È con la grazia che contraddistingue il lavoro di Pino Deodato che il neo-nato spazio palermitano Giuseppe Veniero Project apre per la seconda volta le sue porte al pubblico. Dal 5 aprile al 15 maggio la galleria si trasforma in quel luogo metafisico e incantato che le sculture policrome, gli altorilievi, le installazioni e le tele di Deodato – una ventina di opere in tutto – sanno sempre conferire agli spazi che li ospitano.
Pittore e scultore, Pino Deodato si distingue per il suo modo semplice e diretto di arrivare alla sostanza delle questioni – etiche, estetiche, filosofiche – che stanno a cuore all’uomo contemporaneo. Il suo linguaggio fatto di estrema sintesi di forme e colori tenta di riappropriarsi dei valori profondi che la civiltà odierna sembra quotidianamente smarrire.
“Cerco di affrontare temi complessi in modo semplice – dice l’artista – che è poi quello che l’arte dovrebbe fare: rendere accessibili a tutti argomenti difficili”. Non è quindi un caso che le sue sculture siano perlopiù realizzate in terracotta, il più essenziale dei materiali.
Il mondo di Deodato è fatto di piccoli oggetti e di gesti gentili che compongono una quotidianità in cui tutti possiamo riconoscerci, come se lui fosse in possesso della chiave per accedere a questa fonte comune di ricordi. Il suo modo di procedere va dal particolare all’universale: partendo dalla propria biografia e da vicende semplici, l’artista ci racconta non solo la storia di “un” uomo, ma dell’Uomo.