Giovedì 4 dicembre 2014 presso la Galleria nazionale d’arte moderna di Roma viene presentato il libro di Paolo Castelli e Marco Massimino “La tredicesima fatica dell’Ercole. Un capolavoro di Canova in movimento”, pubblicato da Gangemi Editore. Introduce Maria Giuseppina Di Monte, responsabile Ufficio Studi, ricerche e promozione della Gnam. Intervengono, insieme agli autori, Antonella Sbrilli, docente di Storia dell’arte contemporanea presso l’Università Sapienza di Roma ed Enzo Borsellino, docente di Museologia presso l’Università di Roma Tre.
La ricostruzione dell’intera storia e delle avventurose vicende dell’Ercole e Lica, dalla sua concezione alla fine del Settecento fino ad oggi, illustrata nel testo da un ricco corredo di immagini e supportata da documenti inediti, costituisce un eccezionale esempio di storia conservativa e museografica di un’opera colossale in età contemporanea, in cui si intrecciano istituzioni museali, famiglie nobiliari, grandi artisti, spettacolari trasporti e l’ammirazione del pubblico che quotidianamente frequenta la Galleria nazionale d’arte moderna.
Il gruppo in marmo di Ercole e Lica conservato alla Gnam è una delle più significative opere monumentali di Antonio Canova presenti a Roma. Il capolavoro conobbe una difficile gestazione e un’ancor più tribolata vicenda museografica caratterizzata da numerosi spostamenti e diverse rivendicazioni. Considerato da Stendhal una delle maggiori attrazioni della Roma di inizio Ottocento, quando era ospitato nello scomparso palazzo Torlonia di piazza Venezia, il gruppo marmoreo, conteso da diverse istituzioni al principio del secolo successivo, avrebbe poi conosciuto ulteriori movimentazioni anche dopo la definitiva collocazione alla Galleria nazionale d’arte moderna.
In occasione della presentazione del libro sarà inaugurata presso la Sala del Mito della Gnam una esposizione di materiale fotografico e documentario, a cura di Paolo Castelli in collaborazione con Stefano Marson, che restituisce visivamente, in una “storia per immagini”, il percorso museografico dell’opera e degli spostamenti subiti nel corso degli oltre due secoli dalla sua progettazione a oggi, con una ricostruzione dei suoi diversi allestimenti.