Ha inaugurato il 13 novembre e sarà visitabile fino al prossimo 23 dicembre, la mostra MappeMondi allestita presso la galleria Marcorossi artecontemporanea di Milano a cura di Luca Beatrice. Mappamondi, “globi”, mappe del mondo: miniature terrestri che ci accompagnano dall’infanzia, lungo la sottile linea rossa che separa la leggerezza ludica del giocattolo dall’inesauribile mistero di un simbolo che solo la sensibilità artistica è in grado di declinare.
Con “MappeMondi” Marcorossi artecontemporanea traduce il tema del globo terrestre in un percorso antologico ricco di sfumature. Arcangelo, Mirko Baricchi, Sergi Barnils, Vanni Cuoghi, Chris Gilmour, Franco Guerzoni, Riccardo Gusmaroli, Emilio Isgrò, Luigi Mainolfi, Mirco Marchelli, Davide Nido, Pino Pinelli, Medhat Shafik, The Bounty KillArt: 14 opere di 14 artisti, accompagneranno il pubblico attraverso le mille sfaccettature di un simbolo antico e attuale.
Chiave di volta del mondo moderno, il 1492 non è stato solo l’anno che ha scandito la scoperta dell’America: mentre le caravelle di Colombo si imbattevano nel Nuovo Mondo, chilometri più a Est – nel Vecchio Continente – il cartografo tedesco Martin Behaim creava la prima rappresentazione sferica della Terra a noi pervenuta. La chiamarono Erdapfel (mela terrestre) o “globo terrestre di Norimberga”, ma poco importa: era nato il mappamondo. A distanza di cinque secoli, anziché scadere al rango di oggetto obsoleto e inflazionato, il mappamondo continua a sgranare un’infinita rosa di significati. È invito al viaggio, ma anche simbolo ambivalente che sintetizza una rassicurante miniatura del mondo e al tempo stesso allude al misterioso Vuoto che lo circonda: al Dio che “sospende la Terra sopra il Nulla” di biblica memoria.
Tanto apparentemente concreto quanto intimamente inafferrabile, il mappamondo è un caleidoscopico prisma di significati: una tematica che ha fatto sporadicamente capolino nella poesia – come nelle paradossali rime del Burchiello – e che incontra nelle arti figurative un campo in cui è sempre possibile sperimentare nuove vie. Le “MappeMondi” proposte da Marcorossi artecontemporanea non saranno quindi solo opere pittoriche, ma anche oggetti d’arte tridimensionali: vere e proprie sculture che reinterpreteranno il volto – anzi, i volti – dell’antica “mela terrestre”. Un percorso di respiro internazionale in cui gli artisti intrecceranno un dialogo a più voci.