“Gli artisti non dovrebbero essere schiavi del mercato”. A pronunciare queste parole è stato il presidente cinese Xi Jinping che questa settimana ha partecipato ad un simposio svoltosi a Pechino che ha riunito noti autori, attori, sceneggiatori, ballerini del paese.
“Le opere d’arte dovrebbero illuminare come illumina il sole di un cielo primaverile, dovrebbero ispirare le menti, incoraggiare i cuori, coltivare il gusto. Gli artisti non dovrebbero essere influenzati dal mercato dell’arte, né perdere la propria strada preoccupandosi solo di essere servi di qualcuno. Altrimenti il loro lavoro non trasmetterà più vitalità.” – ha concluso il presidente.
Xi Jinping si è inoltre espresso contro gli stili artistici “indesiderabili”, che gli artisti dovrebbero evitare; e ha criticato le forme delle nuove architetture cinesi definendole “edifici strani”. Il presidente ha poi sottolineato che l’arte dovrebbe diffondere i valori cinesi contemporanei incarnando la cultura tradizionale cinese e l’estetica del popolo cinese, ripudiando “il plagio e lo stile consumistico da fast-food”.
Principi tutti in netto contrasto con il senso di democrazia liberale e della Bush School che invita gli artisti ad esprimere liberamente la propria creatività. Il discorso del presidente arriva inoltre in seguito ad alcuni arresti di artisti cinesi che con la loro arte hanno dimostrato di aderire a ideologie democratiche.