Fino al 31 maggio al MIC – Museo Interattivo del Cinema di Milano, Fondazione Cineteca Italiana propone in esclusiva per Milano il docu-film d’esordio alla regia di Elisa Amoruso, Fuoristrada: un film profondo e delicato, incentrato sulla quotidianità di un amore anticonvenzionale.
Presentato all’ultimo Festival di Roma e vincitore del premio del pubblico all’ultima edizione del Festival Il cinema italiano visto da Milano organizzato da Fondazione Cineteca Italiana.
Pino/Beatrice è un meccanico, campione di rally, transessuale. Nel suo percorso di trasformazione, incontra Marianna, una donna rumena che fa da badante a sua madre, se ne innamora e decide di sposarla. Marianna lo accetta così com’è e finalmente due anni fa riescono a sposarsi a Nemi, entrambe vestite da sposa, nonostante il sindaco del paese abbia provato in tutti i modi a ostacolare la loro unione. Pino/Beatrice è sia moglie che marito e sia padre che madre per il figlio di Marianna, che è parte della loro famiglia. Il film è una bellissima ricognizione nella quotidianità di questa famiglia sopra le righe un po’ bislacca, non per la transessualità di Beatrice, ma per i caratteri vitali dei protagonisti che la compongono. Chi è il capofamiglia? chiede Beatrice alla moglie durante un piccolo litigio. Io, risponde sicura Marianna. Ah sì, come mai -la incalza Beatrice- perché sei più grossa?! Esatto!, risponde sicura e sorridente l’altra. Di questo film colpisce l’estrema vitalità e la forza, nella narrazione e nei personaggi, così geniali che nessun sceneggiatore avrebbe potuto inventarne e scriverne di migliori. Lontano dalla spocchia di certi film d’autore che hanno la pretesa di avere uno sguardo alto e distante nei confronti delle situazioni di cui vogliono parlare questo piccolo gioiellino offre una riflessione genuina sul significato di normalità.
Spiega la regista: “Ho sentito il bisogno di raccontare questa storia perché si è presentata ai miei occhi con la forza di una storia d’amore unica, prorompente, fondata su un sentimento così forte da superare qualunque barriera sociale e culturale. Una famiglia non convenzionale, un’unione diversa, eppure simile a tutte le altre, fondata sull’amore. Un viaggio alla scoperta dei mutamenti del costume e alla riscoperta di valori innati, mutati nella forma ma solidi nella loro essenza. Ho seguito questa coppia unica, nel suo quotidiano, cercando di descrivere i piccoli momenti autentici delle loro giornate, assieme alle grandi prove che questa forma d’amore – così sfuggente e concreta, così poco definibile eppure definita – ha attraversato e attraversa. La storia di due esseri umani, in Italia, che compiono scelte importanti, che vanno “fuoristrada”, che prendono rotte diverse, strade sconnesse, e si ricongiungono sullo stesso sentiero”.