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A Roma, dialogo con l’antico

DA PARMIGGIANI, PALADINO, KOUNELLIS, PISTOLETTO
“DIALOGO CON L’ANTICO”

Claudio Parmiggiani. Senza titolo, 1970. Calco in gesso, stracci,terracotta, pigmenti, farfalla, 25x30x20. Collezione privata. Stadio di Domiziano/ sala dei capitelli


23 maggio – 29 settembre 2013, Roma

Post-Classici” la ripresa dell’antico nell’arte contemporanea italiana, a cura di Vincenzo Trione, riunisce 17 artisti italiani che “dialogano con la classicità”. Sino al 29 settembre, gli spazi monumentali del Foro romano e del Palatino a Roma accolgono il richiamo dell’antico”intesi come forma, armonia, bellezza.

Per la prima volta artisti di generazioni diverse entrano nel Foro romano; dai maestri dell’arte povera – da Kounellis, Pistoletto, Paolini – a protagonisti della Transavanguardia – come Paladino-  o concettuali – come la Beecroft, Longobardi, Albanese. Non mancano in questo eccezionale scenario anche la ricerca fotografica che allinea Jodice e Biasucci, sino a Pietrosanti e Botta dalle ricerche “mistiche”. Personalità isolate come Aquilanti e autori post-informali come Colin e i giovanissimi ZimmerFrei, Alis/Filliol e Barocco.

Questi artisti sono stati scelti sulla base di un dialogo che intrattengono con la classicità. Figure, immaginari archeologici, sculture, realizzazioni, istallazioni di grande impatto formale che riprendendo lo spunto, l’ispirazione  dalla storia;  da rovine e reperti.

Michelangelo Pistoletto. Venere degli Stracci, 2013. Tecnica mista, dimensioni variabili. Tempio di Venere e Roma / cella di Venere

Le opere sono esposte nell’ambito di un suggestivo itinerario archeologico; dal Foro romano nel Tempio di Romolo e nel tempio di Venere e Roma, sul Palatino alla Vigna Barberini e allo Stadio Palatino che riapre al pubblico dopo molti anni di chiusura a seguito di restauri sino al criptoportico neroniano e al Museo Palatino.

Come afferma il curatore della rassegna, questi artisti “servendosi di media diversi tendono a collocarsi in un territorio poetico comune”, fino a dar vita a una sorta di implicito movimento. Ad accomunarli è il bisogno di reinventare temi fondamentali della classicità, fino a renderli irriconoscibili. Procedono tra citazioni e ripescaggi, in bilico tra rispetto e trasgressione, prelevano episodi storico-artistici, che filtrano attraverso uno stratagemma caro alle avanguardie primo-novecento: lo straniamento…”Ecco che allora, riscrivendo frammenti d’antichi scenari “investono”il presente tenendo d’occhi l’antico: forse, non se ne può fare a meno.

Un viaggio” ideale “tra Passato e Presente” ricco di suggestioni e soprattutto riflessioni su dove stia andando l’arte contemporanea. Accompagna la mostra il volume “Post-Classici. La ripresa dell’antico nell’arte contemporanea italiana” a cura di Electa, collana FioriBLu.

Mimmo Paladino Senza titolo, 2005 (terracotta e ferro, diametro 500 cm). Tempio di Venere e Roma

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INFORMAZIONI UTILI:

Post-Classici. La ripresa dell’antico nell’arte contemporanea italiana.
Foro romano e Palatino/Tempio di Venere e Roma/Vigna Barberini Stadio Palatino/Criptoportico neroniano/Museo Palatino
Promossa e prodotta da Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma
Sino al 29 settembre 2013
Orari: Lunedi-domenica 8.30-19.15 chiusura biglietteria un’ora prima
Il biglietto  consente l’ingresso anche al Colosseo
www.coopculture.it
www.Post-Classici.it

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