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BEAUTY. L’enigma della bellezza

 (clicca sulla foto per vedere il video)

“Tempo divoratore, spunta gli artigli al leone,

 E fa’ che la terra divori la sua dolce progenie,

 Strappa le zanne aguzze alle fauci crudeli della tigre,

 E ardi nel suo sangue la fenice imperitura”

 

Si apre con il sonetto n.19 di Shakespeare l’ultimo video di Rino Stefano Tagliafierro intitolato “Beauty”, progetto che sta seducendo tutta la rete, raggiungendo numeri incredibili tra Youtube, Vimeo e i vari social network. I grandi capolavori del simbolismo, manierismo, paesaggismo, romanticismo e neoclassicismo si animano grazie alla magia della manipolazione digitale.

Un successo virale al quale l’autore è abituato nonostante la giovane età: nato nel 1980, il regista e videomaker piacentino ha già collezionato una lunga sequela di partecipazioni a concorsi e festival internazionali, oltre a una serie di collaborazioni importanti con musicisti e brand commerciali.

Con “Beauty” le opere di autori come Bouguereau, Tiziano, Correggio, Caravaggio, Seignac, Shishkin, Luca Giordano, Gericault, Guido Reni, Rubens e molti altri, creano una lunga galleria animata da un gusto onirico e inquietante che ipnotizza. Uno short video di 10 minuti che incolla allo schermo amanti dell’arte e profani. Il progetto trasforma i gesti congelati dei dipinti in animazioni digitali: secoli e secoli di pittura dedicati al cogliere l’attimo giusto, rappresentativo, evocativo e a riportarlo sulla tela vengono risolti – artificialmente ma efficacemente – e sottratti alla polvere della storia e alla prigionia della tela.

I dipinti prendono vita con una lentezza che cattura, tra innocenti giochi, carezze erotiche, corpi dai volumi eccitanti e imbarazzanti, scene cruente tra vene gonfie e muscoli tesi, mari agitati e cieli squarciati da lampi e nubi del destino, del tempo divoratore. La bellezza viene cantata sotto gli antichi dettami “come l’attimo fuggente della felicità e della pienezza della vita inesauribile, fin dall’inizio destinata ad un epilogo tragico e salvifico”. Un trucco raffinato e ammaliante, accompagnato dalle musiche curate da Enrico Ascoli.

In questa interpretazione di Rino Stefano Tagliafierro la bellezza è riportata alla forza espressiva di un gesto che egli scaturisce dall’immobilità del quadro, animando un sentimento sottraendolo alla fissità museale. Come se in quelle immagini che la storia dell’arte ci ha consegnato fosse congelato un movimento che l’oggi può rivitalizzare grazie al fuoco dell’inventiva digitale. (…) Un’ispirazione che ci restituisce il senso di una caducità e della brevità esistenziale che l’autore interpreta con la dignità tragica di uno sguardo disincantato, capace di cogliere il senso profondo di un’immagine. La bellezza in questa interpretazione è la compagna silenziosa della vita che inesorabilmente procede dal sorriso del bambino, attraverso l’estasi erotica, verso la smorfia di dolore che chiude un ciclo destinato a ripetersi all’infinito. Significativi, da questo punto di vista, sono l’incipit di un’alba romantica nel cui cielo volano grossi uccelli neri e il finale del tramonto romantico con rovine gotiche che compie l’opera del tempo che fugge”, racconta Giuliano Corti nel manifesto del progetto.

Il conflitto fra tempo divoratore della bellezza e arte, scrigno sempiterno, è dunque anche il conflitto fra due epoche diverse: tecniche antiche e contemporanee si fondono per creare una nuova esperienza sinestetica e piena di un pathos senza età.

 

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2 Commenti

  • l’articolo sottolinea bene alcuni tratti del video e mi incuriosisce. Penso che cercherò di vederlo! dove vine distribuito?

    • Il video è disponibile online per vimeo e youtube tramite il sito personale di Rino Stefano Tagliafierro. Per accedere al sito basta cliccare sull’immagine che crea un link diretto. Buona visione!

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