Mikayel Ohanjanyan ha vinto la Seconda Edizione del Premio Fondazione Henraux per la Scultura in marmo, in memoria di Erminio Cidonio – con l’opera “Materialità dell’invisibile”
Paolo Carli, Presidente della Fondazione:
“L’esecuzione di quest’opera, che ha visto negli ultimi mesi Mikayel Ohanjanyan al lavoro presso la Henraux, è esaltazione pura della pietra per eccellenza, quello statuario delle nostre cave la cui preziosità e bellezza non hanno pari”
“Materialità dell’invisibile” risponde a tutti i criteri richiesti dal Bando di concorso, e che Mikayel Ohanjanyan ha saputo cogliere in pieno. L’opera nasce dalla volontà di di materializzare l’invisibile e di evidenziarne alcuni aspetti concettuali ed estetici.
Secondo posto per Francesca Pasquali con “Frappa”, opera che coniuga la rigidità del marmo, pietra nobile, e la voluttuosità delle frappe plastiche.
Terzo posto, ex aequo, per Filippo Ciavoli Cortelli e Massimiliano Pelletti, rispettivamente con le opere “Corallo” che unisce i dualismi “mare-monti” e “manualità-evoluzione tecnologica”, tipici di una natura e di una cultura caratterizzanti il territorio Apuo-Versiliese e “Back To Basic”, una testa di matrice classica lavorata dall’artista con un intervento contemporaneo di crivellazione e trattata con alcuni acidi.
Le quattro opere saranno esposte nei giardini della Versiliana per tutto il mese di agosto, in un percorso espositivo a cura di Enrico Mattei e che vede anche la presenza delle tre opere dell’edizione 2013, “Arrivederci e grazie” di Fabio Viale, vincitore nel 2012, “Bue Tractor” di Mattia Bosco e “Samarà” di Alex Bombardieri.