E’ mancato ieri, venerdì 11 Ottobre 2013, all’età di 81 anni Giorgio Upiglio, noto incisore e stampatore d’arte milanese.
Nel 1945, all’età di 13 anni, già aiuta il padre Emilio e lo zio, Raffaele Cervone, nella tipografia Atlas: è qui che scopre il suo interesse e stimola la sua curiosità per la cosiddetta stampa “originale”, ovvero quella stampa che prevede l’intervento diretto dell’artista nella creazione e nell’incisione della matrice. Cinque anni dopo, con l’acquisto del primo torchio, realizza le prime stampe di Gianni Brusamolino, Piero Leddi, Renato Volpini ed altri ancora.
Seguono anni di apprendistato, fino al 1962 quando Upiglio fonda con Mario Tringali e Loris Giacomessi, la stamperia Grafica Uno che porta le sue iniziali (GU), impegnata nella stampa pubblicitaria e nel graphic design.
All’attività ufficiale si affianca ben presto la stampa d’arte. Si moltiplicano i contatti con artisti e letterati e aumentano iniziative e progetti. Tra le personalità di spicco troviamo quella di Giorgio Marconi che proprio in quegli anni apre il suo studio nei pressi della stamperia, favorendo i contatti con molti giovani artisti milanesi come Enrico Baj, Valerio Adami, Hsiao Chini, Agenore Frabbri. Seguono per Giorgio Upiglio collaborazioni con i surrealisti Duchamp e Man Ray e Lucio Fontana che partecipa al libro collettivo “L’eredità di Dante”.
La grandezza di Upiglio, sin dagli esordi, è stata la sua capacità di suggerire ai vari artisti le più fortunate soluzioni tecniche, le migliori modalità per esprimere e ottenere certe particolari qualità del segno. E’ questa sua dote che lo ha portato a stabilire collaborazioni fortunate, lunghe e feconde come quella con Wifredo Lam, Mimmo Paladino ed Enrico Baj, e ad essere stato fino a questi ultimi anni un polo attrattivo per tutte le giovani generazioni di artisti.