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I colori di Buren sulla città radiosa

L'installazione di Daniel Buren

Il colore come antitodo al grigio razionalismo novecentesco e soprattutto come carta vincente per il recupero/trasformazione dei grandi complessi abitativi costruiti alla metà del secolo scorso, di cui la “Cité radieuse” di Le Corbusier a Marsiglia è certamente l’archetipo. Non c’è bisogno di ricorrere al classico “coloriamo tutti i muri…” del mitico Cocciante per capire quanto possa cambiare la percezione urbana nei territori alieni delle periferie industriali con un uso coraggioso del colore.

Buren sul tetto della Cité radieuse

 

Un’ottima occasione per meditarci viene dall’installazione di specchi e vetri colorati di Daniel Buren proprio sul tetto del complesso progettato nel 1949 da Le Corbusier a Marsiglia, che dal 1986 è monumento nazionale in Francia.

Il roof originariamente concepito come zona per l’attività fisica dei residenti, l’anno scorso è stato trasformato in spazio espositivo dal designer francese Ora-Ïto.

Buren, maestro di questo genere di interventi, ha coperto i lucernari con pannelli traslucidi contenti vetrate rosse e blu. Ha eretto piccoli podi colorati, con strisce laterali in bianco e nero. Grandi specchi collocati negli spazi circostanti riflettono i colori sia di giorno sia di notte, grazie a una suggestiva retroilluminazione.

Immagine serale dell'installazione

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