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Stampe e disegni dal XVI al XX secolo da Gonnelli

Lotto 14, Artista toscano della cerchia di Michelangelo Buonarroti, Testa Virile , 1516-19

L’asta del 12 dicembre alla Gonnelli Casa d’aste raccoglie 480 lotti suddivisi in quattro sezioni: Stampe e Disegni del XVI-XVIII secolo; G.B. Piranesi; Stampe e Disegni del XIX-XX secolo; Costume, Moda, Teatro.

Lotto 4, Artista toscano della cerchia di Michelangelo Buonarroti, Testa Virile , 1516-19. Stima: 5000 €

La sezione dell’antico comprende circa 150 lotti con disegni e stampe d’importanti maestri antichi dal XVI al XVII secolo. Particolarmente considerevole la sezione del Cinquecento con disegni di Francesco Morandini, Alessandro Allori, Girolamo Macchietti, di Bernardo Buontalenti – presente con uno splendido disegno datato e firmato 1593-, e una testa a matita rossa della stretta cerchia di Michelangelo Buonarroti. E poi ancora studi di Domenico Passignano, Annibale Carracci, Alessandro Tiarini, Jan Brueghel II, Stefano della Bella, Roymen de Hooge, Juan de Valdes, Pietro Antonio Novelli, Giovan Battista Gaulli, Simon Vouet, Corrado Giaquinto, Francesco Solimena, Elisabetta Sirani, Giovanni Antonio Burrini, Chretien Bernhard Rode, François Boitard, Giuseppe Bazzani, Sebastiano Conca, Donato Creti, Antonio Bresciani, ecc.

Tra le stampe, si segnalano rare opere di Martino Rota (il Giudizio da Michelangelo), Marcantonio Raimondi (Davide e Golia), Cherubino Alberti (Tobiolo e l’Angelo), Cornelis Cort, di Hendrick Goltzius, dei Carracci, di Benedetto Castiglione, di Gaspare Osello, Jacques Callot, Stefano della Bella, ecc.

Da evidenziare infine la ricca selezione delle opere di Giovan Battista Piranesi, includente una trentina di stampe sciolte delle Antichità di Roma e alcuni preziosi volumi tra cui un esemplare delle tre Colonne Romane (1772) e una serie completa delle Carceri (ed. 1761).

La sezione dedicata alla grafica moderna dell’800 e ‘900 comprende circa 300 lotti con stampe e disegni di artisti italiani e stranieri quali Luigi Bartolini, Felice Casorati, Massimo Campigli, Giacomo Manzù, Giuseppe Viviani, Giovanni Fattori, Vincenzo Gemito, Carlo Chiostri, Pietro D’Achiardi, Francesco Nonni, Lorenzo Viani, Melchiorre Delfico, Bartolomeo Pinelli, Pelagio Palagi, Max Klinger, Käthe Kollwitz,  Anto Carte,  Mariano Fortuny, Michel Fingesten, Sigmund Lipinsky, Franz von Stuck, Manuel Robbe ecc.

Da segnalare la collezione completa della rivista “Xilografia” e un interessante album di disegni della prima metà del XIX secolo contenente disegni inediti di Luigi Sabatelli e Giuseppe Bezzuoli.

Conclude il catalogo una sezione speciale dedicata a “Costume, moda e teatro” contenente figurini e bozzetti teatrali di Erté, Umberto Brunelleschi, Alberto Fabio Lorenzi, Maria De Matteis, Paolo Garretto, Umberto Onorato, Gianni Vagnetti, Giovanni Colacicchi, Titina Rota, Emanuele Luzzati, Anna Anni, ecc., incluso il famoso album a pochoir del 1908 Les Robes de Paul Poiret illustrato da Paul Iribe.

Le opere di questa sezione saranno oggetto di una mostra presso la Saletta Gonnelli che verrà inaugurata giovedi 20 Novembre.

Lotto 434, Umberto Brunelleschi, Le ballet de la fin, 1917 stima: 700 euro

Schede top lot

ANTICO

4. Artista toscano della cerchia di Michelangelo Buonarroti.
Testa virile. 1516-19.
Matita rossa; carta bianca a vergelle. Foglio: mm 137×114. Questo importante disegno, già attribuito a Camillo Procaccini e appartenuto a una raccolta non identificata (si veda il timbro in basso a sinistra), proviene da un’importante collezione romana. Per il legame stretto con le opere del maestro della seconda decade del XVI secolo, in particolare con i disegni a matita rossa realizzati per l’amico Sebastiano del Piombo (cfr. Chapman, 2006), il foglio deve collocarsi intorno al 1516-19.  € 5000

19. Allori Alessandro  (Firenze 1535 – 1607)
Allegoria della Poesia. 1566-67.
Penna e inchiostro acquerellato; carta bianca a vergelle, lievemente preparata. Foglio: mm 271×115. L’opera è un raro studio inedito, appartenente al già conosciuto gruppo dei disegni eseguiti da Alessandro Allori in preparazione ai costumi per la Mascherata con la Genealogia degli Dei, allestita nelle strade di Firenze nel 1566 in occasione dei festeggiamenti per le nozze del principe Francesco de’ Medici con Giovanna d’Austria. Il foglio si ricollega ai più vasti gruppi degli Uffizi e della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze e proviene dalla raccolta di Giuseppe Vallardi, alla quale si riferisce il timbro in basso a sinistra (LUGT  1223). € 3500

34.  Buontalenti Bernardo  (Firenze 1531 – 608)
Studio architettonico di cantonata a bugnato. 1593.
Penna e inchiostro, acquerellature inchiostro marrone, su tracce di matita rossa. Carta bianca a vergelle, con filigrana appena visibile (agnello con croce iscritto in un cerchio; mm. 425 x 570 ca. Il foglio è stato piegato in due longitudinalmente e faceva verosimilmente parte di un album o taccuino, dal momento che l’iscrizione al centro doveva certamente continuare sul foglio attiguo. Sul foglio sono presenti molte iscrizioni che potrebbero essere autografe: dall’alto al centro: “Di pietra forte e lavorete bene/ Ber(nar)do Buontalenti il dì XXVIII/ di luglio 1593”. Al centro, entro la pianta, stessa grafia della precedente: “Pianta de la cantonata (…)”. In basso: “Tuta questa linia è b(raccia) cinque”. Sul verso del foglio (o meglio sulla facciata a sinistra) in alto in grafia diversa “Di M(essere) Ber(nar)do Buontalenti”. Si tratta di un importante studio preliminare per il bugnato d’angolo di Palazzo Nonfinito in Borgo degli Albizi, progettato da Buontalenti nell’anno 1593. Mancano ancora il capitello e la base decorata e il numero delle bugne è inferiore di una rispetto alla realizzazione finale, ma la disposizione e la proporzione tra gli elementi sono invece perfettamente corrispondenti. La calligrafia dell’iscrizione al centro è originale e perfettamente confrontabile con quella delle iscrizioni presenti sui fogli degli Uffizi GDSU 2354 A e 2355 A. Agli Uffizi sono conservati altri cinque disegni per Palazzo Nonfinito: GDSU 2361 A (facciata); GDSU 2409 A (finestra inginocchiata); GDSU 6777 A (peduccio e cappella dei principi); GDSU 2393 A, recto (finestre per il piano superiore); GDSU 2392 A (finestra per piano superiore), cfr. A. Morrogh, 1985, nn. 79-83. € 9000

64.  Della Bella Stefano  (Firenze 1610 – 1664)
Tondo con figure.  1626-27.
Penna e inchiostro, su carta bianca. Foglio originale: diam. mm 52. Supporto: mm. 65×64. Splendido ‘tocco in penna’ di Stefano della Bella, databile al terzo decennio del secolo (cfr. CATELLI ISOLA 1976, in part. nn. 1-5), perfettamente conservato. Il disegno è appartenuto alla collezione di Robert Stayner Holford di cui è presente il timbro (LUGT 2243, apposto sul verso del supporto). € 3000

88.  Macchietti Girolamo  (Firenze 1535 – 1592)
Studio dell’Angelo per la Gloria di S. Lorenzo.  1577.
Matita rossa, su carta bianca-avorio a vergelle. Foglio: mm 148×204. Il bel disegno è preparatorio per l’angelo della pala con la Gloria di S. Lorenzo, dipinta dal pittore fiorentino per la Collegiata di Empoli nel 1577 e oggi in deposito presso le Gallerie Fiorentine (cfr. Privitera, 1996, p. 163, n. 68). Si tratta di un foglio inedito, quadrettato dall’autore stesso per il trasferimento sul cartone del dettaglio dell’angelo e conserva intatta la freschezza ed estrema eleganza del tratto così tipico del Macchietti. Esso si collega a un altro foglio a matita rossa degli Uffizi, già individuato da Petrioli Tofani (annotazione sul passe-partout) come preparatorio per una delle figure inginocchiate nella stessa pala (GDSU 7290 F, cfr. Marcucci, 1955, p. 132, nota 29). Il disegno reca nell’angolo in basso a sinistra del recto il marchio della collezione di Giuseppe Vallardi (Lugt, 1223). In alto è un’annotazione, manoscritta a matita rossa: “B 217”.  € 3000

148.  Piranesi Giovanni Battista
Carceri d’Invenzione. 1761.
1 volume in-folio (mm 552×415). 16 stampe all’acquaforte (frontespizio e 15 tavole) numerate progressivamente in numeri romani da I a XVI. Pagine ad ampi bordi. Matrici: mm 550×420 ca. Foglio: mm 542×760: Carceri d’Invenzione di G. Battista Architet. Veneziano (frontespizio); Capriccio con tortura d’un condannato (con indirizzo entro il margine in basso: “Presso l’Autore a Strada Felice presso alla Trinità de’ Monti. Fogli Sedici, al prezzo di paoli venti/ Piranesi F.” tav.II); Capriccio con scale e pilone circolare (tav.III); Capriccio con arcate e piazza monumentale (ta. IV); Capriccio con altorilievi di leoni (tav. V); Capriccio di scale e arcate con fumo bianco (tav. VI); Capriccio con scale e ponte levatoio (tav. VII); Capriccio con scalone e trofei (tav. VIII); Capriccio con porta e ruota ciclopica (tav. IX); Capriccio con gruppo di prigionieri (tav. X); Capriccio con arcata ornata da conchiglia (tav. XI); Capriccio con strumenti di tortura (tav. XII); Capriccio con pozzo (tav. XIII); Capriccio di scale, arcate e capriate (tav. XIV); Capriccio con pilastro ornato da mascheroni (tav. XV); Capriccio di scale arcate con catena (tav. XVI). Esemplare raro per la qualità e uniformità delle stampe della seconda edizione romana del 1761. Legatura settecentesca in pelle. Decorazioni impresse in oro a caldo. Al dorso titolo su tassello in marocchino rosso: “G.B. PIRANESI CARCERI D’INVEN/ZIONE”. (Focillon, n. 24; Hind, 1922, n. III, pp. 24-29; Ficacci, 2000, ed. 2001, pp. 128-153). € 40000

149.  Piranesi Giovanni Battista
Colonne Traiane et Antonine.  1770/1779.
1 volume in folio (mm 625×470). 50 stampe all’acquaforte da rami di dimensioni diverse (a doppia o singola pagina, o anche due per pagina) numerate progressivamente in numeri arabi e cifre romane, con estensioni (ad esempio a, b, c…) da III a XXVIII. Legatura coeva in cartonato spruzzato; al dorso, tassello in marocchino rosso con titoli impressi in oro “PIRANESI/14/COLONNE/TRAJANE/ANTONINE”. Pagine a bordi intonsi. Fogli: mm 910×610. Esemplare della tiratura tardo-settecentesca progettata da Giovan Battista Piranesi e composta con il contributo determinante della bottega dopo la sua morte (Ficacci, 2000, ed 2001, pp. 560-581) comprendente le stampe di tre diverse serie accorpate in un’unica numerazione progressiva: Trofeo o sia Magnifica Colonna Coclide di Marmo Composta di Grossi Macigni ove si Veggono Scolpite le Due Guerre Daciche Fatte da Traiano […] Quel Gran Foro con pagina-dedica a Papa Clemente XIV (in 32 tavole alcune delle quali anche del cavalier Francesco Piranesi); la Colonna Antonina (descritta in 7 tavole dallo Hind ma qui in 8 e mancante del Prospetto Principale ossia della veduta unica frontale); la Colonna eretta in memoria dell’apoteosi di Antonino Pio e Faustina (in 10 tavole). Alcune matrici di quest’ultima serie risultano tagliate e stampate su due diverse pagine. € 15000

MODERNO

265.  Fortuny y Marsal Mariano  (Tarragona 1838 – Roma 1874)
Idylle. 1865.
Acquaforte. mm 200×148. Foglio: mm 269×187. Vives i Pique-Cuenta Garcia, 4. Firmata e datata «Roma ’65» sulla lastra in alto a destra. In basso al centro titolo a matita «Idylle». In basso a sinistra timbro del figlio Mariano Fortuny y Madrazo. Nel margine inferiore dedica a penna della nuora Henriette Fortuny. Esemplare appartenente alla prima tiratura (1873 ca.) avant la lettre. € 1000

270.  Gemito Vincenzo  (Napoli 1852 – 1929)
Autoritratto. 1885 ca.
Penna e inchiostro bistro su cartoncino. mm 300×265. Firmato in basso a sinistra. € 3000

293.  Klinger Max  (Lipsia 1857 – Grossjena 1920)
Die Todteninsel (L’Isola dei Morti). 1890.
Acquaforte e acquatinta. mm 417X696. Foglio: mm 520X790. Singer, 327. In basso ai lati, sotto alla parte incisa: «A. Böcklin pinx. – Max Klinger sculp. / Die Toteninsel». IX stato su 9. L’incisione raffigura una delle cinque versioni dell’Isola dei morti, esattamente quella dipinta da Böcklin nel 1883 e venduta per la prima volta dal mercante berlinese Fritz Gurlitt nel 1884 a Tina Schoen-Renz in Worms. Gurlitt commissionò a Klinger il compito di tradurlo in incisione allo scopo di promozione pubblicitaria e l’artista accettò il lavoro con entusiasmo per la sua profonda ammirazione nei confronti del pittore di Basilea. € 2500

347.  Nonni Francesco e altri  (Faenza 1885 – 1975)
Xilografia. Pubblicazione mensile di xilografie originali. Faenza: Stabilimento Grafico F. Lega, 1924-1926.
28 fascicoli in-4°. Anno I, n. 1 (gen. 1924) – Anno III (1926). Legatura in brossura editoriale illustrata in xilografia. La rivista diretta da Francesco Nonni uscì fra il 1924 ed il 1926 in tiratura limitata a 300 copie, per complessivi 28 fascicoli. Le prime due annate uscirono mensilmente con 10 xilografie originali ogni numero; la terza annata, trimestrale, con 30 xilografie originali per un totale di 360 xilografie originali molte delle quali a colori, stampate accuratamente a piena pagina; tra gli artisti oltre a Nonni (che vi pubblica le sue più belle xilografie di cui numerose a più legni) Viani (a cui è dedicato un fascicolo monografico), De Carolis, Marussig, Bruno da Osimo, Moroni, Baccarini, Cerminiani, Nonni, Nuorini, Pandolfi, Wenter Marini, Vellani Marchi, Holm, Campi, Sergi, Fuortes, Servolini e molti altri. Raccolta completa del più importante periodico, divenuto oggi anche molto raro, nel campo della xilografia. (28) € 5000

379.  Sabatelli Luigi e altri  (Firenze 1772 – Milano 1850)
Album di disegni. XVIII-XIX secolo.
Album di formato oblungo mm. 220×360, rilegato in m. pelle ottocentesca contenente n. 42 disegni di autori diversi della fine del sec. XVIII e della prima metà del sec. XIX, di dimensioni varie, eseguiti a penna, matita e pastello. L’album apparteneva a Leopoldo Arcangeli, scultore e pittore granducale, probabile esecutore della Madonna Ilvania fusa in ghisa e posta in una cappella della chiesa di San Leopoldo a Follonica. Tra i disegni contenuti spiccano 6 interessantissimi disegni ascrivibili alla mano di Luigi Sabatelli: La punizione dei giganti, penna e matita nere su carta avana mm. 270×200; Giochi di putti, penna e inchiostro su carta vergellata grave mm. 185×265; Studio di due teste, penna e inchiostro su carta vergellata leggera mm. 210×210; Battaglia di due cavalieri, penna e inchiostro su carta vergellata grave mm. 215×340. Al verso due studi di figure femminili; Studio di angelo per l’acquaforte Et vidi alium angelum fortem… dalla serie dell’Apocalisse, penna e inchiostro su un lato di carta vergellata leggera ripiegata mm. 315×220 (estesa 315×440). Si tratta di un eccezionale disegno rifinito, in linea con I quattro seniori dell’Apocalisse al Poldi Pezzoli di Milano o a I quattro cavalieri dell’Apocalisse (vendita Asta Christie’s 2005), e non di un semplice schizzo come ad esempio La visione di San Giovanni a GDSU; Il conte Ugolino, penna e inchiostro su carta vergellata mm. 200×285. Foglio velocemente gettato, probabile studio preliminare di un soggetto ripetuto dall’artista in vari disegni più elaborati e in un’incisione di Pensieri diversi, Roma 1795. Altri due disegni riconducono alla bottega dei Sabatelli: Studio dalla figura del profeta Daniele (dall’acquaforte di L. Sabatelli La visione di Daniele), penna e inchiostro acquerellato mm. 330×220; Testa di uomo barbuto di profilo penna e inchiostro mm. 325×220. In basso dedica: “Da un tocco in penna di Francesco Sabatelli. Numa all’amico scultore Lepoldo Arcangeli. 1839”. Rilevanti nell’album alcuni disegni di Giuseppe Bezzuoli (uno firmato e gli altri verosimilmente attribuibili) che di Sabatelli fu allievo: Un vecchio stregone legge la mano a una coppia di amanti, penna e inchiostro, segni a matita mm. 220×340. Iscritto in basso “Giuseppe Bezzuoli fece, e non finì”; Nudi di donna e di bambina che legge (Studio per L’educazione di Maria?), matita lumeggiata su carta avana brunita mm. 355×210. Sul bordo inferiore ripiegato alcune righe di scrittura di Carlo della Porta indirizzate con ironia a Leopoldo Arcangeli: “La bimba con sua vista sta meditando il numero dei tordi e delle acciughe che stan in quella lista. Questi duranti in paga a Carlo della Porta dal Sor Leopoldo Arcangeli per dei disegni datigli empendone una scorta”. Si deduce che il della Porta cedesse ad Arcangeli numerosi disegni importanti per pochi denari. Carlo Andrea della Porta (Gubbio 1809-1890) frequentò l’Accademia di Firenze come allievo del corso di pittura tenuto da Pietro Benvenuti e di disegno da Giuseppe Bezzuoli. Si dedicò alla pittura di paesaggio, alla ritrattistica e alla riproduzione dei dipinti antichi conservati nei musei fiorentini. Cfr. A. P. Torresi, Neo-medicei. Pittori, restauratori e copisti dell’Ottocento in Toscana, Ferrara 1996, pp. 98-99. – Ritratto di giovane a mezzo busto, matita nera mm. 270×210. Il disegno ha la freschezza e lo spirito tipici della ritrattististica bezzuoliana; Studio di braccio, matita lumeggiata su carta avana bruna mm. 290×220. In basso a destra altra lunga scritta di Carlo della Porta: “Pictoribus atque poetis quid libet […] Questo vecchietto brano diedi per un magnifico eccelso e magistrale emblema gentilizio da non aver l’eguale. Non son delle piccine ma grandi e sopraffine appunto come pubblicano le donne maritate a lor mariti cui fan le teste alate. Se poi veder vi piace modello che le imiti, venite nel mio studio l’emblema sta da me. Carlo della Porta”. Anche in questo caso si intuisce uno scambio di beni con l’Arcangeli, forse in questo caso per lui più vantaggioso del precedente. Dal notarsi infine un disegno che riconduce piuttosto all’ambito di Felice Giani e all’Accademia dei Pensieri che lo stesso Giani aveva inventato a Roma tra il 1778 e il 1779 e alle cui riunioni parteciparono i futuri protagonisti della pittura neoclassica italiana: Allegoria del Tempo, penna inchiostro nero e bruno mm. 260×180. Incollato su carta celestrina. Completano questo curioso e intrigante album disegni vari di figura, ritratti e paesaggi. Si unisce un disegno di paesaggio, matita nera lumeggiature a biacca mm. 235×300, firmato “L. Arcangeli”. € 10000

434.  Brunelleschi Umberto  (Montemurlo 1879 – Parigi 1949)
Le ballet de la fin. 1917.
Stampa a colori su seta. mm 450×470 ca. (margini irregolari). Raro foulard pubblicato a Parigi da “La maison du tissu” nel periodo bellico. La composizione è allusiva alla Grande Guerra: una ballerina danza sull’aquila imperiale e intorno a lei volano uccelli variopinti con i colori delle bandiere degli stati alleati. Stilisticamente affine ai disegni eseguiti nello stesso periodo per “La Tradotta”. € 700

448.  Erté [pseud. di Romain de Tirtoff]  (San Pietroburgo 1892 – Parigi 1990)
Gli impermiabili. Due figurini di moda. 1950 ca.
Donna con impermeabile. Gouache e tracce di matita di grafite su cartoncino avorio. mm 375×275. Firmato in basso a destra (poco leggibile). Al verso altro schizzo a matita e il numero «15.556».
Uomo con impermeabile. Gouache e tracce di matita di grafite su cartoncino avorio. mm 375×275. Firmato in basso a destra (poco leggibile). Al verso il numero «15.558».
Russo di nascita si trasferì a Parigi nel 1912, a soli 19 anni; qui fu assunto da Poiret e iniziò la sua carriera come disegnatore di moda, ma l’impiego fu di breve durata in quanto nel 1914, a causa della guerra, il grande couturier sospese l’attività. Il vero esordio ebbe luogo nel 1915, quando siglò un accordo con “Harper’s Bazar”. Proprio in questi anni iniziò a creare costumi prima per l’atelier di Bénédicte Rasimi (1916-19) e poi per quello di Max Weldy. Questi gli offrì poi di contribuire alla creazione di scene e costumi per le Folies Bergère (1919-35) e in seguito ne promosse l’opera a Broadway. Fu autore del ‘costume collettivo’, un enorme singolo abito indossato da un gruppo di ballerine, e del ‘sipario vivente’ formato da un intero gruppo di ballerine. Da Parigi a New York le creazioni di Erté ebbero un successo incredibile: stravaganti ed eleganti, stupivano per fantasia e raffinatezza. Le volute floreali dell’Art Nouveau si fondevano con mirabile equilibrio con linee geometriche essenziali, definendo figure e scenari in un’esecuzione concisa e perfetta. La tecnica serigrafica e la gouache contribuivano all’effetto. Ciò che di lui è più noto, sono le raffinate produzioni in stile art déco: i soggetti preferiti delle sue opere sono figure femminili, eleganti e altissime. È considerato uno dei fondatori dell’Art Déco. Nel secondo dopoguerra si dedicò per lo più alla produzione di litografie, sculture, carte da gioco, gioielli, ecc. (2) € 2000

– Catalogo cartaceo disponibile presso la Libreria Antiquaria Gonnelli
– Catalogo on-line e partecipazione all’asta live su Internet dal nostro sito www.gonnelli.it

GONNELLI CASA D’ASTE – LIBRERIA ANTIQUARIA GONNELLI
Via Ricasoli 6-14r-16r, 50122, Firenze
Tel 055 268279 – Fax 055 2396812
www.gonnelli.itaste@gonnelli.it

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