Confini e identità nell’arte contemporanea
11 ottobre 2013 – 19 gennaio 2014, Strozzina, Palazzo Strozzi, Firenze
L’impatto con questa mostra inizia già all’esterno, arrivate a piazza Strozzi, guardate in alto: superate la sensazione di profanazione del Rinascimento e quel nido di legno, abusivo, all’angolo destro della facciata del Palazzo vi sembrerà una posizione invidiabile, punto di congiunzione tra un’architettura antica e una impermanente, come i nostri tempi.
Entrati nel cortile, un altro nido temporaneo di Tadashi Kawamata (Giappone 1953), sta appollaiato in un angolo, rappresentazione di una società precaria, contrapposta, e ancorata, alla solidità di quella rinascimentale. Sono Tree Huts, ‘capanne sull’albero’, come le abitazioni transitorie dei senza tetto a New York negli anni ’80. Il Giappone, destinato ad una perpetua ricostruzione sociale e architettonica, non si isola ma dialoga in un work in progress collettivo con gli architetti e artigiani locali, come, in questo caso, i membri del Laboratorio Arti Civiche di Firenze.
Scesi giù per le scale della Strozzina vi aprirete al mondo, alle sue contraddizioni e sofferenze attraverso le opere di dieci artisti internazionali (Kader Attia, Zanny Begg & Oliver Ressler, Adam Broomberg & Oliver Chanarin, Paolo Cirio, Sigalit Landau, Richard Mosse, Paulo Nazareth, Jo Ractliffe, The Cool Cople e Kawamata). Oggi il concetto di territorio ha superato i confini fisici, grazie ai flussi migratori e alla globalizzazione. L’artista, viaggiatore, esplora spazi fisici e simbolici. Paulo Nazareth (Brasile 1977), le cui origini sono multietniche, ricerca nei suoi viaggi a piedi, in modo ludico e naif, la sua identità: “Quello che può accadere nella vita è un insieme di meravigliose possibilità. È questo ciò che mi interessa, la fragilità e la precarietà della vita”. Mentre Sigalit Landau (Israele 1969), nuda su una spiaggia a sud di Tel Aviv, fa ondeggiare sui fianchi un hula hoop di filo spinato: nel video Barbed Hula l’unico confine è quello tra il dolore, il corpo e il mare.
Paolo Cirio (Italia, 1979) con Loophole for all (“Scorciatoia per tutti”) perlustra i confini labili tra illegalità e legalità di una economia ormai transnazionale. La sua è una provocazione politica, hacking digitale: l’artista ha messo in vendita, online al costo di 99 centesimi, certificati di partecipazione a società, realmente esistenti, registrate alle Cayman (paradiso fiscale) che autorizzano a fatturare a nome dell’azienda prescelta, rendendo così possibile a tutti l’evasione fiscale legale. Un’azione politica che democratizza i privilegi di pochi: ora i documenti di licenza sono distribuiti gratuitamente in mostra.
Terrificante e di forte impatto è la videoinstallazione a sei canali di Richard Mosse (Irlanda 1980), Enclave, presentata già alla Biennale di Venezia. Rappresenta le atrocità della guerra civile in Congo: lo spettatore è tuffato in una realtà allucinata attraverso il flusso continuo di video su sei schermi. Anche il medium rimanda alla guerra: Mosse ha utilizzato la pellicola Aerochrome, tecnologia a raggi infrarossi per scopi militari, che trasforma il colore verde degli alberi in rosa. La componente sonora, curata dal compositore Ben Frost, contribuisce al forte impatto emotivo dello spettatore che si trova all’improvviso immerso in un territorio (Africa) di guerra, come in Apocalypse Now.
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INFORMAZIONI UTILI:
TERRITORI INSTABILI. Confini e identità nell’arte contemporanea
11 ottobre 2013-19 gennaio 2014
Centro di Cultura Contemporanea Strozzina
Palazzo Strozzi, Firenze
Centro di Cultura Contemporanea Strozzina – Fondazione Palazzo Strozzi Firenze
Orari: martedì-domenica, 10.00-20.00; giovedì 10.00-23.00; lunedì chiuso
Ingresso: (biglietto valido 30 giorni) € 5,00 intero; € 4,00 ridotto convenzioni; € 3,00 studenti e altre riduzioni; Ingresso gratuito giovedì 18.00-23.00. Speciale biglietto congiunto con la mostra Avanguardia russa: € 10,00 intero; € 9,50 gruppi prenotati; € 5,00 ridotto (ragazzi dai 7 ai 18 anni, studenti universitari e altre riduzioni).
Sito web: http://www.strozzina.org/exhibitions/territori-instabili/
Informazioni: T. 055 2645155 / news@strozzina.org