Alla vigilia della Fiac, scoppia in Francia una polemica riguardo la tassazione delle opere d’arte all’ISF, l’imposta di solidarietà alla fortuna. Si tratta di uno scheletro nell’armadio del marasma fiscale francese, riportato a galla dal deputato UDI Yves Jego, due anni dopo Christian Eckert.
Ad opporsi a questa proposta e a combatterla schierandosi in prima linea è il Sindacato nazionale delle case d’asta (Symev) che definisce questo progetto “demagogico, anti-economico e anti-culturale”.
Sembrerebbe infatti a prima vista un sistema di equità, teso a far pagare le classi più abbienti, ma in realtà – afferma il sindacato, “non si sa chi sarà soggetto a questa tassazione. E come sapere il valore delle opere e oggetti posseduti? Una poltrona di design – si chiede facendo un esempio – è considerata arte o semplicemente un oggetto sul quale sedersi?”
“E’ inoltre un progetto anti-economico – continua il sindacato – che andrà a danneggiare il mercato francese, il lavoro e le attività economiche, delocalizzando il mercato all’estero”,
E infine questa tassazione è “anti-culturale” – dichiara il sindacato, notando quanto essa sia esplicitamente contro gli artisti francesi e i giovani artisti in particolare.
Per questi motivi il Symev fa appello ai deputati e al governo per non appoggiare questo progetto e difendere l’arte e la cultura francese.