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“4 curatrici per 4 maestri”: ultimo week end a Casa Testori

Ultimo weekend per vedere le quattro originali mostre proposte da Casa Testori. «Quattro curatrici per quattro maestri» è un progetto  affidato a giovani dottorande in Beni culturali e in Architettura delle università milanesi, che hanno messo in mostra l’oggetto delle loro tesi.

Protagonisti delle rassegne sono nomi celebri come Aldo Rossi, di cui sono presentati i progetti per abitazioni,  a partire dal celebre Gallaratese, o come Carlo Scarpa, raccontato attraverso il suo sodalizio con un grande fotografo come Guido Guidi. Propongono invece autentiche scoperte le due mostre dedicate a Giacomo Pozzi Bellini, grande documentarista e fotografo nell’Italia del Dopoguerra e Alberto Martini, il geniale critico che inventò i Maestri del Colore, straordinario successo editoriale nell’Italia degli anni 60.

Le quattro mostre che hanno raccolto l’attenzione di tutte le università coinvolte, con lezioni e conferenze svolte in loco, sono visitabili sino a lunedì 6 gennaio. Lunedì pomeriggio le curatrici saranno a disposizione per visite guidate, a partire dalle ore 15.

INGRESSO LIBERO
Apertura al pubblico: fino al 6 gennaio 2014
Orario di apertura: sabato, domenica e lunedì: ore 10.00-20.00
Luogo: Largo Angelo Testori 13 (incrocio fra via Dante e via Piave) – Novate Milanese, Milano
Info: tel. 02.36586877 – mail: info@associazionetestori.it
Web: www.associazionetestori.it – www.casatestori.it 

ALDO ROSSI. L’idea di abitare
a cura di Claudia Tinazzi (Verona, 1981), Politecnico di Milano. La definizione dello spazio dell’abitare attraverso alcuni progetti dell’architetto Aldo Rossi (1931-1997). Dalla casa al quartiere Gallaratese, ai progetti rimasti sulla carta per la Casa dello studente a Chieti, dalle Cabine dell’Elba alla Casa Abbandonata, il visitatore scoprirà in mostra il procedere di Rossi grazie alle fotografie di Gabriele Basilico e Luigi Ghirri, al materiale originale proveniente dalla Fondazione Aldo Rossi e attraverso i modelli architettonici fatti realizzare appositamente per la mostra.

ALBERTO MARTINI. Un rivoluzionario a fascicoli
a cura di Federica Nurchis (Bergamo, 1984), Università degli Studi di Milano. Alberto Martini (1931-1965): la storia breve e avvincente di un critico d’arte morto a 34 anni ma responsabile di una rivoluzione culturale. In un’ambientazione anni ’60, va in scena l’esito del “fatale” incontro tra Martini e Dino Fabbri (1922-2001) da cui nacquero, esattamente cinquant’anni fa, i fascicoli de I Maestri del Colore, che fecero della storia dell’arte un fenomeno di “massa”, non più riservata ad un’elite colta, ma distribuita in edicola, senza rinunciare a un alto livello scientifico e a uno straordinario apparato fotografico a colori realizzato ad hoc. In mostra, documenti originali provenienti dall’archivio Martini e una selezione di disegni, incisioni, sculture e dipinti degli amici artisti (Ottone Rosai, Mino Maccari, Renato Guttuso, Carlo Carrà, Gianfranco Ferroni, Emilio Tadini, Luciano Minguzzi, Mattia Moreni…), ma anche un rarissimo dipinto a olio attribuito da Martini a Medardo Rosso e lettere, saggi inediti, disegni originali e fotografie che danno conto dell’amicizia tra Alberto Martini, Giorgio Morandi e Alberto Giacometti.

GUIDO GUIDI. Il mio Carlo Scarpa
a cura di Giulia Lambertini (Reggio Emilia, 1983), Università Cattolica di Milano. Il fotografo Guido Guidi (1941), dall’inizio degli anni Sessanta, in un percorso conoscitivo che ad oggi non è ancora terminato, avvicina con la sua macchina fotografica l’opera dell’architetto Carlo Scarpa (1906-1978), suo primo e più importante maestro a Venezia. Grazie alle foto originali e ricche di appunti autografi, conservate al Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio (CISA) di Vicenza si compie un viaggio sorprendente: dal Negozio Olivetti di Piazza San Marco, alla Gipsoteca Canoviana di Possagno, dal Museo di Palazzo Abatellis, che conserva la celebre Annunciata di Antonello da Messina, a quello di Castelvecchio a Verona, uno degli allestimenti museali più ammirati e copiati del mondo, fino al Complesso Monumentale Brion di San Vito di Altivole (TV), opera-testamento di Carlo Scarpa.

GIACOMO POZZI-BELLINI. Un fotografo tra arte e vita
a cura di Carlotta Crosera (Vigevano, 1980), Università degli Studi di Milano. L’opera di Giacomo Pozzi-Bellini (1907-1990), un grande fotografo e regista di documentari, è presentata grazie a una galleria di suoi ritratti fotografici, posti a raccontare una vita di amicizie e incontri con alcuni protagonisti della storia culturale del Novecento, tra cui: Eugenio Montale, Carlo Emilio Gadda, Vittorio De Sica, Emilio Cecchi, Alberto Arbasino, Jean Genet e Jean Renoir. In mostra, il documentario Il Pianto delle Zitelle (1939), l’unica testimonianza della sua attività come regista, è presentato nella versione originale (senza i tagli imposti dal fascismo) che gli valse il primo premio alla Mostra del Cinema di Venezia. A completare il ritratto, le grandi foto d’arte, destinate a diventare il terreno privilegiato degli esperimenti di Pozzi-Bellini e la storia per immagini del sodalizio con il critico Giovanni Testori, la cui visione delle opere d’arte, e quella della pittura in particolare, si lega profondamente a quella di Pozzi-Bellini.

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