28 novembre – 1 dicembre 2013
Si è chiusa domenica 1 dicembre l’evento più atteso dell’autunno ungherese: l’art market di Budapest, inaugurato lo scorso 28 novembre, ma con un’anteprima per gli addetti ai lavori mercoledì 27. L’evento, giunto ormai alla terza edizione, si svolge nel complesso culturale del Millenáris Park. Dunque, già la location merita di essere analizzata e compresa in quanto si tratta di uno stabile industriale recuperato, e, proprio in seguito a questo processo di questo recupero e riutilizzo in base a nuova veste semantica, si rivela oggi vincitore del prestigioso premio Europa Nostra.
Situato dove in origine esisteva la centrale elettrica Ganz, di cui si possono ancora ammirare alcuni macchinari, il Millenáris Park è un parco situato proprio appena di là del Danubio, sul lato di Buda nei pressi del Castello, e si offre come un centro culturale di incontro e di promozione cittadina per l’arte e la cultura in genere, ospitando spettacoli teatrali e conferenze dal sapore scientifico come pure di largo consumo.
Due i padiglioni allestiti, di due piani ciascuno, in cui gallerie della Mitteleuropa, ma come pure altre situate più a oriente e pure con una certa presenza italiana. Quasi cento i protagonisti di questo evento che ha richiamato visitatori da ogni parte dell’Europa, e non solo. Si tratta della principale fiera d’arte contemporanea dell’Europa Centrale, in cui si avverte davvero in modo intenso il connubio tra oriente e occidente. Di grande interesse infatti quanto proposto dalla Galleria Güler Sanat, con l’imponenza e la grande sapienza tecnica delle opere di Ahmet Gunestekin.
Si è distinto inoltre con le sue opere di grafica Bolondok Hajója, decisamente suggestive per la doppia lettura di cui ci si poteva avvalere, ed inoltre estremamente accattivanti per suscitare nella mente dell’osservatore stuzzicanti richiami ad opere di celebri maestri dell’età moderna, primo fra tutti Dürer.
Al di là di questi due esempi, molti altri erano gli artisti presentati all’evento, soprattutto provenienti dall’Ungheria, e dai Paesi del Centro Europa, e in effetti l’aria che si respirava eracarica di un certo senso di “germanità”, sebbene filtrata dalle presenze più orientaleggianti.
L’Art Market Budapest è certamente una ottima piazza per gli artisti emergenti, e in effetti ampio spazio era dedicato ai giovani, come pure alle accademie di Belle Arti, pertanto confermandosi come un appuntamento che non è riservato ai soli esperti del settore, ma che si rivolge anche ad un pubblico sicuramente più ampio, per arrivare infine a destinarsi anche ai semplici curiosi o a coloro i quali tentano un primo approccio al mondo dell’arte contemporanea, vista anche come investimento.
E come investimento sono state viste anche le opere di Mucius, presente ora alla Saatchi di Londra, dato che hanno riscosso l’interesse di un compratore.
Il programma offriva ampie possibilità per tutti e quattro i giorni di apertura, con conferenze e dibattiti cui partecipavano curatori, artisti e storici dell’arte.
Inoltre, un’ultima osservazione sulla manifestazione: il pubblico. L’affluenza si è rivelata decisamente notevole per tutti e quattro i giorni, senza distinzioni di età: di fronte a opere d’arte contemporanea potevamo vedere dall’anziano al bambino, il quale poi poteva trovare insieme ai genitori uno spazio dedicato in cui tentare i primi approcci con i colori. Quindi: via libera alla fantasia!