Forma e Desiderio. The Cal – Collezione Pirelli 21 novembre 2014 – 22 febbraio 2015, Palazzo Reale, Milano
Era il 1964 quando fu presentato per la prima volta il Calendario Pirelli, famoso per la sua tiratura limitata poiché veniva regalato solo ad alcuni importanti clienti di una delle più importanti filiali italiane.
Da allora sono passati ben cinquant’anni, durante i quali si sono succeduti diversi fotografi che hanno realizzato gli scatti che saranno esposti a Palazzo Reale di Milano dal 21 novembre 2014 al 22 febbraio 2015 nella mostra intitolata Forma e Desiderio. The Cal – Collezione Pirelli.
L’esposizione, curata da Walter Guadagnini e Amedeo M. Turello, è promossa dal Comune di Milano – Cultura con il patrocinio di Expo e prodotta da Palazzo Reale e GAmm Giunti, comprende oltre 200 scatti dei fotografi che hanno fatto la storia di The Cal.
La Fondazione Pirelli, infatti, ha messo a disposizione il suo archivio fotografico, svolgendo un vero e proprio lavoro di ricostruzione storica delle foto che appartengono alle prime collezioni del 1964 appunto, fino a giungere a quelle più recenti del 2014. Si tratta dunque della più importante retrospettiva dopo quella che si è svolta a Milano nel 1997.
Così, a essere esposte sono gli scatti dei quarantadue celebri fotografi contemporanei, come Bert Stern, Bruce Weber, Herb Ritts, Richard Avedon, Peter Lindberg, Mario Testino, Peter Beard, Mario Sorrenti, Steve McCurry, Patrick Demarchelier, Steven Meisel e altri che hanno contribuito a immortalare il fascino e l’avvenenza delle donne più belle, da Sophia Loren a Naomi Campbell, da Eva Herzigova a Laetitia Casta, da Monica Bellucci alle super modelle come Eva Riccobono, Cindy Crawford e le altre che hanno calcato le passerelle più importanti degli anni Ottanta e Novanta.
Le modelle e le attrici sono quindi le protagoniste indiscusse delle opere, poiché è proprio la femminilità a essere il fulcro di questi lavori e dell’intera collezione Pirelli.
«Un progetto che restituisce la giusta dimensione artistica a una delle più importanti campagne di comunicazione degli ultimi cinquant’anni, che ha saputo entrare nell’immaginario di ciascuno di noi grazie al fascino senza tempo delle modelle e al talento dei fotografi che l’hanno realizzato», ha spiegato Filippo Del Corno a proposito della retrospettiva, che tuttavia non vuole proporre i lavori seguendo l’ordine cronologico bensì suggerisce un percorso narrativo tematico, con cui si cercherà di approfondire le varie analogie e relazioni fra le immagini che racchiudono in loro oltre mezzo secolo di storia. Per questo il Calendario Pirelli rappresenta un notevole simbolo degli usi e dei costumi della società occidentale, giacché ne ha determinato anche quella che poi sarebbe diventata la moda del momento.
La mostra si sviluppa dunque attraverso cinque stanze, ognuna delle quali è dedicata agli elementi che accostano gli scatti caratterizzati dalla seduzione, dalla provocazione, dal mito di una figura femminile dal fascino etereo e perfetto e dall’eleganza immortale delle attrici che hanno fatto la storia del cinema come le già citate italiane Sophia Loren e Monica Bellucci, ma anche Penelope Cruz, Ines Sastre, Sienna Miller, Hilary Swank e altre.
Il tutto si apre con la sezione L’incanto del mondo, nella quale emergono alcuni elementi importanti che almeno fino al 1972 hanno influito notevolmente sulle fotografie degli artisti: il paesaggio che fa da sfondo alle modelle delle quali è resa evidente l’espressione del loro viso.
Si procede, poi, con la sezione intitolata Il fotografo e la sua musa che, come suggerisce il nome, intende porre l’accento sul rapporto tra i fotografi come Arthur Elgort che nel 1990 immortalò nelle opere l’attrice Leni Riefenstahl, oppure gli scatti di Clive Arrowsmith, che elaborò una citazione dei maestri dell’arte come Delacroix, Velázquez e Rembrandt.
Inoltre, è apprezzabile il caso della fotografa statunitense Annie Leibovitz, che non solo ha citato testualmente i maestri della fotografia, ma ha persino trasformato le immagini del Calendario Pirelli in una sorta di esercizio accademico.
Dopo le prime due sezioni si procede con Lo sguardo indiscreto, in cui domina la provocazione e il gioco di seduzione e, soprattutto, la trasgressione che ha inciso inevitabilmente sull’identità del Calendario.
In La natura dell’artificio, invece, saranno esposti gli scatti di Brian Duffy e Peter Knapp, fino a giungere alle composizioni di Uwe Ommer, Barry Lategan e Nick Knight, i quali in modo diverso hanno associato le immagini astratte con i corpi delle donne che in qualche modo ricordano le forme geometriche influenzate dalle tracce dello pneumatico.
Infine, l’ultima sezione intitolata Il corpo in scena chiuderà la retrospettiva, il cui obiettivo è di rilevare l’importanza delle modelle presenti nel Calendario e l’ambiente circostante, che si distingue dalle abitudini e dei vari periodi in cui sono state scattate le fotografie.
In questa sezione sono importanti i lavori di Peter Linderberg del 2002, ma anche le opere di Peter Beard che ha creato un viaggio nell’esotismo che vuole provocare e, al tempo stesso, ammaliare lo spettatore. Questi sono quindi i temi che emergeranno dalla mostra organizzata a Milano, nella quale si alterneranno sia la forma dei corpi femminili, sia appunto il desiderio e il fascino che catturano letteralmente lo sguardo dell’osservatore.
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INFORMAZIONI UTILI
Forma e desiderio. The Cal
Palazzo Reale
Piazza del Duomo, 12, Milano
21 novembre 2014 – 22 febbraio 2015
Info e Ticket Online: www.comune.milano.it/palazzoreale