Milano – Cortile d’onore del Palazzo di Brera,
da giugno 2013 per dodici mesi
L’Associazione Amici di Brera e dei Musei Milanesi e la Soprintendenza per i beni storici artistici e etnoantropologici di Milano presentano il progetto di restauro della statua in bronzo Napoleone come Marte Pacificatore di Antonio Canova, sostenuto da Bank of America Merrill Lynch 2013 Art Conservation Project.
L’opera, posta al centro del cortile d’onore del palazzo di Brera dal 1859, è un elemento estremamente significativo e caratterizzante l’intero complesso. E del palazzo rappresenta una sorta di Centro, non solo in una prospettiva geometrica ma anche visuale, immediato impatto visivo che accoglie i visitatori e li introduce all’insieme unico delle Istituzioni braidensi.
Non è soltanto un elemento iconico o emozionale.
La statua rappresenta una figura storica inestricabilmente legata alle vicende della Pinacoteca, una sorta di presentazione e di tributo alla figura di Napoleone, che nel 1809 ha istituito la Real Galleria di Brera.
Un manufatto dal significato simbolico complesso che, esposto agli agenti atmosferici, ha subito un’alterazione nei materiali e nella staticità, richiedendo un intervento di restauro per essere riportato all’antico splendore.
I lavori inizieranno nel mese di giugno 2013, per una durata di dodici mesi.
L’intervento sarà realizzato direttamente sul posto, all’interno di una struttura trasparente che consentirà ai visitatori di osservare i lavori nel loro svolgersi.
Sulla struttura del laboratorio saranno collocati pannelli esplicativi sulla storia del monumento e sui lavori di restauro in corso.
Una particolare attenzione sarà posta alla comunicazione, grazie ad una sezione dedicata sul sito della Pinacoteca che permetterà al pubblico di seguire lo sviluppo del progetto. Sono previste inoltre attività educative specifiche, dedicate al pubblico generico, a scuole ed esperti d’arte.
Il progetto di restauro è reso possibile dal generoso contributo di Bank of America Merrill Lynch, che fornisce sostegno ad istituzioni non-profit allo scopo di conservare opere significative per il patrimonio culturale di un Paese o importanti per la storia dell’Arte.
Il supporto alla cultura locale è una parte rilevante della politica aziendale di Bank of America Merrill Lynch fondata sul riconoscimento che il mutuo rispetto e la comprensione reciproca sono elementi essenziali per la costruzione di forti legami economici.
“Il nostro scopo e’ unire persone e culture attraverso il linguaggio dell’arte, un idioma potentissimo e universale. Attraverso la costante conservazione di importanti opere d’arte nel mondo, supportiamo la tutela della cultura locale ed il coinvolgimento delle comunità presenti e future dove viviamo e lavoriamo” sostiene Rena De Sisto, International CSR and Global Arts & Culture Executive, Bank of America Merrill Lynch. “Siamo fieri di finanziare il progetto di restauro del ‘Napoleone come Marte Pacificatore’ come parte di Bank of America Merrill Lynch’s Art Conservation Project. “Questo ulteriore sforzo è testimone del nostro impegno nei confronti della cultura e dell’arte italiane, paese in cui siamo presenti da oltre 50 anni.”
Il restauro è progettato e diretto dal dottor Daniele Pescarmona per la Soprintendenza per i Beni storici artistici ed etnoantropologici di Milano. Questo progetto è parte del lavoro di valorizzazione che la Pinacoteca di Brera ha avviato in preparazione dell’EXPO 2015, in cui giocherà un ruolo fondamentale sulla scena culturale milanese e internazionale.
SCHEDA DEL RESTAURO
La statua in bronzo di Napoleone come Marte Pacificatore di Antonio Canova presenta una superficie che ha subito alterazioni chimico-fisiche causate da fattori metereologici e dall’inquinamento atmosferico. Oltre a ciò sono visibili distacchi e cadute di frammenti del collarino in marmo posizionato sotto il piedistallo della statua, e crepe su tutti i lati del sottostante dado in marmo.
A causa di questa situazione si rende necessario un intervento di restauro al più presto su tutto il monumento.
Il restauro, che inizierà a Giugno 2013 e durerà 12 mesi, avverrà interamente nel cortile d’onore del Palazzo di Brera, dove la statua fu eretta nel 1859.
Nei primi tre mesi e negli ultimi tre verrà posizionata attorno alla statua una struttura a ponteggio.
Nei mesi intermedi il Napoleone sarà invece rimosso dal basamento e collocato in posizione orizzontale sul pavimento all’interno di un laboratorio di restauro progettato dall’Architetto Mario Bellini. La grafica dell’intero progetto, sarà curata dall’arch. Italo Lupi.
In tutto il periodo sarà possibile, per i visitatori del Palazzo di Brera, assistere alle operazioni di restauro in quanto entrambe le strutture verranno realizzati con materiali trasparenti: la prima in crystal e la seconda con una protezione in vetro sintetico.
Lo Studio di Ingegneria Myallonnier studierà la corretta positura statica della statua, al fine di riposizionarla sul basamento distribuendone il peso su tutta la superficie piana, proponendo inoltre provvedimenti necessari per mettere in sicurezza il monumento contro il rischio sismico.
Lo Studio di Restauro Colella Servabo, che coordinerà le operazioni tecniche del restauro, procederà al restauro degli elementi strutturali della statua, alle operazioni di conservazione delle superfici esterne ed interne (operazione consentita dalla rimozione della statua e dal suo posizionamento a terra), così come del consolidamento del collarino in marmo su cui poggia la statua.
Il progetto di restauro vedrà anche la partecipazione del Laboratorio di Analisi CSG Palladio che si occuperà dell’individuazione chimica di patine e protettivi sovrammessi.
Inoltre, il CNR – Istituto per la Conservazione e la Valorizzazione dei Beni Culturali fornirà utili informazioni riguardanti le tecniche operative, lo stato di conservazione delle superfici della statua e del basamento e fornirà informazioni sulle modalità per effettuare un corretto monitoraggio delle condizioni di conservazione dopo il restauro.
Il restauro sarà diretto dal dottor Daniele Pescarmona, Funzionario Storico dell’Arte, progettista del restauro.
SCHEDA DELL’OPERA
Antonio Canova,
Napoleone come Marte Pacificatore,
bronzo, cm 430x200x150, 1809-1811,
Milano, Palazzo di Brera, Cortile d’onore
La statua in bronzo di Napoleone come Marte Pacificatore nudo e vittorioso è un capolavoro di Antonio Canova.
Di proprietà del Ministero per i Beni e le Attività Culturali è posizionata nel cortile d’onore del Palazzo di Brera.
Commissionata nel 1807 da Eugenio di Beauharnais, vicerè del Regno d’Italia, reca sul piedistallo l’iscrizione: “FR. RIGHETTI. ET. ALOYS. FIL. FEC. ROM. 1811” .
A causa di un primo tentativo di fusione andato fallito, la statua in bronzo è il risultato di una seconda fusione che i fonditori romani Francesco e Luigi Righetti, padre e figlio, eseguirono a partire dal modello che era già stato utilizzato per la versione marmorea della statua inviata dallo stesso Canova a Parigi nel 1811. Quest’ultima, acquistata dal Duca di Wellington, è ora esposta a Londra alla Aspley House.
Non essendo ancora pronta la statua in bronzo, nel 1809, in occasione dell’inaugurazione della Pinacoteca di Brera, Beauharnais acquisì a Padova il calco in gesso. Depositato in un’aula dell’Accademia, è stato riesposto in uno dei saloni della stessa Pinacoteca, in concomitanza con le celebrazioni dei duecento anni dell’istituzione museale (1809-2009), dopo essere stato restaurato.
Travolta la fortuna politica e militare di Napoleone, la statua in bronzo, che a Milano non aveva mai trovato collocazione in luogo pubblico, fu abbandonata nei depositi del palazzo di Brera. Riemerse nuovamente alla luce all’epoca dell’arrivo in Lombardia di Napoleone III, a conclusione della seconda guerra di indipendenza italiana. Nel 1859 la statua fu eretta su un basamento temporaneo nel cortile principale di Brera. Poi, nel 1864, fu inaugurato l’attuale basamento in granito e in marmo di Carrara progettato da Luigi Bisi, docente di prospettiva all’Accademia di Belle Arti di Brera, ornato con aquile e fregi di bronzo.
La statua in bronzo fu ottenuta con un’unica fusione (ad eccezione dell’asta e della vittoria alata) tenendo conto delle prescrizioni dettate dallo stesso Canova: l’asta tenuta nella mano sinistra è composta da due elementi avvitati; la vittoria alata, che purtroppo fu rubata, è stata all’inizio degli anni ‘80 ricostruita basandosi su documentazione fotografica.
Il bronzo utilizzato per la fusione proviene da cannoni in disuso di Castel Sant’Angelo a Roma.
Il basamento è composto da tre parti: la base di granito proveniente dalle cave di Baveno; il dado e il sovrastante collarino, su cui poggia il piedistallo della statua, è in marmo di Carrara.
Antonio Canova (Possano 1757 – Venezia 1822)
Antonio Canova nacque a Possano, in provincia di Treviso, nel 1757 e morì a Venezia nel 1822; è stato il più importante scultore neoclassico italiano, già in vita celebrato in ambito nazionale ed europeo.
Iniziata ancor giovane l’attività a Venezia (le sue prime opere datano 1772), dopo aver compiuto un doveroso viaggio di studio a Roma e a Napoli (fine 1779-1780), si trasferì definitivamente a Roma nel 1781, dove riuscì ben presto ad acquisire prestigiose commissioni pubbliche e private, queste ultime richieste in concorrenza fra loro da nobili e colti collezionisti, spesso recatisi in visita nell’atelier dell’artista.
Fra i suoi marmi più significativi si possono ricordare: Teseo sul Minotauro (1781-1783; Londra, Victoria and Albert Museum), i monumenti funerari dei papi Clemente XIV (1783-1787; Roma, basilica dei Santi Apostoli), e Gregorio XIII (1783-1792, Roma, basilica di San Pietro), Amore e Psiche (1787-1793; Parigi, Museo del Louvre), Perseo trionfante (1798-1801; Roma, musei Vaticani), Ercole e Lica (1795-1815; Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna), il monumento funerario di Maria Cristina d’Austria (1798-1805; Vienna, Augustinerkirche), Venere (1807-1810; Monaco, Residenzmuseum), Paolina Borghese Bonaparte come Venere vincitrice (1804-1808; Roma, Galleria Borghese), Danzatrice con le mani sui fianchi (1803-1812, San Pietroburgo, Ermitage), Teseo in lotta con il centauro (1804-1819; Vienna, Kunsthistorisches Museum), Paride (1807-1812; San Pietroburgo, Ermitage), le Grazie (1815-1817; Woburn Abbey, duca di Bedford), Naiade e Venere e Marte (1815-1817, 1816-1822; Londra, Buckingham Palace).
Nel 1826 Giambattista Sartori vendette lo studio romano e trasportò i gessi e i marmi ivi contenuti a Possagno, facendo erigere accanto alla casa natale del fratello una Gipsoteca (1831-1836), anni dopo donata al Comune. I disegni furono invece legati al Museo civico di Bassano del Grappa.