Si chiama MAD, acronimo di moda, arte e design e, al tempo stesso, termine che in inglese significa pazzo. E in effetti un po’ di sana follia ce n’è in questo progetto che ha l’ambizione di offrire a Milano una casa agli artisti emergenti che, seppur validi e dotati, sono magari privi dei mezzi, delle conoscenze giuste o della notorietà necessaria per varcare la soglia delle gallerie altisonanti, ma che rappresenta anche un porto sicuro per quelli già affermati.
Ecco allora che nel cuore dei Navigli, zona storicamente ricca di fermento creativo, per la precisione in Corso San Gottardo 18, sta per nascere questa importante residenza della città dedicata alla new art: uno spazio polifunzionale per pittori, scultori, fotografi, designer, stilisti, architetti e performer. Dove ognuno sarà libero di entrare e uscire quando vorrà, tenere workshop, lezioni e laboratori.
L’inaugurazione è fissata per il 14 febbraio, il giorno di San Valentino, in cui si festeggia l’amore. E di amore Alessandra Magni e Carlo Greco– menti dell’iniziativa e ideatori di Exaltnewart, il programma artistico che negli ultimi due anni ha portato allo scoperto talenti internazionali, con mostre allestite alla Fabbrica del Vapore e alla Torre Branca– ce ne hanno messo molto nel loro MAD.
“Siamo i genitori di questa creatura e perciò vogliamo crescerla con tutte le cure, degne di un papà e di una mamma- affermano- vogliamo concedere uno show room a tutti coloro che se lo meritano, indipendentemente dal successo già raggiunto e dalle possibilità di ognuno”. “E se un giorno qualcuno tra i nostri giovani artisti talentuosi vorrà traslocare altrove, magari presso una galleria internazionale che nel frattempo l’avrà ingaggiato, sarà libero di farlo e noi saremo lieti di essere serviti da trampolino di lancio. In fin dei conti, è proprio questo il nostro scopo”.
Nei due piani di MAD, collocati in un cortile interno cui si accede da Corso San Gottardo e via Ascanio Sforza, l’estro non avrà limiti, grazie ad abiti, accessori, oggetti di design, pitture, sculture, video installazioni e fotografie.
Ogni artista, che al momento dell’ingresso ha consegnato dodici opere, ogni mese ne esporrà una differente. Così faranno quindi Andrea Brandolini, giovane stilista milanese le cui linee sfileranno durante l’inaugurazione, la visual artist Alessandra Corti, Ivano Zanzi che realizza sculture dai tronchi portati alla deriva durante le mareggiate, o abbandonati in boschi e strade.
L’italo-americano Thomas Franchina, maestro nel mixare acrilici, paste modellanti, pomice e pagliuzze metalliche, il brasiliano Chi Vive Gopfert che si definisce l’artista del subconscio.
Paola Zaccari che concepisce l’arte come impegno sociale, Federico Pisciotta che lo scorso anno ha presentato in Germania un progetto di rivisitazione della pittura con protagonisti alcuni dei più recenti videogames.
E poi ancora, il panamese Francisco Dominguez che in ogni sua creazione si fa sempre accompagnare dalla musica di Mozart, il ceco Pavel Lakomy che rifiuta l’etichetta di surrealista che gli hanno affibbiato i giornalisti, Saad Almelheam che viene dall’Arabia Saudita e che nel suo lavoro combina lettere e disegni arabi per suscitare nuovi pensieri e sensazioni.
Il giapponese Motoko Oyamada che desidera che le proprie opere rendano l’atmosfera di una stanza come una musica in sottofondo, la tedesca Monika Allenback-Hommel che attraverso la sua arte vuole dare gioia ad altre persone e farle godere di colori e forme, il polacco Tadeusz Machowski, assertoredella teoria che l’artista non è tenuto a spiegare il dipint.
La spagnola Estela Orellana Martínez che nella pittura ritrova la libertà, Sung Nam Lee (Corea del Sud) che si definisce Drawing Nerd, il nigeriano Kingsley Ogwara, pittore e scultore in argilla, pietra, legno e metallo, la libica Suad Ellaba che quando dipinge ama estraniarsi dal mondo, come se incontrasse il proprio amato, il bulgaro Niko Sadonkov che ha iniziato a disegnare con dita e colori a olio all’età di 10 anni e che ora è un famoso ceramista e mastrovetraio.
Il tedesco Werner Kramer astrattista, l’ungherese Melinda Barwanietz Bezeredy che dipinge col gesso, utilizzando la semplice rotazione della mano, la svizzera Michelle Dieticker, eclettica e instancabile creativa, l’austriaca Stefanie Seiler, dedita alla sperimentazione di tanti materiali, l’italo-svizzera Alex Mariani che nell’assemblaggio di materia e forme raggiunge la massima espressione artistica, il giapponese Yuhei Isoya, mago del foto collage e il norvegese Bjorn Borge-Lunde, fotografo, art director, copywriter, sound designer, alla ricerca perenne di storie da raccontare.
Sarà inoltre presente, con un tributo alla città di Milano, ai suoi tram, scorci e acque del Naviglio, Giuseppe Faraone, il pittore che ama il colore alla follia.
Oltre una ventina di artisti di varie nazionalità, dunque, per iniziare l’avventura di MAD, tutti selezionati da Alessandra Magni e Carlo Greco dopo accurate ricerche e viaggi in giro per il mondo.
“Questo è soltanto l’inizio: nel corso del tempo se ne aggiungeranno altri- dichiarano i fondatori dello spazio- la nostra residenza artistica vuole inoltre essere un luogo di lancio di nuove tendenze, dove artisti, designer, fotografi e architetti, anche già affermati, possano trarre degli spunti per arricchire il proprio lavoro”.
Insomma MAD sarà una casa non soltanto per l’arte emergente, ma anche per la cultura in generale, aperta al pubblico per mostre temporanee, dibattiti, eventi e presentazioni di libri. E con un omonimo magazine dedicato alla new art.
MAD Gallery
Corso San Gottardo 18
madgallerymilano@gmail.com
2 Commenti
Buongiorno.Vorrei entrare in contatto con la vostra galleria.Sono una scultrice siciliana,a cui interessa promuovere i propri lavori.
Certa di un vostro riscontro,vi porgo cordiali saluti.
Buongiorno Tiziana,
deve contattare la galleria.
In fondo all’articolo trova il contatto che comunque le riportiamo qui: madgallerymilano@gmail.com
La Redazione