15 aprile – 20 luglio 2014, Roma, Palazzo delle Esposizioni
Cerveteri (Kaiseraie per gli Etruschi, Agylla per i Greci e Caere per i Romani) è la protagonista di questa mostra che ne racconta la storia attraverso 400 opere: sculture, vasi dipinti, bronzi e gioielli. I reperti, provenienti sia dai grandi scavi ottocenteschi – oggi nel museo etrusco di Villa Giulia e nel Louvre (grazie all’acquisizione della collezione Campana, 1861) – sia dagli scavi degli ultimi decenni (Necropoli della Banditaccia, 1930), hanno dimostrato l’importanza di Cerveteri quale centro della civiltà etrusca.
Questa metropoli del Mediterraneo, prospiciente il mare (6 km. dalla costa) e in posizione elevata, era paragonabile ad Atene o Cartagine, aveva scambi culturali e commerciali con i Fenici e i Greci. Il suo porto più importante era Pyrgi ed era l’unica città, oltre a Spina, ad avere un “tesoro” presso il santuario di Delfi.
L’esposizione, già allestita presso il Louvre-Lens, ricostruisce, attraverso i reperti delle necropoli e i dati della città, la storia di Cerveteri dalle sue origini (XI-VIII sec. a.C.) fino alla sua romanizzazione (III – I sec. a.C.). Eleganti oggetti di bronzo, come i morsi per cavallo (750-725 a.C.) rinvenuti nelle tombe, attestano la presenza di una élite di principi già nell’VIII a.C. È possibile ammirare gli oggetti del sontuoso corredo funerario della tomba Regolini-Galassi del VII sec. a.C. (all’origine della creazione del Museo Gregoriano Etrusco in Vaticano): vasellame d’argento, bracciale in oro, preziosi oggetti d’importazione e alcune statuette di donne piangenti realizzate in bucchero (ceramica tipica della zona i cui manufatti venivano esportati), ritratte in pose diverse raffiguranti il rito del compianto in occasione dell’esposizione del defunto prima del suo trasporto alla tomba. Dal VII sec. a.C. in poi l’Etruria produsse oggetti di carattere prettamente ellenizzante e l’autocelebrazione dell’aristocrazia si manifestò nelle tombe e nelle regiae.
Tra il VI e il V sec. a.C. le famiglie nobili perdono il loro potere a favore di un assetto repubblicano che fa di Cerveteri una città-stato le cui risorse vengono utilizzate non più per lo sfarzo privato ma per quello pubblico. A Pyrgi, a cui la mostra dedica una sezione, si trovava uno dei più famosi santuari dell’antichità, di cui sono esposti: un vaso di vetro blu del V sec. a.C. dal disegno straordinariamente moderno, una testa femminile carica di vitalità con i capelli al vento e le lamine in oro con iscrizioni in punico ed etrusco. Molti i vasi dipinti con miti greci, provenienti da Corinto e Atene: i pithoi, giare (in ceramica in impasto rosso) per la conservazione delle derrate, le idrie, grandi vasi con decorazioni policrome utilizzati per l’acqua e un vaso dalla foggia bizzarra che sembra capovolto: uno psykter a figure rosse (500-480 a.C.) del pittore Duride, che serviva a raffreddare il vino. Molte le lastre dipinte esposte che decoravano i templi, le tombe e gli edifici pubblici.
A Giovanni Pietro Campana, la cui collezione, dopo il suo arresto per peculato, fu confiscata e venduta (1857) a Napoleone III, si devono numerose scoperte: le lastre che portano il suo nome, la tomba dei Rilievi e il sarcofago degli Sposi (530-510 a.C.) in terracotta, qui esposto per la prima volta fuori di Parigi. Questa è una delle opere più note del Louvre: la coppia dei defunti è sdraiata su un letto conviviale (kline), la mano vuota della donna reggeva un vaso di profumo da cui spargeva alcune gocce nella mano del marito, secondo un’usanza tipica del banchetto, con probabile riferimento a quello funebre offerto dalla famiglia. La condivisione della vita del coniuge e del letto conviviale, fatto consentito in Grecia solo alle cortigiane e musiciste, testimonia la considerazione in cui erano tenute le donne etrusche. Tra le tombe aristocratiche del IV sec. a.C., sontuosamente decorate, c’è la tomba dei Sarcofagi, sul coperchio di uno di questi è rappresentato, sdraiato, un magistrato.
Tra il III e il II sec. a.C. il latino prese il posto dell’etrusco, lingua colta che i figli dell’aristocrazia romana andavano ad imparare a Cerveteri, e a poco a poco la civiltà etrusca venne romanizzata.
Informazioni utili:
Palazzo delle Esposizioni, Via Nazionale, 194 – 00184 Roma
Orari: lunedì chiuso; da domenica a giovedì dalle 10.00 alle 20.00;
venerdì e sabato dalle 10 alle 22.30.
Biglietti: € 12,00; ridotto € 9,50. Permette di visitare tutte le mostre
in corso al Palazzo delle Esposizioni.
Dal 10 maggio al 20 luglio, nei fine settimana dedicati, i possessori del biglietto d’ingresso alla mostra possono partecipare, gratuitamente, al programma di visite culturali, passeggiate e degustazioni enogastronomiche nel territorio di Cerveteri.
Informazioni e prenotazioni: tel. 06 39967500 – scuole: 848082408
www.palazzoesposizioni.it – www.coopculture.it