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Proclamati i 4 vincitori del 48 Premio Suzzara

Domenica 15 settembre 2013 in occasione dell’inaugurazione del 48 Premio Suzzara dal titolo LA TERRA SI MUOVE CON IL SENSO, sono stati proclamati i quattro vincitori di questa edizione, i cui progetti diventeranno entro il 2014 quattro interventi ed installazioni artistiche in altrettanti luoghi del territorio dell’Oltrepò Mantovano, nello specifico: Galleria del Premio Suzzara, Ecomuseo delle Bonifiche di Moglia, Museo Civico Polironiano di S. Benedetto Po, SIPOMP Sistema Parchi dell’Oltrepò Mantovano.

Nell’ambito del concorso RIGENERAZIONE erano stati invitati tredici artisti, tutti con esperienze di caratura nazionale e internazionale: Paola Anziché, Sergio Breviario, David Casini, Ettore Favini & Antonio Rovaldi, Stefania Galegati Shines, Alice Guareschi, Ozmo, Diego Perrone, Luca Pozzi, Laura Renna, Matteo Rubbi, Sissi Luca Trevisani.

I tredici progetti sono stati allestiti in una struttura di tubi innocenti presente nel salone della sezione storica della Galleria del Premio, uno scheletro come se ne vedono tanti da un anno a questa parte nell’Oltrepò mantovano, di ferro oppure di legno, e poi cinghie, ganci, morsetti. L’intervento installativo è nato per raccontare il terremoto attraverso sculture e dipinti salvati e recuperati dalle chiese danneggiate, alludendo alla messa in sicurezza di edifici privati e pubblici a seguito del sisma.

I quattro vincitori sono:

Paola Anziché (Milano, 1975)
Il suo Giardino di Euterpe propone la realizzazione di un “territorio emotivo” attraverso un processo di lavoro condiviso con la comunità, prevedendo il coinvolgimento diretto del cittadino nella creazione di un giardino pubblico e nella sua conservazione e tutela. Un’opera ambientale che prende il nome dalla musa della musica, i cui frutti potranno essere utilizzati per inventare strumenti musicali, a partire dalle istruzioni d’uso lasciate dall’artista.

Sergio Breviario (Bergamo, 1974)
Breviario utilizza le strutture di sostegno agli edifici lesi dal terremoto come elemento scatenante l’immaginazione per poter compiere un viaggio nel tempo: The Time Machine Oltrepò. L’artista sposta il significato dei luoghi temporaneamente connotati da questi elementi “intrusi”, per trasformare l’Oltrepò in un set fotografico per  un viaggio collettivo in uno spaghetti western o una festa indiana, dove i protagonisti sono gli stessi abitanti della zona.

Ettore Favini (Cremona, 1974) & Antonio Rovaldi (Parma, 1975)
Con il progetto To say nothing of the dog Ettore Favini e Antonio Rovaldi, come due uomini in barca, immaginano di compiere un viaggio lungo le rive del Po, per raccontare le narrazioni degli uomini e del paesaggio fluviale, registrate e archiviate come in un grande libro. A bordo di una piccola imbarcazione munita di megafono e registratore, la coppia di artisti restituirà agli abitanti impressioni e racconti seguendo il ritmo della navigazione, per arrivare a costruire un’installazione ambientale sonora all’interno del Museo dell Bonifiche.

Stefania Galegati Shines (Bagnacavallo RA, 1973)
Stefania Galegati Shines intende riprodurre lungo un tratto di pista ciclabile dell’Oltrepò che dalla Galleria del Premio conduce fino al fiume, un breve racconto ambientato in questi luoghi, scritto per l’occasione dallo scrittore Suzzarese Paolo Roversi. Bike ride story diventa un diverso modo di scandire il tempo di una passeggiata all’aria aperta, un viaggio nel viaggio, dove la storia si interseca costantemente con il vissuto dei suoi lettori.

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