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Mistaken for strangers: i The National al cinema

Raccontare la vita on tour di una band, i The National. Queste dovevano essere le premesse originarie, ma Mistaken for strangers, diretto da Tom Berninger e acclamato al Tribeca Film Festival, è qualcosa di più di un normale rockumentary.

I The National sono un gruppo indie- rock -come si auto definiscono- nato a Brooklyn, New York, nel 1999 e formato dal frontman Matt Berninger e da due coppie di fratelli: Aaron (chitarra, basso e tastiere) e Bryce Dessner (chitarra), Scott (chitarra, e basso) e Bryan Devendorf (batteria). Al di là dell’architettura famigliare, i The National sono costituiti da una voce baritonale, intima, su basi caratterizzate da una ritmica serrata e quasi frenetica, composta da un insieme di suoni: chitarra, pianoforte, trombe e strumenti ad arco.

La band newyorkese, dopo quasi dieci anni di attività, con l’uscita del quinto album High Violet (2010) ha finalmente raccolto i frutti del lungo percorso raggiungendo le vette delle più importanti classifiche americane. Oggi – quattro anni dopo – ci regalano un film girato durante gli oltre nove mesi in giro per il mondo e presentato in oltre 120 sale cinematografiche, in concomitanza con il loro tour italiano.

Mistaken for strangers è l’opera “inconsapevole” del sesto fratello mancante, Tom Berninger. A pochi giorni dall’inizio del tour mondiale del 2010 Matt invita il fratello minore a seguirli nel lungo viaggio per dare una mano dietro le quinte. Così, Tom nelle vesti di roodie sale sul tour bus, portando con sé una telecamera per immortalare qualche frammento di quest’avventura tra rockers.

L’imperfetto, confusionario e metallaro Tom si ritrova ad abbandonare a metà del tour la non brillante carriera di roodie per affrontare quella, non meno inaspettata, di regista. E il risultato è fenomenale.
La pellicola, in 83 minuti, racconta molto più del dietro le quinte, racconta dell’ultima coppia mancante del mazzo: i fratelli Berninger.

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È un rockumentary originale, ben realizzato e molto diverso dagli altri: narra dei viaggi, dei concerti, del backstage, certamente, ma anche e soprattutto dei litigi, delle emozioni e del rapporto vero tra i due fratelli. Tom voleva raccontare la storia dei The National e di Matt, alla fine invece si è trovato a raccontare se stesso, anzi a cercare se stesso con la macchina da presa. Due fratelli profondamente diversi per scelte e ambizioni che oggi – da adulti – cercano di incontrarsi di nuovo e di ritrovarsi tra concerti, viaggi, urla e fans.

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Così, conosciamo l’elegantissimo Matt con i suoi abiti di sartoria, sicuro, serio e puntuale, ma che sul palco diventa una vera rockstar, dominandolo con grande intensità e molto spesso con un bicchiere di vino in mano; conosciamo Tom, un bambinone cresciuto e dispettoso, ma anche profondamente insicuro, destinato a rimanere il fratello più piccolo.
Mistaken for strangers risulta essere una vera sorpresa e, se al termine della visione, sapremo poco sui The National sarà difficile non appassionarsi, schierarsi e immedesimarsi nei fratelli Berninger.
L’ultima emozionante scena, girata abilmente durante un concerto, rappresenta la conclusione perfetta per questo folle e commovente film mascherato da documentario. Sulle note di Terrible love Matt, in preda alla trance da concerto, scende dal palco e, immergendosi nella folla, la attraversa, la scavalca e la supera; intanto alle sue spalle, dall’altro capo del lungo cavo del microfono c’è Tom, che immerso nella folla l’attraversa, la scavalca e la supera con lui.

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