Enzo Cucchi inaugura sabato 23 novembre 2013 alla Galleria Poggiali e Forconi di Firenze COSMOGONIA, un nuovo progetto appositamente pensato e realizzato per la galleria: un excursus sulla dottrina della visione della realtà reso attraverso l’uso di diversi media e materiali.
Per la prima volta, Cucchi (Morro d’Alba, Ancona, 1949) presenta Cosmogonie, tre grandi arazzi circolari (diametro 190 cm), eseguiti su tela di lino Canvas Artist Hahnemüehle (una speciale tela ricoperta con un getto d’inchiostro opaco che garantisce una definizione eccellente dei colori e delle immagini) nei quali compaiono tasche di cotone, inserti di tessuto e cuciture. Un lavoro che rappresenta l’approfondimento della fascinazione misteriosa del mito della creazione e dell’evoluzione dell’universo.
Trittico, il secondo lavoro presente in galleria, continua l’indagine dell’artista sulla visione della realtà, traendo ispirazione dalla frase che riassume la filosofia di Leibniz “altrove è tutto come qui”. Protagonista di quest’opera grafica composta da tre litografie disegnate su pietra, è, infatti, il mistero immobile della realtà esteriore personificato dai tre gatti presenti alle sue estremità dell’opera. Gli animali sono rappresentati da tre semi-sfere realizzate utilizzando come media la carta japon, una particolarissima carta realizzata manualmente secondo l’antica tradizione cartaria giapponese e applicata a delle sezioni sferiche di cellulosa preparata a mano.
Come un fil rouge che unisce tutte le opere in mostra, l’analisi sul mistero dell’esistenza della realtà si ritrova anche in Prisca: tre litografie cubiche, composte da sei facce per ogni cubo, dove ogni faccia è fatta da un disegno originale di Cucchi. Un totale di diciotto disegni originali, dove la roccia, la casa, gli alberi e i lupi esplorano un comune terreno dove vivere e muoversi.
Gli sguardi delle teste presenti sui cubi soffiano come un vento sulle immagini, dandogli concretezza (la realtà esiste perché noi la osserviamo), come diceva Sandro Penna: “sapresti descrivermi un sogno che non è mai stato fatto?”.
Dall’universo mitologico e lucidamente onirico, spirito di un altrove, cui attinge da sempre Enzo Cucchi, denso di richiami alla sua terra d’origine e da essa a una visione in cui compaiono segni e rimandi primigeni, emergono le due sculture in bronzo e i due olii su tela e ceramica dalla serie Quadri Politici Svizzeri, che in mostra giacciono solitari come presenze assolute invitando alla disciplina della visione.
A proposito di cosmogonie Enzo Cucchi attinge a uno scritto di Giorgio Lakhovsky fisico esoterico dei primi del ‘900, un testo denso di mistero tratto da una registrazione effettuata l’11 novembre 1935 a Rapid city (Stati Uniti) dai capitani Albert W. Stevens e Orville A. Anderson, mentre compiono la loro ascensione nella stratosfera.
Salendo a 22.600 metri d’altitudine queste le osservazioni: “Sotto di noi le nubi e l’atmosfera sono d’un bianco splendente; sopra, la stratosfera così turchina da sembrar nera come la gagate. La luce sul lato della navicella esposta ai raggi del Sole è molto più nera che dalla parte dell’ombra”. Ciò prova, evidentemente che: la luce non viene dal Sole, che è nero, ma dall’atmosfera che è illuminata dai raggi elettromagnetici invisibili del Sole.”
Catalogo edito dalla Galleria Poggiali e Forconi.
Enzo Cucchi, nasce a Morro d’Alba (Ancona) nel 1949, si forma da autodidatta dedicandosi alla pittura e alla poesia. Dalla metà degli anni Settanta, trasferitosi a Roma, dopo una ricerca orientata verso il concettualismo, si è rivolto alla pittura, lavorando a stretto contatto con Sandro Chia e Francesco Clemente. Con loro e con Nicola De Maria e Mimmo Paladino è divenuto uno dei protagonisti della transavanguardia.
Enzo Cucchi ha realizzato numerose mostre personali e ha partecipato a mostre collettive nei più importanti musei italiani e stranieri come la Kunsthalle di Basilea, il Solomon R. Guggenheim di New York, la Tate Gallery di Londra, il Centre Georges Pompidou di Parigi, il Castello di Rivoli, Palazzo Reale a Milano, il Sezon Museum of Art di Tokyo, l’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici, il Musée d’art moderne di Saint- Etienne Metropole, il Museo Correr di Venezia, la Triennale di Milano. Ha partecipato, inoltre alla 39. Biennale di Venezia e a Documenta7 a Kassel. Le sue opere si trovano nelle più importanti collezioni pubbliche e private in Italia e
nel mondo.
Galleria Poggiali e Forconi
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