L’incontro-conversazione con Barnaby Martin, noto giornalista anglosassone che è riuscito a intervistare l’artista cinese Ai Weiwei
dopo il rilascio dagli 81 giorni d’illegittima prigionia (avvenuta agli inizi del 2011), sarà l’evento con cui Zuecca Projet Space parteciperà alla prossima “Art Night Venezia”
in programma sabato 22 giugno, promossa dall’Università Ca’Foscari con il coinvolgimento della gran parte delle istituzioni culturali della città lagunare.
Ad Ai Weiwei infatti – la cui fama internazionale sul piano artistico (ricordiamo la spettacolare Sunflower Seed esposta alla Tate Modern nel 2010) è pari ormai a quella per la contestazione civile e politica nei confronti del Governo Cinese – Zuecca Project Spece, in collaborazione con la Lisson Gallery, dedica fino al 15 settembre 2013 una personale di grandissimo impatto emotivo su due sedi: Ai Weiwei – Disposition, evento collaterale della 55. Biennale Internazionale d’Arte.
Alla Giudecca (nel complesso delle Zitelle) è esposta una versione riveduta site specific di Straight, acclamata installazione realizzata con grandi barre d’armatura, recuperate nelle scuole crollate durante il terremoto di Sichuan nel 2008 (oltre 5000 vittime tra i giovanissimi studenti); mentre negli spazi scenografici della Chiesa di Sant’Antonin alle Zattere(Fondamenta Sant’Antonin, Castello) l’artista ha rievocato, in uno struggente dialogo con l’architettura sacra, l’esperienza della sua detenzione con un nuovo, coraggioso lavoro.
Barnaby Martin, che ha vissuto in Cina e ha incontrato Ai Weiwei sia prima che dopo il suo arresto restandone profondamente impressionato,
ha voluto approfondire il tema cruciale dei rapporti tra arte e potere in Cina e le ragioni storiche dello sviluppo dell’arte dissidente, in un libro di recentissima pubblicazione, Hanging Man: The Arrest of Ai Weiwei (Faber&Faber, 2013), in cui partendo dall’esperienza di Ai Weiwei – che per altro è figlio di Ai Qing, il poeta più apprezzato da Mao prima d’essere anch’egli imprigionato ed esiliato – allarga lo sguardo sulla situazione degli intellettuali non allineati,
di cui sono esempio altri 55 arrestati nell’ambito della medesima “purga”.
Barnaby Martin, sabato 22 alle ore 18.30, sarà dunque alla Zuecca in un incontro aperto al pubblico
per parlare di Ai Weiwei, delle restrizioni e delle persecuzioni, ma anche dei tanti artisti
che operano oggi in Cina, molti dei quali in opposizione al regime di Pechino o la cui arte viene considerata avversa al regime.
Martin nel suo coinvolgente libro riesce infatti a mettere in luce anche le anomalie delle relazioni tra l’apparato di potere in Cina e l’arte contemporanea,
non compresa e ritenuta per molti versi pericolosa.
Ai Weiwei ha espresso con coraggio la sua opposizione attraverso l’arte e i social network, il suo blog è stato chiuso;
è stato picchiato ed arrestato e il suo studio è stato raso al suolo. Ora è relegato senza passaporto a Pechino.
Barnaby Martin, tra le firme del Financial Times, ci parlerà di tutto questo e ci accompagnerà nella diversificata e composita realtà
della Cina contemporanea e delle espressioni artistiche d’oggi
grazie al confronto e al dialogo con Maurizio Bortolotti, curatore della mostra “Ai Weiwei – Disposition”.
Zuecca Preject Space istituzione senza scopo di lucro diretta da Alessando Possati con la cura scientifica di Maurizio Bortolotti
vuole essere sempre più un luogo di produzione culturale, incontro e dialogo sulle espressioni artistiche dell’oggi;
un’altra voce sulla cultura contemporanea, in particolare nei rapporti con l’Oriente, rinnovando relazioni secolari per Venezia.