Il Museo Archeologico Luigi Bernabò Brea promuovendo un progetto biennale, finanziato da fondi europei, ha riabilitato l’ex carcere di Lipari chiuso nel 1915 facendolo diventare un centro permanente di arte contemporanea.
La mostra “Eolie 1950/2015. Mare Motus”, sotto la cura di Lea Mattarella e Lorenzo Zichichi, ha appena aperto i battenti con lavori in corso che dovrebbero ultimarsi nella primavera del 2015.
Le celle dell’ex carcere del castello di Lipari, rivestite da pannelli di cartongesso, fanno da sfondo alle creazioni degli artisti internazionali che hanno aderito.
Tra questi, lo scrittore marocchino Tahar Ben Jelloun che nei suoi scritti tratta del mondo arabo-mussulmano, che per l’occasione ha detto “Se dovessi dipingere Lipari sceglierei il blu del mare e degli occhi delle donne, il nero, ancora per gli occhi delle siciliane, e il rosso, un po’ per via delle unghie laccate, un po’ per il sangue” per poi aggiungere “Più i miei libri sono tristi, più i miei disegni sono allegri”.
Pietro Pizzi Cannella ha fatto della sua cella un atlante di vasi greci e Fabrizio Plessi una canoa digitale in movimento .
Vi saranno anche le opere di Matteo Basilé, Ettore de Conciliis con Alex Caminiti, Teresa Emanuele, Ernesto Lamagna, Igor Mitoraj.
La mostra “Eolie 1950/2015.Mare Motus” è già accessibile al pubblico gratuitamente.
Castello di Lipari: Teatro ed ex Carcere Mostra Eolie 1950/2015. Mare Motus