all’interno del Cubo di vetro, simbolo della cantina di Bricco Rocche, dove si trovano gli otto grandi affreschi che compongono l’opera “Ognjen” raffiguranti un bambino che voltandosi su stesso interagisce con lo sguardo dello spettatore. Nello spazio sottostante, nella cantina d’affinamento del Barolo, il cabinet des dessins mostra gli studi e i lavori preparatori che hanno dato origine alla mostra.

Ceretto e Berruti si sono “scelti” l’anno scorso, quando la famiglia albese ha pensato di arricchire con un’opera d’arte la Cantina Bricco Rocche, già nota per la sua originale struttura in cristallo, il Cubo. Quella che a un primo sguardo può apparire come una bellissima cancellata, con le sagome essenziali e poetiche di Berruti, si rivela un’opera d’arte complessa, costruita sul rapporto tra le figure intagliate che con le loro linee incastonano il paesaggio.

“Ovunque Proteggimi” è una scultura mobile, che può essere attraversata e che rivela prospettive visive differenti: osservando le sagome dall’esterno si ha l’impressione che stiano guardando verso la cantina, mentre spostandosi all’interno della cancellata, le si ritrova nuovamente di spalle, con lo sguardo rivolto al Castello di Serralunga.

«Valerio possiede un grande talento e una passione autentica per la sua terra. Non potevamo che inaugurare questo nuovo percorso di promozione dell’arte con un artista come lui, perché ne condividiamo origini e valori-  racconta Roberta Ceretto- siamo convinti che una valida opera d’arte e un vino eccellente abbiano molto in comune, principalmente sono il frutto di un lento processo di elaborazione che ha radici profonde, ma si nutre anche di ispirazione e guarda al futuro. Come i personaggi delle sculture di questa mostra».

In occasione dell’inaugurazione, la sera del 24 maggio, nel centro di Alba, sarà proiettata, in anteprima italiana, la videoanimazione “Udaka” realizzata in Sudafrica da Valerio Berruti. L’evento – che vede coinvolti la Casa di Fenoglio e nuovamente i Ceretto, che offriranno un aperitivo- fa parte degli appuntamenti della “Primavera di bellezza”, il calendario di iniziative culturali della città di Alba dedicati a Beppe Fenoglio. La mostra proseguirà fino al 30 giugno e sarà aperta sabato e domenica, dalle 11 alle 18.

Valerio Berruti è nato ad Alba nel 1977. Nel 2009 ha partecipato alla 53° Biennale di Venezia, dove ha presentato una video animazione, composta da 600 disegni, affrescati con la musica di Paolo Conte. Recentemente ha tenuto una mostra personale al Pola Museum di Tokyo dal titolo “Kizuna”, con una colonna sonora appositamente scritta da Ryuichi Sakamoto, poi divenuta progetto benefico per la ricostruzione del Giappone dopo la sua devastazione dal terremoto. Nel 2012 Berruti ha vinto il premio internazionale “Luci d’artista” e ha realizzato un’opera permanente di land art alla Nirox Foundation di Johannesburg.

 

 

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