Lens? E dov’è Lens? Sino allo scorso anno per gli addetti ai lavori questa era solo una cittadina del nord della Francia, senza nessun particolare appeal, gravata dal suo passato di città mineraria. Ma da quest’anno Lens a sorpresa è diventata la protagonista del fenomeno museale dell’anno: la sede decentrata del Louvre, aperta nel dicembre 2012, che in un anno ha totalizzato 900mila visitatori, sbriciolando tutte le aspettative. Numeri positivi anche in termine di ricaduta occupazionale: tra indiretti e diretti i posti di lavoro creati dall’apertura del museo sono stati 400 e altri 300 sono in previsione nel prossimo futuro. Secondo i calcoli resi noti dal presidente del Consiglio regionale Daniel Percheron, il museo ha generato una ricaduta economica di 45 milioni di euro sul territorio.
Il concetto del Louvre di Lens è semplice: esporre opere che in gran parte sono relegate nei depositi (il Louvre ne ha oltre 200mila!), con uno sviluppo espositivo che ricalca il modello del museo maggiore, cioè cercando di coprire tutte le grandi civilità in un percorso ribattezzato la Galleria del tempo. Un museo che sia quindi un corso di storia dell’arte dal vivo. A fare da specchietti per le allodole per attirare pubblico il Louvre manda ovviamente qualche suo capolavoro: per il primo anno è stata La liberté guidant le peuple, capolavoro di Delacroix. Quest’anno è la volta di due straordinari Raffaello, il Ritratto di Baldassare Castiglione e l’Autoritratto con un amico.
Interessante anche il modo con cui il territorio si è sentito coinvolto e motivato da questa operazione: oltre metà dei visitatori vengono infatti dalla regione, mentre la seconda voce sono gli stranieri dei paesi limitrofi, belgi e olandesi su tutti. L’ufficio del turismo di Lena ha registrato un boom di richieste di visite di gruppi, mentre albergatori e ristoratori festeggiano affari cresciuti del 30%.
Non è ovviamente tutto oro quello che luccica. Per ora l’operazione Lens è quasi tutta sulle spalle pubbliche, con solo un 25% di risorse proprie, tra incassi dei biglietti e sponsor. E inoltre la sfida difficile è quella di mantenere il trend del primo anno. Cosa ben chiara al nuovo direttore del Louvre Jean-Luc Martinez, che ha ereditato il progetto ma che ha subito fatto capire di volerci investire energie ed idee. Non a caso, lui che è archeologo, ha predisposto una mostra “decentrata” a tema, con i tesori etruschi delle raccolte del Louvre. Mostra che è appena stata aperta e che sta raccogliendo grande riscontro di pubblico.
Ma l’operazione Lens nasconde anche un’altra sinergia strategica: il Louvre dovrà spostare i suoi depositi che oggi sono a rischio di un’eventuale piena della Senna. Il sito scelto ovviamente è nel territorio di Lens e la regione coprirà la metà dei 60 milioni di euro necessari per la costruzione dell’edificio che accoglierà le opere e che sarà pronto nel 2017. Insomma, dall’operazione “decentramento” alla fine ci guadagnano tutti. Una lezione che anche in Italia dovrebbe essere ascoltata.