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Intervista agli ideatori di Musement

E’ da poco nato Musement, primo aggregatore online dedicato totalmente al mondo dell’arte e della musica. Sviluppato da quattro giovani imprenditori italiani, Claudio Bellinzona, Alessandro Petazzi, Paolo Giulini e Fabio Zecchini, Musement vuole portare gli amanti della cultura a prendere parte ad eventi e Mostre in maniera facile e veloce. Basta scegliere la città, il periodo e la categoria, in questo modo il sistema seleziona automaticamente tutti gli appuntamenti sul territorio per i quali si possono comprare biglietti ed effettuare prenotazioni.

Il sito, grazie anche all’entusiasmo e alla collaborazione di oltre quaranta istituzioni pubbliche e private, offre già accesso a centinaia di Musei e concerti in 25 città italiane, e si propone di arrivare presto a paesi come il Regno Unito, USA e Francia. Abbiamo intervistato i quattro ideatori della startup, che ci hanno spiegato nel dettaglio di cosa si tratta, e perchè hanno pensato proprio al mondo dell’Arte per entrare in quello della tecnologia.

 

Musement si propone come aggregatore online per accedere al mondo dell’arte in maniera veloce e semplice. Come mai avete pensato all’arte per un nuovo progetto? Come è nata l’idea?
Alessandro Petazzi
 – E’ nata a tavolino, nessuna mistica dell’intuizione folgorante in questo caso. Noi quattro ci conosciamo da anni, e da anni ci chiedevamo come avremmo potuto lanciare una startup scalabile a livello globale. Siamo sempre stati consapevoli del fatto che partire dall’Italia non sia semplice, soprattutto se si punta tutto sulla tecnologia, e quindi abbiamo pensato di applicare la tecnologia al miglioramento di uno dei settori in cui l’Italia è già riconosciuta come un’eccellenza assoluta. La moda o il food? Troppo tardi, la competizione lì è già feroce da anni. Arte e cultura invece sono ambiti in cui Internet è ancora poco presente, il che permetteva di cogliere un’opportunità e di farlo, da italiani, in modo da subito credibile per tutto il mondo.

Come funziona esattamente Musement?
Fabio Zecchini – 
Beh, in maniera semplice per i clienti direi, che possono scoprire in modo immediato i principali punti di interesse legati al mondo dell’arte e della cultura a livello mondiale, con la possibilità di raffinare la ricerca a seconda della città, del periodo e del genere di eventi cui sono interessati. Il sistema mostra in tempo reale gli appuntamenti, con le relative informazioni pratiche (orari, prezzi, indirizzo ecc.), ma anche approfondimenti storico-culturali e contenuti speciali. Quando si è identificato qualcosa che interessa poi è possibile acquistare direttamente i biglietti per l’ingresso. Musement offre quindi  il vantaggio di evitare la ricerca sui singoli siti, un acquisto sicuro tramite un unico carrello e non ultimo la garanzia di evitare le code in ingresso per la data e l’ora della visita prescelta. Per  i musei invece il vantaggio è soprattutto di farsi conoscere all’estero e rispondere alla crescente importanza del web per l’acquisto di ticket attraverso un canale ufficiale ed affidabile.

Il progetto è partito da pochissimo. Come stanno rispondendo Musei, Gallerie e tutte le altre strutture alle quali proponete il vostro servizio?
Paolo Giulini –  Con mia grande soddisfazione, tutte le più importanti istituzioni Italiane e non solo, stanno rispondendo con molto entusiasmo e con grande spirito di collaborazione.  Dalle sedi prestigiose ma localizzate in centri più piccoli a quelle delle grandi città sono tutti molto interessati ad un progetto che ha come obiettivo quello di avvicinare i visitatori di tutto il mondo alla programmazione “locale” degli eventi.

E gli utenti?
Alessandro Petazzi 
– Premesso che inizieremo a spingere sulla comunicazione dall’autunno, e che quindi solo allora inizieremo ad avere una massa di dati significativa, qualche spunto interessante già emerge. Anzitutto i nostri clienti sono finora tutti stranieri, come ci aspettavamo, e in genere ci dicono che si sono rivolti a noi perché convinti dal senso di affidabilità e competenza trasmesso dal nostro servizio. Devo confessare che sentirselo dire è stato molto rassicurante rispetto alle paure che comunque si hanno sempre in fase di startup!

Proponete diversi ambiti artistici, dall’arte moderna a quella contemporanea sino ai concerti. Quale è il vostro target di riferimento?
Claudio Bellinzona
 – Certamente uno dei nostri principali obiettivi è di diventare un punto di riferimento per tutti i “viaggiatori della cultura”. Con questo voglio dire che non siamo un servizio per addetti al lavoro, almeno non solo. Vogliamo essere utili anzitutto a chi vuole scoprire, organizzare o semplicemente trovare suggerimenti fra le centinaia di straordinarie opportunità di visita o ascolto in base ai propri interessi e alle destinazioni. L’ambizione è di essere una sorta di “digital hub” in grado di mettere insieme, in modo semplice e accattivante, l’accesso diretto a musei, mostre d’arte e teatri d’opera. L’utente ideale che ho in mente è una coppia oppure una famiglia alla ricerca di suggerimenti, informazioni e soprattutto uno strumento unico e facile per la pianificazione del proprio itinerario culturale in grado per esempio di far saltare la coda per un grande museo, ma nello stesso tempo dare la possibilità di visitare anche qualcosa di meno conosciuto, magari attraverso spunti tematici: per chi viaggia con bambini, per chi ha poco tempo, per chi è un lettore appassionato di Dan Brown.

Siete già attivi su 25 città italiane e l’obiettivo è quello di ampliare il lavoro ad altri paesi (Francia, USA, UK). Durante le vostre ricerche dove  avete riscontrato maggior movimento e interesse nei confronti del mondo artistico?
Claudio Bellinzona –  Il fatto di essere partiti dall’Italia non è un caso. L’offerta in ambito artistico e musicale in Italia resta, malgrado il momento difficile, una delle migliori e più complete al mondo. Inoltre, non dobbiamo mai dimenticarci che proprio il nostro Paese offre il più incredibile e vasto patrimonio storico-artistico del mondo. D’altra parte va sicuramente segnalato che ci sono altri paesi che hanno saputo valorizzare molto di più e molto meglio la propria offerta in questo ambito. In particolare, penso ai grandi musei americani, in primis il MoMa di New York, che oltre ad essere diventato uno dei più straordinari e sofisticati poli museali del globo, oggi rappresenta anche un centro di ricerca e un vero e proprio incubatore di idee per il futuro. È proprio un approccio di questo tipo secondo me a mantenere vivo e generare sempre più interesse verso il mondo artistico.

Per un lavoro come questo ci vogliono determinate competenze, dal commerciale al marketing sino alla conoscenza del mondo artistico stesso. Anche in base alle vostre esperienze, chi fa cosa in Musement?
Alessandro Petazzi  – Direi che siamo fortunati, visto che mentre spesso una startup nasce dall’idea di un singolo che poi deve cercare di trovare le persone più adatta per aiutarlo a portarla avanti, nel nostro caso è nato prima il team, con le sue passioni e le sue competenze, e poi il progetto di Musement, che quindi ci siamo un po’ cuciti addosso proprio in base a quello che sappiamo fare meglio. Claudio ha lavorato alla Treccani, ha creato una guida turistica e ha lavorato per anni in canali TV legati al turismo, quindi chi meglio di lui per occuparsi dei contenuti? Paolo negli ultimi anni ha collaborato all’organizzazione e alla promozione di grandi mostre d’arte in Italia e in Europa, conosce bene sia le dinamiche sia soprattutto le persone che lo compongono, è lui che ha accreditato Musement come un interlocutore credibile nei primi, difficili incontri ed è a lui che chiediamo di continuare ad aumentare il numero delle istituzioni partner. Fabio ha un mix di competenze raro per un ingegnere informatico, a cavallo tra la tecnologia pura e il digital marketing – ha disegnato la nostra piattaforma e si occuperà di portare a bordo più utenti possibili al minor costo possibile. Insomma quelli davvero insostituibili sono loro, io come Amministratore Delegato potrei dire che, alla Moretti, “faccio cose, vedo gente”… e cerco di tirare le fila!

Una domanda per tutti e quattro. Tra gli eventi che proponete al momento, quale andreste a vedere più volentieri e perché lo consigliereste.
Paolo Giulini 
– Essendo in questo momento presenti sulla piattaforma dei progetti che ho contribuito personalmente a realizzare e ai quali sono molto legato sarei troppo di parte a dire un nome solo!

Fabio Zecchini – Ok allora mi lancio io – a me piace molto l’idea di poter assistere a un evento musicale in mezzo alla natura, in particolare in montagna o in un anfiteatro naturale, quindi scelgo sicuramente il concerto ‘Presenze’ di  Andrea Bocelli che si tiene presso il Teatro del Silenzio immerso nelle campagne di Layatico in provincia di Pisa.

Claudio Bellinzona  – Proprio grazie al lavoro che abbiamo iniziato a fare con Musement ho scoperto decine di musei e mostre d’arte, ville storiche ed eventi musicali che prima ignoravo. Ciò detto posso asserire che, da amante della musica, non perderei nessuno degli eventi organizzati dal Festival MiTo, con cui per altro abbiamo una stretta collaborazione anche editoriale.

Alessandro Petazzi – Non sarò particolarmente originale ma almeno a chi vive a Milano consiglio assolutamente di andare al Museo Poldi Pezzoli. E’ una magnifica collezione privata con artisti come Botticelli, Hayez e il Pollaiuolo che si godono ancor di più nel contesto quasi “familiare” del palazzo, eppure molti milanesi magari hanno visto tutti i musei di Parigi e non hanno mai visitato questo – veramente un peccato!

www.musement.com
Facebook: Musement
Twitter: @musement

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