Per presentare l’ultimo libro di Lea Vergine, la Signora dell’arte contemporanea e della Body Art, nessun luogo poteva essere più adatto della mostra di Regina José Galindo, l’artista guatemalteca che fa del suo corpo un mezzo politico, uno strumento per non dimenticare.
Una raccolta di oltre venticinque articoli, dal 2000 al 2013, recensioni di altrettante mostre, personali e collettive, di libri su artisti e fotografi d’arte: Salvador Dalí, Jannis Kounellis, Lucio Del Pezzo, Vanessa Beecroft, Trisha Brown, Jenny Holzer, Alighiero Boetti, Lee Miller e altri ancora.
D’obbligo per chi la conosce, imperdibile per chi non ha mai assistito ad una sua conferenza. Perché le sue riflessioni folgoranti e intransigenti sfuggono il peso della retorica e coltivano l’arte della leggerezza.
Lea Vergine non risparmia frecce acuminate contro direttori di musei e curatori di esposizioni, ma con l’arguzia tagliente che ne fa esercizi di stile, tutti da godere. E le belle citazioni che chiama a sostegno delle sue contrarietà non soffrono di arroganza: rientrano nel gioco della cultura come passione di vita.
Lea Vergine è autrice di numerose pubblicazioni e mostre sui problemi dell’arte contemporanea, tra cui Il corpo come linguaggio (La Body-art e storie simili) (Prearo 1974); Attraverso l’Arte. Pratica Politica (Arcana 1976); L’altra metà dell’avanguardia, Milano, Palazzo Reale; Roma, Palazzo delle Esposizioni; Stoccolma, Kulturhuset (1980-1981) i cui cataloghi sono stati rieditati in volume da Il Saggiatore (2005) e Un altro tempo. Tra Decadentismo e Modern style, Rovereto, MART (2012-2013).
LEA VERGINE
La vita, forse l’arte
02 Aprile 2014 ore 18:30
INGRESSO LIBERO FINO AD ESAURIMENTO POSTI
Pac – Padiglione d’Arte Contemporanea
Via Palestro, 14
20122 Milano
+39 02 8844 6359