Ma come è possibile che il linguista Claudio Marazzini presidente dell’Accademia della Crusca, che ha puntato il dito contro l’eccessivo (a suo dire) uso nel quotidiano dei termini inglesi non si renda conto che siamo indietro anni luce nei confronti di paesi come Svezia, Danimarca, Olanda, Norvegia, Germania ed altri, proprio perché, mentre le nostre generazioni studiavano il francese, le loro studiavano l’inglese con annessi e connessi e mentre loro guardavano con attenzione l’evoluzione statunitense seguendone l’esempio, noi studiavamo il latino e il greco, addirittura rifiutando a volte la cultura Americana in generale. Si è vero che l’eccesso è negativo, ma non è eccesso la ” spending review “ che suona molto meglio della ” revisione della spesa “, è più musicale, più conciso e fa da stimolo affinché si prenda confidenza con la lingua inglese al più presto, giacché di tempo se ne ha già sprecato troppo.