A circa un mese dall’asta finale, in calendario per il 18 dicembre, la vendita della Collezione Angelini ha già visto aggiudicato il 30% dei lotti, per un importo superiore al 50% del fatturato complessivo atteso, e ha visto molti risultati da record su singoli pezzi rispetto agli standard del mercato fallimentare e non solo.
Il 15 novembre un Concetto Spaziale Teatrino di LUCIO FONTANA, datato 1965, 70×50 cm, ha fatto 110.000 euro: cifra in linea con gli standard sul miglior mercato internazionale e, in proporzione, superiore di molto all’analoga opera battuta da Christie’s Londra in ottobre a 129.000 euro, che misurava 110×110 cm. Aggiudicata anche la Natura morta di GIORGIO MORANDI, risalente agli anni Cinquanta, 25,5×40,4 cm, a 360.000 euro: nonostante la normativa italiana per la tutela dei beni culturali penalizzi fortemente il mercato delle opere di grande rilievo con oltre 50 anni di vita, con il divieto di esportazione e quindi di fatto con una restrizione dei competitori al mercato nazionale.
Sono oltre 100 gli esperti dalle istituzioni di tutto il mondo consultati per definire i pezzi della collezione: tra essi molti dei più celebri storici dell’arte viventi, da Frederick Ilchman del Boston Museum of Fine Arts a Gabriele Finaldi del Prado, da Paul Joannides dell’Università di Cambridge a Craig Felton dello Smith College e Keith Sciberras della University of Malta, da Peter Humfrey, della scozzese Saint Andrews University, da David Marshall della Melburne University a Anne Cecile Michaud Couzin della Pontificia Università della Columbia, a Mauro Lucco, emerito a Bologna, e Claudio Strinati, già Soprintendente Speciale al Polo Museale Romano.
Ancora in gara un San Pietro in Ottobre confermato a JUSEPE DE RIBERA (1588-1652) da Nicola Spinosa, olio su tela, 125,5×95,5 cm. Stima 100.000-120.000 euro; un importante paesaggio di GIORGIO DE CHIRICO (1888-1978), Cavalli presso un golfo dell’Egeo, 1950 ca., olio su tela, 68×116 cm. Stima 150.000-200.000 euro; GINO SEVERINI (1883-1966), una Natura morta in bleu, olio su tavola multistrato, 50,4×61,2 cm. Stima 20.000-40.000 euro; tre opere di RENATO GUTTUSO (1911 – 1987), Uscita dalla fabbrica, 1952, olio su tela, 96,5×125 cm, stimato 50.000-80.000 euro, Vesuvio, 1952, olio su carta applicata su tela, 107×155 cm, stima 20.000-40.000 euro, e Natura morta con tovaglia, olio su tela, 79,5×59,8 cm, stimato 20.000-40.000 euro. Accessibile per tasche non milionarie è un disegno di Balla del 1935 ca., Nudo di donna, carboncino su carta applicata a cartoncino, stimato 3.000-5.000 euro. Grande attesa per il top lot, MARC CHAGALL(1887-1985) Deux personnages, 1960, olio e gouache su carta intelata, 60×50 cm. Stima 400.000-600.000 euro: il dipinto è in questi giorni oggetto di studio presso il Comitato Chagall di Parigi.
Il 30 novembre saranno aggiudicati importanti lotti fra i quali il succitato Giorgio de Chirico; Massimo Campigli, Labyrinthe, 1957, olio su tela, 97×129,8 cm; Renato Guttuso, il succitato Uscita dalla fabbrica, Mattia Preti, Allegoria delle Arti, 1655-1665 ca., olio su tela, 122,5×106 cm.
Dopo le aggiudicazioni del 30 novembre, i rimanenti lotti in catalogo saranno posti all’incanto il 18 dicembre 2013 con una base d’asta pari al 75% della stima minima. Le offerte sono già in corso, stimolate anche da una base d’asta che viene considerata molto interessante. Per tutti i dettagli sulle modalità e regole di vendita consultare sempre il sito www.gioiellidicarta.it
L’importanza dell’asta si evince soprattutto dalle offerte ed interessamenti espressi da parte di ben 46 nazioni fra cui, oltre all’Italia, anche Francia, USA, Germania, Inghilterra, Belgio, Svizzera, Giappone, Olanda, Cina, Austria, Danimarca, Spagna, Canada, Australia. La casa d’aste Gioielli di Carta rileva un interesse per arredamento e dipinti antichi da parte dei contatti europei, mentre gli USA risultano maggiormente interessati all’arte moderna e contemporanea oltre ai mobili antichi. Questo grande interesse è il frutto di una procedura di vendita fallimentare che ha puntato sulla trasparenza e sulla creazione di strumenti ibridi tra diritto fallimentare e mercato dell’arte volti a valorizzare al massimo, e far conoscere, una collezione eterogenea che non ha eguali per dimensione e prestigio nelle vendite fallimentari d’arte degli ultimi 30 anni. Tutti i beni sono visibili 7 giorni su 7 (previa appuntamento) nel caveau di Vicenza dove sono custoditi. Sul sitowww.gioiellidicarta.it tutte le offerte ricevute ed i risultati delle vendite vengono messi on line in tempo reale e aggiornati, per offrire agli acquirenti la massima trasparenza in ogni fase. Già numerosi lotti sono stati aggiudicati con offerte tra 2 e 4 volte la base d’asta e in molti casi oltre, tale è l’interesse suscitato da questa collezione. In particolare, spiccano l’olio su tela di Giovanni Battista Langetti, Suicidio di Catone, 125×106,5 cm, aggiudicato a 40.000 euro; Alle Zattere, di Giacomo Favretto, un capolavoro su tela del 1897, 82,8×124,2 cm, venduto a euro 200.000; la Imitazione lignea del Teatro Olimpico di Vicenza con secretaire a 13 cassetti, produzione italiana, XIX secolo, in noce, 260x308x67 cm (esclusi fregio e cappello), stimato fra 8 e 12.000 euro e aggiudicato a ben 45.000 euro. Un dato interessante: La Battaglia degli dei marini di Mantegna è stato aggiudicato da un acquirente proveniente dalla Malesia.
Per effettuare i rilanci e inoltrare offerte www.gioiellidicarta.it
I cataloghi sono stati aggiornati con le nuove informazioni ricevute dagli archivi e dagli specialisti di riferimento:
– Catalogo I. Dipinti, disegni, incisioni e sculture
– Catalogo II. Mobili, Altri Arredi, Marmi