“Tout est pardonné”. “Tutto perdonato” recita la scritta nera sulla testa fallica di Maometto (turbante a forma di testicoli, viso a forma di pene – doppio se si considerano palle degli occhi e naso lungo) che regge un cartiglio o un cartello solidale “Je suis Charlie“. Anche il Profeta è Charlie. Charlie Hebdo “journal irresponsable” esce con uno speciale numero post strage con 3 milioni di copie (e quindi 3 milioni di Maometti fallici e solidali) su verde Islam. Come vuole tradizione, quella libera e atea di Charlie, non si risparmia o si fa sconti a nessun “menzognere”, Maometto in primis.
Trascriviamo l’intervista monodomanda di Georges Wolinski rilasciata alla “televisione monolocale” Teledurruti di Fulvio Abbate qualche anno fa.
Abbate: Qual è il futuro, dove va l’umanità?
Wolinski: Mi chiedo spesso se l’umanità possa progredire e se siano già stati compiuti dei progressi, se pensiamo agli ultimi 50 anni e mettiamo a confronto la situazione di 50 anni fa e quella odierna, possiamo dire che ci sono stati dei progressi nella libertà, in particolare la libertà per le donne nei paesi occidentali, non in Africa e Asia.
Ci sono stati dei progressi per noi disegnatori. negli anni Cinquanta c’erano dei tabù, dei divieti che oggi non esistono più. Oggi si può pubblicare tutto ciò che si vuole. Soprattutto ho la fortuna di vivere in Francia, un paese laico in cui c’è una grande libertà d’espressione.
Abbiamo questa fortuna anche rispetto a paesi come l’Italia dove c’è l’influenza del Vaticano e delle questione religiose che in un certo senso istupidiscono la popolazione.
Noi non crediamo alle menzogne della religione e questo ci rende liberi dai condizionamenti per ricercare la verità, nella misura in cui esista questa verità.
Tu mi chiedi cosa è il futuro. Io so qual è il mio futuro, il mio futuro è la morire. So che un giorno morirò.
E’ necessario dire anche all’umanità che un giorno morirà
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