Con una selezione di oltre 120 fotografie, dagli anni sessanta ad oggi, la mostra Visioni del mondo al CIAC Centro Italiano arte Contemporanea di Foligno, ripercorre la carriera di Daido Moriyama, uno dei maggiori protagonisti della fotografia contemporanea giapponese. Per lo spirito libero di Moriyama, viaggiatore solitario senza confini e senza sosta, ogni singola cosa che si offre al suo sguardo è degna di essere fotografata. E fino al 25 gennaio 2015 l’esposizione offre una vasta panoramica delle sue immagini in bianco e nero dai forti contrasti, sgranate e spesso sovraesposte o sfuocate. La mostra di Foligno propone anche una selezione di opere video di artisti dell’Estremo Oriente, dalla collezione di fotografia contemporanea della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena. (www.centroitalianoartecontemporanea.it)
Filippo Maggia, biellese, curatore d’arte con una specializzazione in fotografia e direttore della Fondazione Fotografia Modena, nel catalogo della mostra edito da Skira ha pubblicato una conversazione con Daido Moriyama ed ecco un estratto del colloquio tra l’artista e il curatore per ArtsLife.
Filippo Maggia – Tu sei nato nel 1938 e la tua infanzia corre parallela alla seconda Guerra Mondiale sino al suo drammatico epilogo: hai memoria di quel periodo?
Daido Moriyama – Ricordo molte cose della guerra, diversi avvenimenti e situazioni. Avevo 7 anni e frequentavo il primo anno di scuola elementare nel 1945: a quell’età non provavo affatto paura né percepivo come reale la devastazione della guerra: ricordi ne ho tanti, ma l’orrore non è tra questi.
F.M. – Hai conosciuto e lavorato con due grandi maestri giapponesi: Shomei Tomatsu ed Eikoh Hosoe, di cui sei stato assistente. Quale dei due senti più vicino?
D.M. – Sicuramente Shomei Tomatsu. Ricordo l’emozione che da subito provai nel vedere le sue fotografie. Il lavoro di Shomei Tomatsu è stato fondamentale nella mia formazione artistica, un vero punto di riferimento, mentre dal punto di vista tecnico il mio vero maestro è stato Heikoh Hosoe, è lui che mi ha insegnato a fotografare . La sua però è una ricerca che si manifesta in visioni molto drammatiche, con venature surrealiste, mentre quella di Shomei Tomatsu è più simile alla mia: un’indagine senza fine del mondo, una voglia inesauribile di raccontare le città, le strade e la gente che le popola.
F.M. – La realtà appare a tutti noi come un mistero irrisolvibile che la fotografia può penetrare
D.M. – Cosa si intende per mistero? La realtà proiettata davanti ai miei occhi è quasi tutta un mistero, per questo la indago. All’interno di questo enigma vi sono varie sfaccettature: l’erotismo, il dolore, il divertimento…Ci sono elementi, la cui totalità costituisce di certo un puzzle infinito. In ciò consiste la ragione della fotografia, la sua capacità di rappresentare questo intrigo, ma senza il dovere, la responsabilità di giungere alla soluzione, di svelare l’arcano. Non è possibile comprendere, attraverso una come cento fotografie. . È come un rompicapo. Ecco: più che un mistero mi sembra un labirinto. Camminare per la città è per me come camminare in un labirinto, ed è per questo che mi piace. Non voglio offrire risposte, preferisco lasciare irrisolta la questione, sospesa la domanda su ciò che abbiamo di fronte, anche dopo aver guardato le immagini.
Daido Moriyama. Visioni del mondo
a cura di Filippo Maggia e Italo Tomassoni
22 novembre 2014 – 25 gennaio 2015
CIAC
Via del Campanile, 13 – Foligno,
tel. 0742 357035 – 3404040625
www.centroitalianoartecontemporanea.com
Apertura e orari mostra: Venerdì 16.00-19.00, Sabato e Domenica 10.00-13.00 – 15.30-19.00
Biglietto: € 5,00; ridotto € 3,00.
Ingresso gratuito per: ragazzi fino a 14 anni, scolaresche e portatori di handicap
Catalogo: € 40,00
Scarica la Biografia di Hiromichi (Daido) Moriyama