Ieri mattina ero al Maxxi di Roma dove, da lì a poche ore, si sarebbe inaugurata la mostra di Ilaria Alpi curata da Ludovico Pratesi.
Chi incontro non appena arrivata? Sì, proprio lui. Molto elegante. Abito scuso, camicia bianca e…la cravatta.
Era al telefono e mi ha fatto un cenno solo da lontano. Peccato. Se ci fossimo salutati meglio gli avrei fatto i complimenti per il look.
Gli avrei anche chiesto: “Non avevi detto, proprio una settimana fa, che voi “del contemporary” la cravatta non sapete cosa sia? Con quel tono di ironica supponenza che voleva deridere i colleghi “dell’antico” che, in segno di rispetto, si sottoponevano al fastidio di indossarla per onorare tutta la bellezza e l’eleganza del Tefaf di Maastricht? Ma al Maxxi, tempio italiano “del contemporary”, c’erano le telecamere.
Certo: l’audience televisiva vale pur una cravatta.