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Collodi fa decollare la cultura italiana

C’era una volta un pezzo di legno. Quel pezzo di legno si trasformò in un burattino e divenne il protagonista della favola più letta da grandi e piccini, di ogni nazionalità. Quella fiaba diventò il libro più tradotto al mondo, dopo la Bibbia e il Corano. E quel libro rappresenta oggi una leva per il rilancio di un Made in Italy fatto di arte, artigianalità, etica e produttività. Tutto questo grazie all’impegno dell’ ”Associazione culturale Pinocchio di Carlo Lorenzini”, presieduta dall’architetto e onorevole Monica Stefania Baldi, che dal 2010, anno della sua nascita, promuove lo studio e la valorizzazione delle avventure del burattino più celebre del pianeta come modello formativo e d’integrazione sociale, basato sul recupero di antiche tradizioni e mestieri e sulla rivitalizzazione di una creatività tipicamente italiana. Lo fa a livello locale e nazionale, con la riqualificazione  architettonica del quartiere San Lorenzo di Firenze, dove nacque e visse l’autore di Pinocchio, Carlo Lorenzini, meglio conosciuto come Collodi, con l’ideazione di un museo dedicato al personaggio principe della favola e la realizzazione di convegni, mostre, dibattiti ed eventi multimediali, ma anche su scala europea, con “Pinocchio Forum”, progetto biennale inserito nel programma di Apprendimento permanente (LLP) dell’Unione Europea, per la conoscenza delle peculiarità territoriali di vari Paesi, attraverso il confronto tra il testo di Collodi e le fiabe europee. E come se non bastasse, l’Associazione opera anche su un piano mondiale, con viaggi e scambi culturali.

Del resto, le esilaranti e realistiche avventure del burattino di legno «sono ancora oggi di estrema attualità» come afferma l’architetto Monica Baldi. Motivo per cui il 24 novembre di ogni anno, in occasione della nascita di Carlo Lorenzini, l’Associazione premia personalità che si sono distinte in vari settori sociali, con un riconoscimento ispirato alle figure chiave del racconto. E così quest’anno, per il 187° compleanno di Collodi, il “Premio Pinocchio”, patrocinato dalla Provincia di Firenze, ha impalmato “Mastro Geppetto” (per artigianato, impresa e commercio) il maestro della cera Paolo Terenzi, “Grillo Parlante” (sapere, scienza, cultura e critica) il direttore della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, Maria Letizia Sebastiani, “Mangiafuoco” (cinema, spettacolo, teatro, televisione) l’attore, regista e autore Maurizio Lombardi, “Gatto e la Volpe” (ambiente e dialettica) il presidente della Provincia di Firenze, Andrea Barducci, “Albero degli zecchini” (Economia e finanza) il conduttore televisivo e ideatore dello Zecchino d’oro, noto come Mago Zurlì, Cino Tortorella. E poi ancora “Fata Turchina” (moda, arte, collezionismo) la scrittrice, poetessa, critica letteraria e italianista di fama internazionale, Daniela Marcheschi, “Osteria Gambero rosso” (ristorazione, accoglienza, nutrizione) lo chef Fulvio Pierangelini, “Paese dei balocchi” (gioco, divertimento, creatività) l’illustratore Roberto Innocenti, “Pesce-cane” (sport, vittorie) le giovani promesse del golf italiano, Letizia Bagnoli e Ranieri Gabbanini e “Colombo” (mecenatismo, associazionismo) la Federazione Angeli del Bello (nella figura del suo presidente, Giorgio Moretti) impegnata in azioni di volontariato, volte a migliorare il decoro e la bellezza di Firenze. «Quest’anno i vincitori sono state tutte personalità strettamente legate al burattino di legno, sia per la loro attività, che per il territorio in cui operano- ha dichiarato l’onorevole Baldi- sono le istituzioni e gli attori economici, culturali e sociali che contribuiscono allo sviluppo e alla crescita del Paese, tenendo conto di questo capolavoro della letteratura italiana che racchiude in sé caratteri e valori d’importanza universale».

Visto che poi lo scopo dell’Associazione Pinocchio è anche- e soprattutto- quello di scovare ed esaltare manualità e abilità artistiche, ogni anno va a caccia di un nuovo talento e lo mette subito al lavoro nella realizzazione materiale e grafica del premio da consegnare. Quest’anno è stata la volta di Caterina Balletti che ha prodotto disegni e logo dell’Associazione impressi nei riconoscimenti, con il suo metodo pittorico d’impatto emozionale, chiamato “flash art” e che prevede l’impiego di smalti, rulli e spatole per ottenere originali sfumature ed effetti speciali.

Oltre all’arte visiva, Pinocchio può stimolare la riflessione letteraria e filosofica. Ecco perché, in occasione della celebrazione della nascita di Carlo Lorenzini si è svolta anche una conferenza dal titolo “Pinocchio alla Scuola degli dei” che ha messo a confronto il testo di Elio D’Anna, presidente dell’European School of Economics, con quello dello psicoterapeuta Lucio Carraro. Con tanto di diretta streaming, partecipazione di eminenti personalità del panorama culturale italiano. E naturalmente la nascita di nuove e proficue collaborazioni, sotto il segno di genialità e vivacità di pensiero tipicamente italiche.

Senza dimenticare che, dal momento che nel nostro Paese anche bere è un arte, l’Associazione ha voluto festeggiare il compleanno di Lorenzini con il cocktail “Paese dei balocchi”- rigorosamente analcolico, per essere apprezzato pure dai piccini- creato dal barman Roberto Prato del bar e ristorante “L’incontro” dell’Hotel Savoy di Firenze.

Viene allora da chiedersi: Carlo Lorenzini poteva immaginare che da un pezzo di legno nascessero così tante sinergie per far decollare la cultura Made in Italy?

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